Il bar è il luogo dell’incontro, tra amici o tra conoscenti, magari semplicemente per un caffè. Oggi la chiesa dell’Immacolata di Macerata, senza essere irrispettosi della sensibilità religiosa, è stata come il suo bar, quello che migliaia di maceratesi hanno frequentato in tanti anni di attività di Claudio Cuppoletti. Oggi alle 10 l’estremo saluto al barman più conosciuto in città lo hanno dato in tanti fino a riempire la chiesa. C’era tanta gente comune che ha partecipato al dolore composto dei familiari. “Due sentimenti si sovrappongono oggi – ha detto don Piero Tantucci che ha celebrato il rito funebre – il primo pensiero, ricordando Claudio va al suo sorriso e alla sua allegria che lo ha contraddistinto sempre, tanto che è scherzoso anche il manifesto che ne annuncia la dipartita.
‘E’ andato a fare un orzetto a San Pietro’ c’è scritto e credo che lo abbia fatto anche per tutti gli angeli del paradiso. Poi c’è naturalmente la mancanza che avvertono in primo luogo i familiari a cui siamo vicini” Così il sacerdote ha scelto tra le letture il Libro di Qoelet “è meglio mangiare e bere e godere dei beni in ogni fatica durata sotto il sole, nei pochi giorni di vita che Dio gli dà: è questa la sua sorte” e poi il Vangelo di Giovanni e la fatica di scoprire il senso del viaggio terreno. La risposta la dà Gesù a Tommaso nell’ultima cena: “Io sono la via”.
Claudio Cuppoletti è un pezzo di Macerata che se ne va, con discrezione senza le istituzioni, con la sua gente, gli amici che lo hanno applaudito all’uscita della bara. Amici erano tutti quelli che frequentavano il locale di via Roma, perché per lui non erano clienti, “se non erano amici li cacciavo via” disse in un’intervista. E’ un museo più che un bar, quello di Cuppoletti, pieno di oggetti strani, souvenir di luoghi esotici regalati dai frequentatori, bottiglie rare, fotografie, la sciarpa granata della sua squadra del cuore, il Torino. Un bar che un anno fa è stato riconosciuto come uno dei locali storici delle Marche. Negli ultimi anni aveva rallentato il lavoro lasciando le redini alla figlia Claudia. Un forte legame con Claudia che ci racconta Deborah Pantana, la consigliere comunale che celebrò il suo matrimonio e ricorda che il più festoso a quella cerimonia era il babbo Claudio, vestito di bianco, che rubava la scena alla sposa. Cuppoletti lascia oltre alla citata Claudia , che avrà l’onere di proseguire una tradizione iniziata nel 1969, l’altra figlia Simona, i nipoti Luana, Samoa, Nicolas, Gioia e Noemi, il fratello Massimo e le sorelle Maria e Naide.
I ricordi proseguono intanto sulla pagina facebook “Sei di Macerata se…” dove si è sparsa subito la notizia della sua morte , e si scopre che anche qualche vip ha frequentato il suo bar ma per lui era uno come un altro: “Pippo Baudo chiese a Cuppoletti un tavolo riservato ‘perché sa’ …’ e lui ‘ma mettete a sede’ ecco che a Macerata non te se caca gnisciu’!” Questo era il personaggio che non lesinava anche l’insulto bonario e il linguaggio colorito. “Sei di Macerata se oggi hai versato qualche lacrimuccia sapendo che il grande Cuppoletti se n’è andato”.
In tantissimi lo hanno poi ricordato nei commenti di Cronache Maceratesi (leggi l’articolo), a testimonianza di quanto Claudio Cuppoletti sia stato conosciuto e apprezzato in questa città.
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Quando facevo l’Università ci partivamo da Camerino per bere un caffè e farci due risate e sopratutto farci prendere per il c…., quante me ne diceva con quel biscottino!! ma poi se eri in dolce compagnia anche meglio. grazie mitico Cuppoletti
ci mancherai eri il nostro punto di riferimento per farci delle risate e l’orzetto con varnelli r.i.p. A proposito cosa ci fanno due pensionati che portano la bara, che lavorano con la croce verde sono porta borse di monachesi, invece di dare lavoro ai giovani, purtroppo cosi’ va la vita
R.I.P. grandissimo! Orzetti e amari per tutti lassù!
Si allunga purtroppo la lista dei “personaggi” che hanno lasciato la loro impronta sulla Macerata del secolo scorso, e che via via se ne vanno. Il tuo mitico calendario che con pazienza ogni anno ricomponevi, era la sintesi della tua ironia, sagacia e intelligenza. Ci mancherai. R.I.P.
Molte persone entrano
ed escono dalla nostra vita,
ma soltanto i veri amici
lasciano impronte nel nostro cuore. Ciao Claudio
Qualcuno ha avvertito Claudio che, prima di mandarli affan… dopo l’orzetto, deve essere sicuro di passare i cancelli?
🙂
Ancora sbarbatelli, venivamo al tuo bar il sabato sera per iniziare la serata alla grande con le tue esilaranti battute e bere i tuoi mitici “carzolà”. Noi la chiamavamo ” CUPPO tappa”……..Ciao mitico, non ti dimenticheremo mai!
Divertente, esilarante, mai banale……un personaggio unico!!!!