Su convocazione del Presidente del Consiglio comunale, Ostilio Beni, mercoledì prossimo si riunirà la Conferenza dei Capigruppo al Comune di San Severino. L’assemblea è stata fissata per discutere della convocazione di un Consiglio comunale per esprimere contrarietà al Decreto n.1/VAA del 4 gennaio 2013 con il quale la Regione Marche ha dato giudizio positivo di compatibilità ambientale con prescrizioni e riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale relativamente a un nuovo impianto della ditta Sacci Spa.
L’assessore all’Ambiente, Simona Gregori, non abbassa la guardia su di una questione particolarmente sentita dai settempedani e, alla vigilia della discussione nell’aula dell’Assise cittadina, rilancia e spiega la battaglia che da tempo sta portando avanti insieme all’Amministrazione comunale: “Stiamo lavorando su tre fronti, la novità è che in attesa dei dati dell’Agenzia Regionale Sanitaria sulla mortalità e morbilità di malattie tumorali ricondotti dalla letteratura scientifica alla vicinanza alle cementerie, che arriveranno a breve, abbiamo intavolato rapporti con un pool di statistici e epidemiologi per un incontro con la cittadinanza. La comunità locale ha il diritto di essere informata in modo corretto e competente senza creare allarmismo o, peggio, sminuirei dati . Non appena saputo dell’esistenza di un recentissimo studio dell’Istituto Superiore di Sanità dedicato ai nostri territori abbiamo chiesto di fornircelo ufficialmente. Poi ci siamo attivati affinché parta quanto prima un controllo ambientale a tappeto delle matrici aria, acqua e suolo compresi i bioaccumulatori, i famosi licheni. Infine continueremo sulla strada avviata davanti alla giustizia amministrativa con un ricorso già presentato al Tar delle Marche che ha come fine ultimo quello di far ridiscutere alla Regione l’autorizzazione concessa affinché il Comune venga inserito alla conferenza di servizi e possa così dar voce alle esigenze del territorio settempedano”.
Come vi muoverete per il controllo ambientale, può essere più precisa? “Siamo riusciti ad avere l’attenzione della Provincia su questo tema, anche grazie alla sensibilità del presidente della Comunità Montana di San Severino Marche, Gianluca Chiappa, che per primo si è dichiarato disponibile a mettere a disposizione dei fondi per aiutare i Comuni interessati a finanziare un progetto di monitoraggio ambientale. Abbiamo già avuto diverse riunioni in Provincia. Alla fine ci siamo accordati per un piano economico di massima e abbiamo affidato un incarico ai tecnici della Provincia stessa per elaborare un protocollo con l’Arpam. Vogliamo mettere un punto fermo attraverso verifiche e controlli sul campo e da qui ripartire per poter parlare, con cognizione di causa, dei problemi ambientali della valle. A quanto ci risulta si tratterebbe del primo vero studio sistematico compiuto in questa zona”.
Assessore, i comitati si sono lamentati perché non sarebbero stati coinvolti nelle riunioni. “In realtà abbiamo già chiarito con i comitati, con cui siamo sempre in stretto contatto, che queste riunioni erano necessarie a verificare le disponibilità degli enti e quindi a ripartire i rispettivi impegni economici, cosa non così semplice ed immediata visti i tempi. Credo molto nella democrazia partecipativa e nell’attività svolta dai comitati e dalle associazioni sul territorio, che comunque non può prescindere dal mandato che i cittadini hanno attribuito ai propri rappresentanti politici, che poi sono chiamati a rispondere delle proprie scelte”.
