I rappresentanti di Asimprese che hanno partecipato all’incontro di ieri al ristorante Il Tarantino di Passo del Bidollo
Dopo l’appello giunto dall’entroterra maceratese con un lettera firmata da oltre 600 operatori (leggi l’articolo) arriva anche dalla sezione maceratese di Asimprese, l’associazione sindacale regionale che raggruppa albergatori, ristoratori, concessionari di spiaggia, pubblici esercizi e aziende operanti nell’indotto turistico, la richiesta di una regolamentazione nella concessione delle licenze per le sagre. “Troppo spesso – ha infatti affermato Elisabetta Ferretti, presidente del coordinamento maceratese dell’associazione sindacale – si tratta di meri momenti di ristorazione al di fuori di qualsiasi controllo e di qualsiasi forma di tassazione. Per questo chiederemo ai Comuni della Provincia delucidazioni sulla modalità con la quale le sagre vengono regolamentate”. Perché per gli operatori, in particolar modo per quelli che lavorano nel settore ristorativo, nella maggior parte dei casi una sagra finisce per rappresentare un momento di concorrenza sleale anziché un evento che serva davvero a valorizzare il prodotto tipico.
Quello delle sagre è stato uno dei punti all’ordine del giorno della riunione del direttivo andata in scena ieri sera a Macerata, al ristorante “Il Tarantino” e alla quale hanno partecipato anche tutti i rappresentanti della scena regionale. E’ stato fatto il punto su quali siano i problemi specifici delle varie aree e quali invece i punti in comune per l’intero territorio regionale. Il presidente regionale Luca Cantalamessa ha ascoltato le problematiche e i progetti portati da tutte le varie rappresentanze territoriali dell’associazione. La Ferretti, oltre a relazionare sulla ristorazione, ha affrontato anche tematiche di carattere generale legate al comparto turistico, sia sul fronte del capoluogo sia su quello civitanovese e costiero. Asimprese Ancona, rappresentato dalla presidente provinciale Maria Rita Notari ha invece acceso i riflettori sulle difficoltà dell’indotto viaggiando sulla stessa sintonia del portavoce delle imprese fornitrici associate Luigi Santori. Nell’occasione il direttivo ha dato il benvenuto al delegato Asimprese del comprensorio di Ascoli Piceno Emidio Cicconi. Le conclusioni, sono state fatte dal segretario regionale Massimo Pompei che ha ribadito la necessità di una coesione tra le varie componenti dell’associazione al fine di creare un gruppo la cui solidità consenta di superare le ben note difficoltà attuali. Il tavolo ha inoltre definito gli ultimi dettagli per l’incontro che si terrà lunedì 24 marzo alle 15 a San Benedetto , allo stabilimento balneare “La Bussola”.
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e ‘giustissimo quello che dicono, poiche ‘non esiste una vera tassazione, e non ci sono effettivi controlli …ma ‘ se alle sagre c’è tanta gente bisogna pure indagare sul perché! costi piu bassi? forse ….oggi i prezzi ormai sono inaccettabili …ma anche alle sagre non scherzano….la crisi purtroppo porta a queste proteste ….e in effetti di feste ce ne sono anche troppe e senza origini e significato ….
Spesso questi eventi servono a raccogliere fondi per le associazioni/pro-loco che le organizzano, quindi mi sembra una polemica “d’interesse”…
Comunque tutte le sagre – a livello sanitario – sono “autorizzate” (in realtà – grazie alle semplificazione normativa – presentano una Notifica Inizio Attività) e controllate dale rispettive ASL…
…diciamo che forse – ogni tanto – la finanza non farebbe male a fare qualche controllo !
Se parliamo di rispettare le norme igienico sanitarie, le sagre non dovrebbero nemmeno esistere , come tanti ma tanti furgoni e bancarelle che vendono salumi e formaggi nelle ferie e all’interno dei centri commerciali
Molte sagre hanno l’ufficialità (ed i contributi diretti e/o indiretti, seppure di poco conto) pubblici ed è spesso motivo di passerella per i politici locali
Vuoi mettere la sagra del carciofo soffritto, della lumaca campagnola….
Potremmo mai perderci l’occassione per assaggiare l’involtino di cozze e mortadella??
Anche così si raccattano voti…