di Laura Boccanera
“Addio ad un esempio e ad un bene comune di tutta la città”. Una folla giunta da tutta la regione ha dato oggi pomeriggio l’ultimo saluto a Vincenzo Berdini, figura cardine di Civitanova, un uomo dal grande cuore ed impegno. E tutta la solidarietà profusa in vita si è riversata nella chiesa di San Carlo dove si sono celebrate le esequie dell’83enne civitanovese, scomparso lunedì (leggi l’articolo). Sulla bara la sua “divisa” da coordinatore della Protezione Civile e una ghirlanda dove compare anche il nome di Maria Letizia, la figlia tanto amata, scomparsa nel 1996 a causa di un sasso lanciato dal cavalcavia, una tragedia che sconvolse l’Italia.
La Chiesa è troppo piccola per contenere tutte le persone giunte a salutarlo: è un tripudio di colori e divise. Ci sono gli amici della Croce Verde e gli ex presidenti, la Protezione civile al gran completo dal coordinatore regionale Roberto Oreficini in giù, Croce Rossa, Croce Azzurra, 118, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza
E poi tutta la politica: l’assessore regionale Sara Giannini, il sindaco Tommaso Corvatta, il vice e il presidente del consiglio comunale insieme a tantissimi consiglieri ed ex sindaci tra cui Massimo Mobili e Augusto Frinconi. E poi tutto il quartiere di Fontespina e la città intera. A raccontare la vita e le gesta, i dolori e la forza di Vincè il parroco Don Massimo Fenni: “molti di noi potrebbero raccontare tantissimo di Vincenzo, io sono qui da poco ma lui mi ha accolto subito ed è nata una bella amicizia, ho visto una persona coraggiosa, forte, che viveva la malattia ed il dolore con dignità. Vincenzo è stato il sale che ha dato sapore alla sua vita e a quella di tanti altri e con la sua vita ha rischiarato ed illuminato molte esistenze”. Un lungo applauso ha interrotto l’omelia subito dopo la predica del parroco. Ma a ricordare l’ex presidente della Croce Verde anche il sindaco Tommaso Corvatta (che era anche il suo medico): “Vincenzo era come un padre per me, quando inizia mio padre mi indicò una decina di persone a cui portare rispetto e una di queste era Vincenzo, in ambulatorio girava come a casa sua. “Medico che hai combinato?” mi diceva; poteva alzare la voce e spesso lo faceva, non aveva modi diplomatici, si arrabbiava, ma non portava mai odio, diceva sempre quello che pensava. E’ stato un grande democristiano, mio padre era comunista, potevano essere come cane e gatto e invece si rispettavano come fratelli. Ha fatto di tutto in questa città, è stato la stella polare del volontariato, non ha mai lesinato energie. E’ stato anche un amministratore, un assessore, beh anche i politici possono andare in Paradiso. Non è mai stato fazioso, era un esempio per tutti coloro che consideravano Civitanova un bene comune. Per tutto questo e tanto altro è stato un padre per tutti noi e ce lo porteremo dietro una volta varcata quella porta”. A rivolgere un ringraziamento anche la cognata Vincenzina, sorella della moglie Mara: “sono stata una cognata particolare, Vincenzo scherzava sempre perchè quando avevo 3 anni e mia sorella era già sposata con lui dormivo nel loro letto. La nostra non è stata una famiglia normale, segnata da un destino che a più riprese si è abbattuto su di noi, ma siamo rimasti uniti. Rivolgo a tutti voi i ringraziamenti di Mara per farci sentire il vostro calore”. Ieri l’Amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino (leggi l’articolo). In questi giorni nella casa di via Colombo sono arrivati centinaia di telegrammi, dalla Valle d’Aosta al Piemonte, dalla Liguria alla Toscana. Fuori al momento dell’addio tutti i mezzi di soccorso hanno acceso i lampeggianti a sirene spiegate, quelle sirene che tante volte anche Vincenzo aveva azionato in momenti di emergenza. Ora riposa vicino alla sua Maria Letizia nel cimitero di Civitanova porto.
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Grande uomo ..un esempio per tutti !!
Amministratori di ieri e di oggi che si fanno vedere ai funerali di un uomo che doveva tentare di porre rimedio ai danni causati dalle loro azioni ed inazioni.