Sheik Mohammed bin Rashid Al Maktoum e le donne arabe
di Maria Cristina Pasquali
La capacità imprenditoriale delle donne degli Emirati Arabi, la loro passione e creatività hanno trovato un momento di assoluto protagonismo venerdì 13 giugno alle 15 nell’elegante cornice dell’Auditorium IGuzzini di Recanati, nell’ambito degli eventi connessi con “Marche Endurance Lifestyle” dal titolo “Voci di donne arabe Fashion and Design:Heritage and New Inspirations”.
Gli assessori regionali Sara Giannini e Paola Giorgi hanno subito dichiarato che la creatività che trae ispirazione dalle nostre tradizioni storico artistico insieme ad un sistema di produzione sostenibile vanno coltivati e resteranno sempre il segreto del nostro successo.
Al convegno sono intervenute Maitha al Suwaidi senior manager del Dubai Design District dedicato al design ed alla moda, Shayma Nawaf Fawwaz, imprenditrice nel settore del lifestyle fondatrice di Gossip and Ink, Mai Badr editor of Hia, la più importante rivista in lingua araba che si occupa di moda e lusso, Rafia Ghubash fondatrice del Women Museum UAE, Anna Pilotti del calzaturificio Loriblu ed Alessia Antinori del calzaturificio Santoni due marche di Calzature completamente made in Italy fra le più apprezzate negli Emirati Arabi
Molto interessanti le osservazioni espresse da queste donne manager che ci introducono in un mondo arabo al femminile come non avremmo forse mai immaginato.
Sollecitate dalle domande della bravissima speaker Giulia Crivelli editor moda Sole 24 ore, hanno risposto con entusiasmo e senza alcuna difficoltà
La prima a presentarsi è stata Maita al Suwaidi, senior manager del Dubai Design District, ancora in costruzione “distretto della moda e del design, che raccoglierà i principali brand che lavorano nel campo del lusso” . ha aggiunto “ la richiesta maggiore è quella di arredamento d’interni”
Mai Badr dirige una rivista mensile di moda per donne arabe (Hia magazine), progetto cominciato nel 1992 che vuole anche supportare nuovi talenti . “Abbiamo un grande supporto del governo e abbiamo una versione cartacea (per donne arabe) e una online per gli altri. Abbiamo accounts anche nei social network come Facebook e Twitter. Le donne arabe adorano i “brand” italiani”. Ha dichiarato.
Shayma Nawaf Fawwaz “Dopo i miei studi a Washington ho avuto l’idea di lanciare un business a Dubai trasformando in lavoro quella che era una mia passione per la cucina, nata negli USA. L’ho chiamato Gossip and ink perche’con la scusa del cibo ci si incontra per parlare. Si tratta di una impresa di prodotti agroalimentari di lusso. Per far funzionare un business bisogna avere un buon Business plan. Stiamo cercando di incorporare la moda occidentale nel nostro mondo perche ci siamo resi conto che attualmente il mondo arabo e’ molto interessato alle grandi firme.. La mia e’ un’azienda dove e’ facile parlare e avere contatti”
Rafia Ghubash ha fondato a Dubai il museo delle donne (Women museum). “Mi sono formata in Egitto, volevo dimostrare la dignità delle donne arabe. Il primo nostro ospite e’ stato lo Sceicco il quale ha dato più potere alle donne. Sono riuscita ad intervistare le donne anziane per raccogliere informazioni. Ci sono oggetti offerti dalle famiglie. Una donna araba ha sviluppato l’idea del logo,invece che un grande studio. Le luci del museo sono di Guzzini. Sta diventando un luogo di grande interesse. “Don’t think that because we are covered we are not empowered”coprirsi la faccia non e’ un problema se si ha un cervello brillante”
Azza Fahmi, disegnatrice di gioielli “Ho studiato per diventare orafo e creatrice di gioielli in Egitto dove imparavamo il lavoro osservando ornamenti dell’antico Egitto. Ora ho una fabbrica con 200 dipendenti e 18 filiali. Colleziono gioielli antichi per alimentare la mia ispirazione.. Ho aperto una scuola a Dubai perchè non esisteva. La nostra storia antica Romana, i bizantini hanno molto da insegnarci dobbiamo preservare questa ricchezza da trasmettere ai giovani. Utilizzo vari materiali Argento oro e perfino plastica e cartone Dubai si sta concentrando sul design. La nostra identita’ è artigianale la nostra storia passata e non va dimenticata e creerà il nostro futuro
Sono poi intervenute Annarita Pilotti del calzaturificio Loriblu ed Alessia Santoni dell’omonimo calzaturificio, due marchi di calzaturifici quelli più apprezzati negli Emirati anche perchè rigorosamente “made in Italy”
Tutte le imprenditrici sono rimaste entusiaste dall’accoglienza ricevuta eh hanno fatto rilevare che l’affermazione di una ditta crea occupazione
Presenti in sala i fratelli Guzzini che hanno premiato le imprenditrici intervenute.
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Benvenute Donne del mondo arabo, mi fa piacere che abbiate successo e state diventando delle eccellenze nel Luxury food, nel giornalismo del gossip e degli affari, nell’Alta Moda e nell’arte orafa…….poi, mio malgrado, mi viene in mente Madre Teresa di Calcutta e mi cadono……. tutti i veli.
«Il potere è l’immondizia della storia degli umani»
(Francesco Guccini, https://www.youtube.com/watch?v=pUR2QxLJRE8)
In tutta onestà, guradando queste donne arabe degli Emirati, non può che venirmi in mente come le donne sono trattate e considerate nel loro Paese. Scusate se scrivo questo, ma onestamente poiché si fa un gran parlare delle violenze subite dalle donne, non posso esimermi dall’evidenziare che gli sforzi che si stanno compiendo per denunciare questo malcostume debbano riguardare (direi soprattutto) quei Paesi mussulmani nei quali la donna è cosiderata come un oggetto di proprietà dell’uomo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Diritti_umani_in_Arabia_Saudita
« Una ragazza non possiede altro che il suo velo e la sua tomba. »
(Proverbio dell’Arabia Saudita)
Mi aspettavo più partecipazione e conseguenti pareri, da parte delle Donne. Evidentemente non solo la presidentessa è intermittente su alcuni temi. Il solo pensiero che una Donna non sia LIBERA di uscire senza la “coperta di linus”, o che sia vincolata ad altri “usi”,mi fa rabbrividire. Avranno i loro pregi, ma anche tanti “difetti”.