Fa discutere il progetto del grande centro commerciale che dovrebbe sorgere a Porto Recanati, nei pressi dell’area archeologica. Proprio per analizzare l’impatto che potrebbe avere sulla vitalità del centro storico e sulla bellezza e salubrità del territorio, oltre che per informare i cittadini, il Movimento 5 Stelle locale ha organizzato un incontro che si è svolto nella sala Biagetti del Castello Svevo.
Ha aperto la serata Gabriele Guidi, portavoce del Movimento, che ha parlato della necessità che il cittadino sia informato per farsi un’opinione sensata su decisioni che riguardano la sua vita. «Non parliamo di politica ma solo del centro commerciale in funzione del territorio e del tessuto sociale. Crediamo che qualsiasi progetto debba comunque essere condiviso e siamo rimasti molto perplessi che tanti commercianti e persone sapevano nulla dell’esistenza di questa opera che si vorrebbe realizzare».
Presente anche Umberto Santucci, esperto di problem solving, il quale ha esordito con una provocazione: «Il vero problema dei cittadini di Porto Recanati è che sono pieni di soldi e non sanno dove spenderli, oche sono a corto di soldi e pieni di centri commerciali tutto intorno?». Come esempio letterario ha letto “Marcovaldo al supermarket” in cui già nel 1965 Italo Calvino narrava della frustrazione di una famiglia povera che gira per il supermarket e non compra nulla, ad anticipazione di ciò che accade ora nei centri commerciali di tutta Italia.
L’architetto Giammario Poeta, che si sta impegnando per preservare e valorizzare la bellezza del nostro territorio e del tessuto urbano, ha dato informazioni precise sul progetto, sulle sue dimensioni, sul suo impatto ambientale, sui vincoli della strada e della ferrovia, sulla normativa nazionale e locale in tema di salvaguardia dei beni culturali e ambientali. «Una sola immagine da brivido: l’abbazia medievale di Santa Maria di Potenza assediata dalle piattaforme di carico e scarico dei Tir di derrate alimentari dei supermercati».
Fabio Fazzini, giovane e preparato archeologo portorecanatese, con parole appassionate ha messo in guardia sul pericolo di annientare le rovine della città romana di Potentia, ancora tutte da scavare, da studiare, da valorizzare come attrattiva turistica e culturale della città, da lui definita “la nostra piccola Pompei”.
Al proposito Maurizio Sebastiani, presidente regionale di Italia Nostra, ha suggerito di studiare un progetto alternativo di parco archeologico culturale.
Massimo Montali, residente in zona, ha messo in guardia sull’impatto idrogeologico, spiegando come l’immenso blocco di cemento bloccherebbe il naturale deflusso delle acque nel bacino ampio e alluvionale del fiume Potenza.
Di ampio respiro la relazione di Francesco Orazi, professore di sociologia economica dell’Università Politecnica delle Marche, che ha illustrato l’evoluzione storica e la situazione attuale della grande distribuzione organizzata, degli effetti che i centri commerciali grandi e piccoli hanno sull’economia locale, dei centri che hanno trasformato l’area urbana estesa di Ancona, a cui di fatto appartiene anche la nostra città. «Anche che si tratta di un modello di business in recessione in tutta Italia, con un trend già decennale, spesso le decisioni di investimento non obbediscono a nessuna progettualità economica, ma solo a scelte politiche o di riciclaggio di denaro, fenomeno questo che secondo gli studi del suo istituto interessa l’80% dei centri in tutta Italia».
David Monticelli, attivista del Movimento 5 Stelle di Osimo, ha dato la testimonianza di un problema analogo: i lavori di costruzione di un ennesimo centro commerciale nella sua zona ha messo in luce rovine picene e romane, ipogei e una chiesa paleocristiana, per cui i lavori sono fermi e sono partite le azioni civiche per fermare il progetto. Ha rimarcato l’opportunità di fare rete per scambiarsi queste esperienze e per farsi coraggio contro gli intrecci di potere che continuano a devastare il territorio.
Fabio Bottiglieri del Movimento di Civitanova ha portato la testimonianza delle lotte che stanno facendo lì contro i nuovi centri in progetto nella periferia della città.
Lorenzo Riccetti infine ha dato una interessante valutazione del fenomeno, visto con gli occhi di un politico di opposizione dell’attuale giunta comunale.
