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Nazareno Strampelli, lo scienziato del grano

L'Accademia Georgica ha ricordato a Treia il grande genetista marchigiano

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Convegno Strampelli 1di Walter Cortella

È indubbio che l’umanità debba il suo attuale benessere a uomini e donne che in ogni tempo e luogo hanno fatto importantissime scoperte nei più disparati campi dello scibile umano, operando quasi sempre tra difficoltà d’ogni genere.

I risultati da essi ottenuti ci consentono oggi di vivere una vita più ricca di comfort che non in passato. Ma spesso di questi grandi personaggi l’umanità ingrata si dimentica, o quanto meno il ricordo del loro operato rimane confinato nel mondo ristretto di pochi addetti ai lavori. E noi, la stragrande massa, che viviamo ai margini di certi ambiti culturali ne veniamo a conoscenza solo in modo del tutto occasionale, partecipando magari a qualche giornata di studio ad essi dedicata. È il caso di Nazareno Strampelli.

Convegno Strampelli 2Buona parte dei nostri lettori si chiederà chi sia mai questo «illustre sconosciuto». La domanda è più che legittima. Nazareno Strampelli è stato un insigne scienziato, vissuto in un’epoca oggettivamente lontana e i frutti della sua attività ci appaiono ormai scontati. E lui, come tanti altri, è finito inesorabilmente nel dimenticatoio. Per parlarne ci voleva una bella occasione creata ad hoc.

Ebbene, pochi giorni fa l’Accademia Georgica di Treia ha preso spunto dalla ricerca puntigliosa e metodica condotta sull’opera di Strambelli da Sergio Salvi e pubblicata in un libro, per ricordare ma più ancora per far conoscere, quell’Uomo, vanto del nostro Paese.L’evento culturale è stato organizzato in vista del 150° anniversario della sua nascita, che cadrà nel prossimo 2016.

Convegno Strampelli 3Nazareno Strampelli è vissuto, come detto, molto tempo fa, a cavallo tra ’800 e ’900. Nacque, infatti, nel 1866 a Crispiero di Castelraimondo e dopo la laurea in agraria si dedicò all’insegnamento, ma la sua vera passione era la ricerca sul campo. Nel 1903 arrivò a Rieti per dirigere la neo istituita Cattedra ambulante di granicultura. Un incarico, per la verità, non grandissimo prestigio, tuttavia grazie ad esso il giovane agronomo entrò in stretto contatto con il mondo agricolo, con i contadini che lavoravano con scarsa soddisfazione la terra. Il periodo trascorso a Rieti ebbe una fondamentale importanza nella sua formazione professionale. Nella vasta pianura reatina, caratterizzata da una fiorente produzione cerealicola, trovò l’ambiente ideale per dedicarsi alla ricerca e alla sperimentazione. Lontano dai clamori delle grandi città e dagli infidi centri di potere, condusse studi approfonditi e rivoluzionari sulla genetica dei cereali che ancora oggi hanno il loro posto nella storia della scienza. Forse non è un caso del destino, ma Strampelli nacque nello stesso anno in cui il grande naturalista ceco Gregorio Mendel formulava le tre celebri leggi dell’ereditarietà delle piante. Purtroppo il suo lavoro di ricerca non ottenne il meritato riconoscimento dal mondo scientifico dell’epoca. L’unico che si interessò alla sua opera fu Karl von Nageli, professore di botanica presso l’Università di Monaco.

Strampelli, invece, riprese con slancio il lavoro di Mendel e continuò le sue ricerche per ottenere, dopo una lunga serie di incroci tra le diverse varietà, ibridi capaci di dare al grano maggiore resistenza e quindi una produttività più elevata. I cereali in generale, e il grano in particolare, hanno da sempre rappresentato l’alimento base per tutte le popolazioni, in ogni angolo del mondo e, in quell’inizio del XX secolo, il fabbisogno alimentare era in continua crescita, a fronte di una produzione agricola, attestata ancora su livelli molto modesti, che appariva assolutamente insufficiente a soddisfare la crescente domanda.

Con grande intuizione e strenuo impegno ottenne nel corso degli anni un gran numero di ibridi di frumento, assai più resistenti alle malattie che affliggevano la coltura originale. È del 1914 il primo ibrido in grado di sconfiggere la ruggine e l’allettamento del grano e lo chiamò «Carlotta», in onore della adorata moglie, sua fedele collaboratrice e prezioso sostegno morale. A quel primo successo fecero seguito altre conquiste sempre più importanti e alla fine gli ibridi ottenuti superarono la ottantina. Nel corso di alcuni anni, il grano di Strampelli, caratterizzato da steli più corti e spighe più sane e rigogliose, quintuplicò quasi ovunque la sua produzione unitaria rispetto ai valori di partenza. Queste sue scoperte lasciavano intravvedere la possibilità di debellare finalmente la piaga della fame nel mondo.

