di Filippo Ciccarelli
Peppe “lu Lupu” superstar, ma anche Cuppoletti, Franco Foglietti, il cavalier Prato, i vincisgrassi, la passeggiata delle mura quando era dritta, la scala mobile della Standa, le avventure amorose “jó la gabbetta”… sono solo alcuni dei personaggi e delle caratteristiche rimaste nel cuore di generazioni di maceratesi, che ora rivivono grazie ai social network. Ha preso piede anche a Macerata la moda, nata su Facebook, di creare gruppi dedicati alla proprio luogo d’origine. Sulla scia dello spazio dedicato a Civitanova (leggi l’articolo), da un paio di giorni è online “Sei di Macerata se…”, gruppo che conta 1.800 iscritti in continuo aumento. Su internet rivivono i ricordi e le storie di giovani e meno giovani, che scrivono cosa rappresenta, per loro, Macerata.
Sei di Macerata «se si jito a fà na chiamata dentro la sala della ”Sip” , donche c’era Peppe Lu Lupu a spaccià le schede telefoniche, co massimo 500 lire de traffico» scrive Luca Pimpini, «se te mettevi la minigonna pe’ ji a lu corsu de sabato e se te fischiavano i militari (dell’aeronautica o della finanza) facevi finta de ‘ncazzate ma sotto sotto te gustava!» osserva Paola Dezi, «Se javi alla Standa pe jocà co la scala mobile» ricorda La Sportiva. Tra i ricordi dei maceratesi ce ne sono tantissimi legati al mondo dei motori. Sei di Macerata, secondo Simone Pettinari «se quando dovevi pija la patente il primo pensiero era: “e se me capita la roscia”?», «se all’esame de guida spetavi sempre de non beccà Tasso» dice Marco Micozzi , «se almeno una volta hai visto la scritta “Rallenta Curva Macci”» scrive Maurizio Prenna, «Se almeno una volta ti si fattu sequestrà lu moturì da li vigili nel tentativo de bboccà in Via Mozzi abusivamente, in due e senza casco!» dice Alessandra Moretti.
Ma nel cuore dei maceratesi rimangono soprattutto personaggi storici della città: «Sei di Macerata se – quanno chidù te cita Fruscì, Remigio, lu Patatà, Gigino Bonotti, sor Ettore Pompei, lu sceriffu, llu poru Andrea de Collevario, Borsello, Ugo Billi, Dalida, Costantì, la matta de la Villa, Padre Marino, Don Enea – non caschi da le nuvole» dice Filippo Davoli, «Se la sera javi a fatte un orzetto da Cuppoletti» ricorda Alberto Ascari, «se almeno una volta non hai provato a chiedere un disco inesistente a Nardi e lui ti ha risposto “me l’ho appena finito ma lo riordino”» scrive Silvia Alessandrini Calisti.
La partecipazione al gruppo che ha raggiunto quasi 2mila utenti in neanche due giorni di vita, ha spinto a organizzare un primo incontro tra gli iscritti, sabato prossimo alle 18.30: l’evento, condiviso su Facebook, è “Ce vidimo su ‘ppiazza” e si terrà, appunto, nel centro storico di Macerata. I messaggi ironici (e spesso autoironici) pubblicati dai maceratesi testimoniano un grande amore per la città; un sentimento riassunto, sempre nel gruppo “Sei di Macerata se”, in questo post di Francesco Andreani: «Perché noi siamo così, finiamo sempre per screditare la nostra città, ma se ce la toccano siamo pronti a saltare. Una città che ha lottato, versato sangue e lacrime. Abbiamo secoli di storia alle spalle. Abbiamo un patrimonio artistico meraviglioso. Abbiamo lo Sferisterio. Abbiamo chiese meravigliose del 1300, palazzi antichissimi e una piazza bellissima. Abbiamo la torre dell’orologio. Abbiamo una delle università più antiche d’Italia. Abbiamo la Lube e la Maceratese. Te ne rendi conto solo quando leggendo i tanti post che avete scritto, ti esce un sorriso, quasi malinconico. Ti trovi a rivivere i ricordi di una vita che, poi scopri essere quelli di tutti. Posti che vi hanno visto crescere, sono stati testimoni dei vostri primi baci. Ricordi di amicizie, sogni e speranze. E improvvisamente scopri quanto ti manca tutto questo. Puoi viaggiare e girare il mondo, ma questa città, terra sempre un posto caldo per te, perché questa…è casa tua».