«In conclusione – si legge in una nota stampa del Movimento 5 Stelle – sono emerse le motivazioni della nostra contrarietà all’opera. Siamo impegnati in un progetto concreto di valorizzazione dell’area, condiviso da tecnici del settore e da organizzazioni che hanno a cuore il concetto che si possa anche “mangiare con la cultura”, un grande parco archeologico che va dal II secolo a.C. al 1200 dell’abbazia di Santa Maria di Potenza, con cui si creerebbero posti di lavoro più gratificanti e meno precari dei quaranta che potrebbero essere offerti dal centro.
In tal senso l’evento è stato il primo passo di un percorso di rinnovamento progettuale che il Movimento Cinque Stelle vuole proporre perché la città e il territorio di Porto Recanati sviluppino bellezza, cultura, idee di nuova imprenditorialità, tutte cose che si collocano al di fuori e al di sopra di qualsiasi crisi energetica, monetaria o politica. Siamo sempre a disposizione per proposte, suggerimenti ed interventi concreti e costruttivi sull’argomento e, nell’ottica di “uno vale uno”, gradiremmo che ciascuno possa dare il suo contributo per il tanto decantato ma concretamente mai da dimenticare bene comune».
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io dico che il centro commerciale serve eccome perchè porta comunque movimento di un certo tipo di turismo anche domenicale che si muove in funzione dei centri commerciali e poi va a visitare i dintorni.I discorsi bigotti di marcovaldo fanno ridere ai polli,in inverno soprattutto sulla costa non c’è nulla adesso grazie all’oasi e al mc donald sembra quasi un paese normale e c’è qualcosa da fare e c’è chi è portato a fare una passeggiataa l mare anche in inverno.C’è chi non compra nei negozi per principio e parte da portorecanati per andare alla baraccola.Ben vengano i centri commerciali ed i posti di lavoro!
@Mauro Zampirolo Se è grazie all’oasi e al mc donald che Porto Recanati sembra un paese normale………beh….direi che siamo messi un po male….non credi?
Non riesco a capire tutti i centri commerciali sono vuoti solo quando piove ci sono più gente ,che senso a cementificare ancora almeno si recuperino i capannoni vuoti della zana industriale.
@ Mauro Zampirolo Provo una gran pena leggere il tuo commento. la normalità affidata ai centri commerciali? Questo modello di sviluppo è fallito e finito. Solo chi non lo capisce o ci specula continua a sostenerlo e non vuole i cambiamenti. L’omologazione culturale è la fine della cultura, quindi la fine dell’Italia, che già è in in avanzato stato. Posti di lavoro? Con contratti di un mese a 500 euro per lavorare sabato e domenica? Ti consiglio per il tuo bene e quello dei tuoi figli (se ne hai) di leggere ed informati prima di azzardare simili commenti.
Costruite fabbriche e fate riprendere l economia italiana, poi le persone ci andranno da sole nei centri commerciali a spendere i loro soldi che si sono guadagnati lavorando.
Basta centri commerciali, ilMcDonald? Mai messo piede e mai c’è lo metto. Meglio andare in un ristorante della zona e mangiare cose sane e del posto, facendo guadagnare persone del posto e non una squallida multinazionale. Stessa cosa per gli altri centri commerciali. La vita é all’aperto, non dentro quattro mura illuminate da un neon!
Se investire il denaro sporco nell’attività culturale e turistica dei siti archeologici avesse portato un vantaggio, state certi che Mafia, Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita avrebbero già provveduto.
condividere un progetto privato?
ma chi siete i nipotini di lenin?
semmai controllare che vi siano tutte le necessarie autorizzazioni
Diciamola tutta, però: la legge (Bersani, 1998) lo consente ed i Comuni ci guadagnano… e se i cittadini non possono IMPORRE la propria opinione in merito c’è ben poco da fare.
Comunque uno studio di Univpm (passato sostanzialmente sotto silenzio) ha evidenziato che di centri commerciali ce ne sono già troppi:
http://www.anconatoday.it/economia/studio-univpm-centri-commerciali-marche.html
Il movimento 5 stelle vuole dirci cosa dobbiamo e dove dobbiamo comprarlo? Dopo non aver concluso niente a livello nazionel, ecco una nuova campagna contro i mulini a vento. Più scelta c’è meglio è per il consumatore/cittadino. Infatti la libertà del consumatore di cosa comprare e dove comprare è la libertà del cittadino. Capisco che il movimento in questione in quanto libertà interna lascia molto a desiderare, ma francamento i conti in tasca nostra non hanno alcun diritto a farli. E’ il mercato a decidere e quindi il consumatore/cittadino (libero) a stabilire quale attività economica debba essere premiata e quale debba chiudere. Ricerche di mercato, fattibilità economica/finanziaria sono parole sconosciute ai più del movimento unipersonale in oggetto. Spero che gli italiani alle prossime elezioni pensino bene a ridare i voti al guru.