Secondo quanto emerso la minoranza avrebbe chiesto di utilizzare una centralina di proprietà dell’Itis per il monitoraggio permanente. “La richiesta ci è parsa decisamente intempestiva . Già l’anno scorso avevamo proposto questa ipotesi ed avevamo interessato l’Arpam. Era la cosa più ovvia da fare anche perché, a suo tempo, l’ex assessore Tito Livio Lucarelli, già docente dell’Itis, con molto buon senso ci rappresentava la presenza di una centralina perfettamente funzionante da far semplicemente validare per effettuare ogni tipologia di controllo. In realtà un attento sopralluogo dell’Arpam ha messo in evidenza che quella centralina è ormai obsoleta e assolutamente inadatta: per il tipo di studio degli inquinanti così approfondito come quello da noi richiesto, occorre una speciazione molto dettagliata. È ovvio che sulla questione del campionamento continuo siamo tutti d’accordo, non solo al camino dell’impianto ma anche a valle e al suolo, con pubblicità in tempo reale su siti pubblici e dedicati affinché, in caso di sforamento, tutte le autorità competenti possano intervenire immediatamente. Questo è quanto avrebbe dovuto prevedere la Regione già da molti anni, senza aspettare e senza procedere in deroga in attesa della realizzazione dell’impianto”.
Ma voi puntate a un monitoraggio continuo anche sul territorio, non solo nel sito della Sacci, vero? “Questo è proprio quello che vogliamo ottenere con il ricorso Sacci. Il nostro ricorso punta formale dell’atto che ha escluso San Severino dalla conferenza di servizi. Css a parte, il cementificio Sacci deve essere ristrutturato e dotato di tutti i moderni sistemi di abbattimento degli inquinanti. Così com’è non può rimanere e non dovrebbe continuare ad emettere fumi, la combustione di petcoke da petrolio è comunque altamente inquinante. Questa è l’occasione perché San Severino, lasciamo perdere se sta pagando o meno per decisioni del passato, torni comunque a giocare un ruolo attivo al tavolo Sacci dal quale siamo stati estromessi colpevolmente per mezzo secolo. Sull’ambiente non può valere il mero criterio catastale. E’ notorio che i fumi non possono essere fermati alle dogane figuriamoci se rispettano la cartellonistica municipale. Il nostro obiettivo con il ricorso al Tar è proprio quello di essere ammessi alla Conferenza di servizi della Regione per ridiscutere l’Aia ed inserire nelle prescrizioni della ristrutturazione un campionamento costante non solo al camino ma sui territori limitrofi compreso il territorio settempedano. Chi inquina deve pagare. A quel punto dovrà essere la Sacci a fornire alle istituzioni un eco-indennizzo per installare una rete di campionamenti costanti e continui per aria, suolo e anche acqua. Non crediamo infatti negli autocontrolli. Da che mondo e mondo il controllato non può essere anche il controllore!”.
E per quanto riguarda i dati epidemiologici? “Qui si è aperto, di recente, un capitolo nuovo. Siamo venuti a conoscenza che l’Istituto Superiore di Sanità ha effettuato uno studio epidemiologico per il territorio di San Severino, Gagliole e Castelraimondo. Ebbene perché i risultati non sono mai stati comunicati ai Sindaci che sono la massima autorità in materia di salute? Cosa aspettano per darceli? Che invecchino e diventino così già obsoleti prima di essere comunicati? Vorremmo riuscire a fare chiarezza su questi aspetti è per questo che insieme ai Sindaci degli altri Comuni abbiamo inviato una lettera all’Iss, per avere ufficialmente questi dati, chiedendo inoltre anche il supporto di uno specialista che per spiegarli alla popolazione. Quello di cui abbiamo bisogno in questo momento è proprio di una banca dati della mortalità e dell’incidenza delle malattie tumorali, cercando di mettere intorno ad un tavolo tutti gli enti deputati alla prevenzione. A brevissimo dicono che dovrebbe uscire una nuova normativa statale per sbloccare la famosa questione privacy per il registro dei tumori. Nel frattempo abbiamo già richiesto i dati dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche che verranno inviati a breve e abbiamo anche intavolato rapporti con i responsabili dell’Asr che si sono resi disponibili ad un incontro con la cittadinanza”.
