Sulla decisione di chiudere l’Agenzia delle entrate di Recanati (leggi l’articolo), il consigliere regionale Enzo Marangoni solleva il caso di una dichiarazione non veritiera fatta dal direttore regionale delle Marche al dirigente nazionale Attilio Befera. Marangoni afferma che “convocato a Roma, il direttore generale dell’Agenzia per la Regione Marche sembrerebbe abbia dichiarato a Befera che l’ufficio di Recanati chiuderà per la mancata disponibilità del sindaco a garantire propri locali gratuitamente. Una dichiarazione non corrispondente alla realtà dato che il sindaco di Recanati in data 9 ottobre ha scritto alla direzione centrale dell’Agenzia delle Entrate affermando che il Comune è disponibile a trovare una soluzione concertata per evitare la chiusura dell’ufficio di Recanati”.
Per Marangoni però il sindaco di Recanati “arriva sempre in ritardo e solo dopo che i problemi emergono clamorosamente sugli organi di informazione. Questi ritardi, da parte di chi dovrebbe difendere la città, stanno penalizzando Recanati con il rischio di arrivare sempre a giochi fatti. Il torpore del primo cittadino costerà caro anche stavolta a Recanati” afferma Marangoni “poiché la lettera del sindaco è datata solo 9 ottobre, mentre l’amministrazione comunale sapeva del problema già da più di un mese”.
Marangoni, che ha già presentato una mozione da discutere in Consiglio Regionale (leggi l’articolo), annuncia ora anche una lettera a Spacca affinché intervenga sulla situazione a difesa sia di Recanati che della “sua” Fabriano. Soprattutto Marangoni annuncia anche una lettera urgente al ministro delle Finanze. La mancanza di locali si è rivelata, secondo Marangoni, una vera e propria scusante che denota la reale volontà di chiudere l’Agenzia delle entrate di Recanati.
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