Nazareno Strampelli

Nazareno Strampelli

I suoi risultati si diffusero rapidamente nell’ambito scientifico mondiale ed il frutto delle sue ricerche cominciò a far gola ai grandi produttori che volevano commercializzarli, abbacinati dall’idea di ottenere immensi vantaggi economici. Ma Strampelli, fermo nella convinzione che i suoi studi dovessero apportare benessere a tutto il mondo, non volle mai brevettare le sue scoperte, dimostrando grande nobiltà d’animo, qualità oggi sempre più rara. Direi scomparsa del tutto. I suoi studi proseguivano con grande fervore e nel 1925 i «frumenti Strampelli» furono i veri protagonisti della famosa «battaglia del grano» lanciata dall’Italia fascista per ridurre drasticamente l’insostenibile bilancia dei pagamenti con l’estero. Questo enorme successo personale gli fruttò la nomina a Senatore del Regno, un riconoscimento tanto prestigioso quanto poco ambito dallo scienziato. Accettò la nomina, ma alla «poltrona» senatoriale preferì sempre la vita all’aria aperta, nei campi. E nel 1931 la nostra produzione interna del frumento superò per la prima volta gli 80 milioni di quintali.

Le sue scoperte genetiche apportarono consistenti benefici a molti Paesi assillati dal problema della fame, come Argentina, Cina e India. Credo proprio che il mondo intero debba grande riconoscenza a questo insigne scienziato di casa nostra, spentosi a Roma nel 1942. L’Accademia Georgica, forte della sua tradizione e familiarità con gli studi agrari, ha voluto degnamente ricordare la imponente figura di questo illustre nostro conterraneo chiamando a Treia esperti del settore per dar vita ad una «giornata» in suo onore.

Sul palco del Teatro Comunale si sono succeduti, dopo il sindaco Santalucia, esponenti delle Istituzioni (Maura Malaspina, Assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Lippi, Assessore provinciale, Renzo Marinelli, sindaco di Castelraimondo, Carlo Ubertini, Assessore comunale di Rieti, Tommaso Brandoni, Presidente dell’Azienda Agroservice di San Severino, partner della manifestazione, alla quale hanno preso parte anche alcuni studenti dell’Istituto agrario «G.Garibaldi» di Macerata. Da Siracusa il professor Carlo Pongetti, Presidente dell’Accademia, ha fatto pervenire per telefono il suo saluto e l’augurio di buon lavoro a tutti i partecipanti. Ospite d’onore, il professor Yan Chunyou, co-direttore dell’Istituto Confucio presso l’Università di Macerata, che ha voluto portare il saluto del suo Paese, nel quale gli studi di Nazareno Strampelli hanno dato grandi risultati pratici. Dopo gli interventi di rito, ha preso la parola il biologo camerinese Sergio Salvi, autore del prezioso volumetto “Sulle tracce di Nazareno Strampelli” edito dall’Accademia Georgica. Nella sua allocuzione ha illustrato le linee guida seguite nell’appassionata ricerca, finalizzata a porre nel dovuto risalto la figura del grande biologo, invero poco nota al grande pubblico, e la sua intensa opera di ricercatore e di divulgatore. Dopo di lui sono intervenuti illustri esperti del settore: Norberto Pogna, il nostro conterraneo Benito Giorgi, genetista, ricercatore e breeder dell’ENEA e Roberto Lorenzetti, Direttore dell’Archivio di Stato di Rieti, l’Istituto che conserva il consistente corpus dei risultati ottenuti sul campo da Strampelli e dai suoi collaboratori. A conclusione dei lavori, Giorgi e Luigi Emili, Amministratore dell’Accademia, hanno avanzato la proposta di costituire un comitato tecnico-operativo avente il compito di gettare le basi per le future manifestazioni che saranno certamente organizzate in occasione del 150° anniversario della nascita del «nostro» Strampelli. L’invito è stato raccolto prontamente dai partecipanti e l’Accademia Georgica posto la sua candidatura a «capo fila» del costituendo Comitato. 

01 Convegno Strampelli - Saluto delle Autorità

03 Convegno Strampelli - Teatro Comunale Treia

11 Convegno Strampelli - Proposta di Costituzione Comitato Strampelli 2016

 

 

 



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