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commenti su CM…
Hai fatto almeno una estate la comparsa allo sferisterio.
i jocato armeno una una orta a pallo’ su lu campu spurtivu e sai chi era Arbino !!!!
Sperato l’armadio Giacinto (senza pagare: entriamo un attimo a vedere se dentro ci sono gli amici era la scusa più in voga) all’ingresso delle serate universitarie del Tartaruga
M’ète rengalluzzìto. Faciàte mèjo e de più: raccontète la favola che lo “dialetto” va’ dìtto e scrìtto a mòdu, co’ tutti qullìapostrofiaccentidieresi . Ve vòjo vè, pozzàtte sputà sangue, e sbisciàvve jò’ppe le Scalette.
Anche se ci sono nato, non mi sento Maceratese (in verità nemmeno molto italiano), ma – come diceva Gaber – per fortuna o purtroppo lo sono.
si de macerata se si natu jo le fosse e i piato li scoppolò da don armando e jocato co le spade de cirivacco.
Sono maceratese puro sangue, ho conosciuto e/o sentito parlare di tutti i maceratesi citati, incluso ovviamente ademaro (Mario Affede), nei commenti mi sembra sia sfuggito “Sesto lu ricciu” , il caro Briscoletta e lu papatà, proviamo a darci da fare che potremo “resuscitarli” tutti.
Sei di macerata se……. almeno una volta sotto carnevale non si andava per tutto il centro con gli amici a fa a manganellate e tirà la schiuma da barba !
E lu Toscanu ve lu sète scordatu? Quando java a lu cinema de lu Sferisteriu co’ Briscoletta? o quanno vinnia le mutanne su pe’ le scalette? o le spannia su lu cofanu de la Cadillac vianga?
sei di macerata se…. si jitu co lu muturì d’estate a lu ciocciu ( sasso d’Italia) a bee l’acqua fresca de la fontanella.
Bellissimo !!!! ” Magerata, che slargata de core a nominnala ! Su la vocca te pare dorge a dilla,te travocca la pasciò de l’anima veata…! ”
Rosella Ederli
I jocato a pallò armeno n’à orta su lu campittu de terra dietro lu Convittu passenno da un busciu de la rete e t’ha corso dietro quillo poru zuppittu de lu Cinghiò !
Si jitu a ballà lu sabbitu assera a lu Tartaruga cò Enrico Filippini DJ e Stefano Renzetti barman !
voi che mettete il pollice in giù senza offesa ma siete pessimi e fuori luogo e potreste risparmiateveli e sono quasi sicura che non siano maceratesi a metterli ma gente leggermente invidiosa.
Se la domenneca javi a balla da Piangiarelli!
Se non andavi tutte le sere alle 6 per il corso, mettevi 5000 lire di mascella all’IP o all’Esso per le mura sul Si e ti prendevi la pizza per le scalette!
se da piccolo facevi le partite a calcetto tra quartieri, tipo rione marche contro via medaglie d’oro e quando stavi a perde contro via medaglie d’oro, loro per schernirti facevano giocà a Cappellu e toglievano Bax (R.I.P.) che era solito rivolgersi al portiere dicendo: saccottino, te tiro na fiecca!
se stavi a rione marche e almeno na volta te sì fattu caccià da lu circolu acli perchè urlavi: Gerardo! Gerardo! e sbattevi forte su li muri e scapordavi le sedie e poi godevi quando Gerardo arrivava e spalancando la porta bestemmiava: Fori porco….!