di Monia Orazi
Era il 29 aprile del 2012, quando due centauri camerinesi, Leonardo Panunti e Roberto Gagliardi, sono stati involontari protagonisti di un incidente, che li ha indotti a citare in giudizio per danni il comune di Camerino, a loro dire responsabile di quanto accaduto. Convinti delle loro ragioni si sono affidati all’avvocato Giuseppe De Rosa, tramite il quale si sono costituiti parte civile, chiamando a rispondere del danno subito il Comune, il quale contestualmente ha chiamato in causa l’agenzia assicurativa Ariscom che all’epoca copriva il Comune per i danni da sinistri stradali. L’ente sarà assistito dall’avvocato Fernando Salvetti, nominato dal responsabile dell’ufficio tributi, dato che la compagnia assicurativa non ha indicato un suo avvocato di fiducia. I due motociclisti stavano percorrendo una strada comunale di campagna in località Calcina, quando senza alcun preavviso sono finiti all’interno di una voragine, apertasi a seguito di una frana per scavi legati all’acquedotto cittadino. I due si ritrovarono dentro la buca, subendo notevoli danni alle moto, lievi per fortuna le lesioni fisiche. Solo per un caso altri motociclisti che erano con loro, evitarono anch’essi di finire dentro la voragine stradale. A loro dire lungo la strada non c’erano transenne o altri mezzi per avvertire chi si trovasse a passare di lì, della presenza della pericolosa buca. Da qui la decisione dei due di chiedere i danni al comune, di questo se ne occuperà in udienza il giudice di pace di Camerino Alessandra Maria Guarnieri. L’ente respinge ogni responsabilità, per questo la giunta comunale ha deciso di resistere in giudizio contro i due motociclisti.
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Il manto stradale in molti luoghi, sia nel centro abitato che nelle strade di collegamento provinciali è rovinato. Un problema che riguarda molti comuni. Probabilmente la scarsità di fondi economici non permette un tempestivo e valido intervento. Resta il fatto che il rischio non è solo quello di essere vittima di un sinistro stradale, ma di sentirsi negato il risarcimento, in quanto i comuni o comunque l’ente responsabile del tratto stradale, fa riferimento alla normativa. In sintesi e “astutamente”, mettendo il classico cartello che indica che il tratto stradale è pericoloso, viene meno l’imprevedibilità e quindi la colpa potrebbe ricadere sul guidatore “imprudente”. Domani metterò il cartello auto disastrata, chissà che possa rinviare la revisione per mancanza di fondi. Due pesi e due misure.
A prescindere che dove esiste una amministrazione comunale funzionante, certe cose non dovrebbero succedere. Ma il male maggiore non è quello che riguarda il comune in oggetto, ma quello provocato dal mal funzionamento della giustizia in tutto il paese Italia. Perché se la giustizia funzionasse, simili controversie, si potrebbero risolvere nel giro di una settimana, invece di aspettare oltre due anni solo per la prima sentenza.