Magari il senatore a vita ed ex premier risanatore, quello che va spesso a trovare la famiglia che villeggia a Porto Recanati, avrà piacere, la prossima estate, di fare un po’ di shopping in un nuovo grande centro commerciale (magari scortato da una pattuglia di quei vigili pistoleri appena affidati a Don Bosco).
Di sicuro lui i soldi ce li avrà ancora.
@pigi: però la tua libertà finisce dove comincia la mia.
Ed io non voglio altri centri commerciali (cementificazione) o più camion sulle strade.
Per cui dobbiamo trovare un’accordo: a mio parere uno per comune basta ed avanza.
Per quanto riguarda quello che ha fatto il movimento, informati meglio:
http://www.youtube.com/watch?v=Tcheg0IID0E
http://www.youtube.com/watch?v=Impr5R93rUc
In qualsiasi caso, non devi chiederti cosa fà per te il movimento, ma cosa fai **TU** per il paese.
Dimenticavo, per quanto riguarda le prossime votazioni: SICURAMENTE prevarrà il conservatorismo, di dx o di sx. che sia… ecco perché finiremo così:
http://www.imolaoggi.it/2013/10/16/london-school-of-economics-dellitalia-non-rimarra-nulla-in-10-anni-si-dissolvera/
@Marco Ravich:
1- mettere le mani avanti (quindi prevedere un esito sfavorevole delle prossime elezioni) è un modo molto poco elegante di tentare in anticipo di volgere a proprio vantaggio qualsiasi risultato… questo ti accomuna ai conservatori di destra e di sinistra e al loro atavico vittimismo quando perdono;
2- Concordo sul fatto che un centro commerciale per comune basti ma ti ricordo che quello OASI-EUROSPIN, ecc. è nel comune di Loreto (anche se geograficamente in quello di Porto Recanati) e quindi mi pare naturale che l’Amministrazione cerchi di fare un po’ di protezionismo economico, tanto più che nessuno parla del fatto (specie i relatori del 5 Stelle) che questo supermercato attrarrebbe probabilmente clienti (e quindi denaro) dal bacino Porto Potenza, Potenza Picena, Strada Regina e, forse, anche Montelupone e Civitanova Nord. E’ riduttivo parlare dei soli “soldi” dei Portorecanatesi e mi pare più che altro un tentativo per buttargli fumo negli occhi ed ingannarli;
3- D’accordissimo sulla salvaguardia della salubrità e bellezza del territorio… però più che “l’Abbadia Medievale” ad essere assediato dalle piattaforme di carico sarebbe il ben più vicino (e meno salubre) Hotel House; anche qui si usano parole di propaganda dette nel solito politichese uguale per qualsiasi fazione sia essa “conservatrice o progressista”. Se dobbiamo rendere salubre la zona abbattiamo l’Hotel House che anche in una forma più organizzata e meno “pericolosa” resta comunque un cazzotto in un occhio ed una ferita nel paesaggio.
Il mio, comunque, è un commento che non vuole entrare nella questione del centro commerciale (troppo complicata per essere affrontata con la propaganda come fanno di solito i politicanti) ma far riflettere sull’ipocrisia dei politici, specie di quelli che si presentano come nuovi ma ricadono sempre nella stessa retorica e nelle solite bugie dei “degni” uomini e donne che li hanno preceduti. Si mettono una maschera differente ma, alla fine, dietro c’è sempre la solita faccia. Mi chiedo io se un centro commerciale debba e possa rappresentare un problema politico… o se, (se non sbaglio siamo in un anno pre-elettorale) non sia soltanto un modo di creare una questione tramite la quale farsi pubblicità… il problema CENTRO COMMERCIALE dovrebbe essere affrontato con intelligenza e cognizione di causa e continuare così farà solo arrivare alla presa di una posizione (quale che sia) senza indagarne realmente le implicazioni reali e quindi creerebbe comunque un danno alla popolazione.
A pigi78: posso garantire che m5s ha molta più libertà interna di altri “partiti molto più grandi”. Capisco benissimo che, avere come unico ed esclusivo interesse il bene della collettività, a proprie spese, senza avere nulla in cambio, possa essere un problema per qualcuno. Non siamo contro a prescindere: basta girarsi attorno a quelli già esistenti nei comuni vicini e rendersi conto della eventuale validità del progetto. Validità che dovrebbe essere per tutta la cittadinanza, trattandosi di suolo pubblico, no ? Posti di lavoro ? Chiedete a chi già lavora nei centri commerciali come viene trattato e quanti posti di lavoro hanno portato sempre per la collettività.