Qualcuno ha chiesto all’Amministrazione comunale di attivare anche una commissione di controllo “Magari, ben venga. Sono contenta che anche Sel abbia preso una posizione su questa questione. Il loro silenzio è apparso strano visto che hanno la parola ecologia nel nome del loro partito. Comunque il confronto delle idee è indispensabile, tutti possono, anzi devono, dare un contributo utile. Va dato atto alla minoranza settempedana che con questa richiesta sta dimostrando un alto senso della politica, ed è ben consapevole che dobbiamo fare fronte comune senza personalismi e strumentalizzazioni. La questione è troppo importante e ne va della salute dei nostri bambini. Occorre però fare attenzione, la storia politica e parlamentare italiana è puntellata di commissioni istituite ad hoc per togliersi dall’imbarazzo di non saper che dire e che fare, o per fare in modo che tutto cambi lasciando tutto come prima”.
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Dalla Provincia di Macerata:
In merito alla nota del Comune di San Severino Marche sulla questione “Sacci”, la Provincia, nel dare atto della sensibilità e dell’impegno delle Istituzioni locali, intende precisare che, su richiesta della Comunità Montana di San Severino Marche e dei Comuni di San Severino, Castelraimondo e Gagliole, si è subito attivata, facendosi promotrice e coordinatrice di una serie di incontri in cui, con l’Arpam, si è messa a punto l’indagine ambientale, approfondendone contenuti e costi. Costi che, peraltro, si sono notevolmente ridotti su esplicita richiesta della stessa Provincia in quanto proprietaria delle centraline che l’Arpam utilizzerà, avendone ottenuto il comodato gratuito. Il settore Ambiente della Provincia sta predisponendo la bozza dello schema di protocollo di intesa con cui si darà avvio all’indagine.
Bravo Assessore, non mollare !
Cara Simona,
– i cittadini debbono essere interpellati per problemi di carattere ambientale; questa non è una benevola concessione delle “Istituzioni” al popolo;
– il comitato Salvasalute è stato, benevolmente, fatto intervenire al primo incontro sui monitoraggi, alla comunità montana di Sanseverino, dopo una attesa di 4 ore (al freddo): fortunatamente siamo intervenuti : ” le istituzioni” pensavano di limitare i controlli solo ad un paio di centraline (utili per il futuro ma non per il passato): senza il nostro intervento non sarebbero stati presi in considerazione, ad sempio, i bioaccumulatori (che ci raccontano i l danno prodotto nel passato).
– la richiesta dei dati dell’ISS è partita dal Comitato Salvasalute di Castelraimondo. Il comitato Salvasalute ha trovato come unico sostegno nell’ottenimento di questi dati, l’On. Patrizia Terzoni del movimento 5 stelle.
Vorrei chiedere alle “Istituzioni” che cosa hanno fatto in 40 anni per capire cosa stava succedendo alla salute della gente che abita intorno al cementificio.
Non c’è una sola “Istituzione” che si possa scandalizzare per non essere in possesso di dati ottenuti dall’iniziativa popolare e da un deputato sensibile ai problemi della salute. L’iniziativa popolare è partita perchè, semplicemente, le istituzioni non stavano facendo nulla.
Piuttosto, invece di scandalizzarsi e preparare una cortina fumogena per offuscare la eccezionale importanza di questi dati, le istituzioni dovrebbero riunirsi, come da tempo chiediamo, intorno ad un tavolo con quanti hanno lavorato per ottenere questi dati, con il serio intento di porre rimedio alla quarantennale inettitudine ed affrontare con volontà di risolverli i problemi che riguardano la salute di tutti. Saranno dati da integrare, approfondire, ma già di per se, così come sono, debbono costringere a delle iniziative concrete per mettere in sicurezza il territorio, per un principio di prudenza.
-è stato autorizzato di ingrandire il cementificio, di bruciare CSS, (ottenuto da rifiuti), bruciare Pet-Coke: forse questa autorizzazione avrebbe dovuto aspettare di vedere se il territorio era in grado di sopportare tutto questo.Si dovevano fare questi monitoraggi prima. Purtroppo l’autorizzazione è stata concessa senza il necessario coinvolgimento di quanti avrebbero subito l’ingombrante presenza del cementificio. Quando “le Istituzioni” hanno concesso questa autorizzazione, forse non stavano ricordando che a loro avevamo delegato la difesa della nostra salute: non ci interessa molto se risponderanno delle loro scelte. Ci interessa che i nostri figli e nipoti vivano in un ambiente sano.
