“La cooperazione è la strada
per fronteggiare la crisi”

I DATI DELL'OSSERVATORIO PROVINCIALE - Sono 72 le nuove aziende in provincia. Massimo Lanzavecchia della Legacoop: "Il 2014 sarà un anno difficile, l'unica strada è quella delle imprese cooperative". Pierluigi Rausei della Dpl: "La presenza e partecipazione del lavoratore fa sì che nelle sue mani ci sia controllo e si senta così parte attiva"

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Il direttore Dpl

Il direttore Dpl Pierluigi Rausei

 

di Carmen Russo

Una situazione tutto sommato positiva, quella che è emersa dall’incontro di questa mattina durante il quale il direttore della Dpl Pierluigi Rausei,  Massimo Lanzavecchia della Legacoop e Mauro Scattolini della Confcooperative hanno illustrato gli ultimi dati dell’Osservatorio provinciale che ha proceduto puntualmente ad azioni di verifica della genuinità di forme di internalizzazione coinvolgenti società cooperative. Le imprese che scelgono la forma della società cooperativa sono quelle che meglio hanno saputo fronteggiare la crisi. Il lavoro dell’Osservatorio provinciale sulla cooperazione si è concentrato su 51 società, di cui 13 aderenti e 38 non aderenti, pari al 12,7% del totale delle imprese del territorio. Sono emersi 16 lavoratori irregolari e 5 in nero (nel 2010  erano pari a 126 e 23).

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Le imprese cooperative divise per settori

“Un dato – afferma Pierluigi Rausei – che conferma un buon lavoro. La presenza e partecipazione del lavoratore fa sì che nelle sue mani ci sia controllo e si senta così parte attiva nell’impresa, come avviene già da tempo in altri Paesi”.
Le imprese che scelgono la cooperazione, seppur non esenti dalla crisi, sono riuscite meglio a fronteggiarla e a crearne di nuove. Nelle Marche dal 2009 al 2013 le imprese sono passate da 1600  a 1900, mentre nello stesso periodo nella provincia di Macerata sono cresciute, da 330 a 402.
Al 31 dicembre 2013, dunque, sono 402 le aziende del Maceratese, tra cui 121 a Macerata, 63 a Civitanova, 20 a Recanati e 17 a San Severino e Tolentino. Il principale settore a cui si orientano le imprese è quello della  Produzione Lavori (il 54%), seguito da quello Sociale (15,7%) e Agroalimentari (9,7%), in coda quelle di Credito (1%) e Banca Credito Lavoro (0,7%).
Del totale delle imprese sono 153, pari al 38,1%, quelle aderenti e centrali cooperative che comunque risultano avere un fatturato maggiore (71,3%) di quelle non aderenti e anche un numero maggiore di addetti 2089 contro i 926 di quelle non aderenti.

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Massimo Lanzavecchia e Mauro Scattolini

Eppure il 2014 rischia di essere un anno difficile sull’onda degli scorsi anni: “Una crisi dalla durata straordinaria – dice Lanzavecchia – l’unica strada è appunto quella di scegliere la cooperazione per poter garantire ai lavoratori sicurezza, garanzie e più rispetto perché il mercato è in gran parte pubblico”.
La conferenza indetta questa mattina era orientata anche a presentare le pubblicazioni realizzate dalle Centrali cooperative relativamente al lavoro svolto in seno all’Osservatorio, con riferimento all’Atto di Indirizzo in materia di appalti ad uso delle pubbliche amministrazioni e ai Protocolli d’intesa in materia di installazione di sistemi di sicurezza, antirapina e antifurto nei luoghi di lavoro; la tutela delle condizioni di lavoro e vigilanza in agricoltura; la tutela del lavoro e vigilanza nel settore dell’autotrasporto e la legalità e sicurezza negli appalti. Le pubblicazioni, disponibili ai cittadini nel sito istituzionale, hanno già avuto un boom di visualizzazioni, espandendosi anche extra regione “significa che il nostro modello funziona”, ha detto Pierluigi Rausei, il direttore della Dpl di Macerata.

Un momento sulla conferenza

Un momento della conferenza

tabella 2

Le imprese cooperative in provincia fino al 31/12/2013

tabella 3

Le imprese cooperative divise per comune



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