Luigi
Caro Luigi, avete trovato quale unico sostegno l’On. del movimento5stelle perché, fin dall’inizio, avete rifiutato la ricerca di dialogo con esponenti politici di altri partiti. Ma la difesa della salute è di tutti, non solo dei 5stelle…
Caro Luigi,
dopo la telefonota che mi hai fatto ieri mattina mi sento di doverti in qualche modo rispondere pubblicamente.
Hai la mia completa adesione quando dici che la cittadinanza avrebbe dovuto essere coinvolta prima dell’autorizzazione, e che i monitoraggi dovevano essere fatti prima, e naturalmente anche gli screening epidemiologici, è infatti anche per questo che il Comune di San Severino ha fatto ricorso al TAR.
E’sempre per lo stesso motivo che abbiamo collaborato con voi per l’organizzazione dell’incontro pubblico che si è svolto qualche mese fa. Con dei contatti continui e giornalieri con il vostro portavoce settempedano, a cui abbiamo garantito tutto il supporto logistico e collaborato con le spese per l’evento.
Per quanto riguarda il monitoraggio ambientale riporto qui la mail con cui ho risposto ad un vostro rappresentante, il quale a sua volta mi ha risposto che avrebbe riportato le mie parole al Comitato,
Il giorno 29/gen/2014, alle ore 16:51, “Simona Gregori” <simona.gregori@comune.sanseverinomarche.mc.it> ha scritto:
“Ciao ______,
ti rispondo anche a nome del sindaco che ci legge per conoscenza.
In realtà alle riunioni si è discusso prevalentemente del lato economico, i presidenti della provincia e della comunità montana hanno comunicato ai sindaci la loro intenzione di partecipare alle spese, perciò alla prima riunione si è deciso di chiedere un preventivo anche al suolo ed ai licheni e riaggiornarci.
Alla seconda riunione abbiamo preso atto del preventivo di massima aggiuntivo, decidendo di sostenere le spese per aria, suolo e licheni, a cui provincia, comunità montana, san severino, castelaraimondo e forse anche gagliole parteciperanno.
In questa fase la provincia ha interloquito solo con gli enti coinvolti economicamente per un accordo di massima sul preventivo generale aria, suoli e licheni.
A questo punto si passa alla fase di sviluppo del progetto in dettaglio, dove su suggerimento dei vari sindaci e della stessa arpam si è ritenuto che dovranno essere coinvolti i comitati e le associazioni per essere informati e per ricevere eventuali suggerimenti, e per garantire la massima trasparenza.
Ti consiglio dunque di indirizzare una richiesta formale di coinvolgimento al presidente della provincia ed alla comunità montana che sarà capofila per la realizzazione e definizione del progetto.
Un caro saluto,
Simona”
A quanto mi risulta non avete ancora mandato nessuna richiesta alla Provincia per essere coinvolti.
Per quanto riguarda i dati, se l’onorevole Terzoni o il Comitato li avesse semplicemente allegati alla lettera arrivata il 28 gennaio, il Sindaco del Comune di San Severino avrebbe potuto già allertare tutti i presidi di competenza.
La cortina fumogena di cui parli è una richiesta Ufficiale all’Istituto Superiore della sanità per avere dati certi ufficiali e validati in tutte le sedi legali ed amministrative.
Le difficoltà sono tante , ed il problema è delicato con delle sfumature diverse da Comune a Comune, quindi capisco gli sfoghi e le esacerbazioni di tutti. A prescindere da tutto ringrazio sentitamente tutti quelli che in un modo o nell’altro, anche dalle opposizioni di ogni genere e colore stanno apportando il loro contributo e stanno lavorando a questo problema , indipendentemente dalla casacca , evitiamo di perderci in un bicchier d’acqua!!!
@Manuela: Ti posso garantire che ci siamo rivolti a tutti. Poi libera di non crederci. Ciao, in generale mi rattrista vedere brave persone fare come i capponi di Renzo. http://culturacattolica.it/default.asp?id=185&id_n=5278