di Filippo Ciccarelli
«La scuola è iniziata giovedì, ma solo oggi, all’avvio del servizio mensa, ho saputo che i bambini appartenenti a famiglie non residenti a Civitanova dovranno pagare 4.95 euro a pasto, contro i 2.75 euro per i figli dei residenti». E’ più che amareggiata Natalia Shchetinova, mamma di una bambina che frequenta la terza elementare al circolo didattico Via Tacito a Civitanova. Insieme alla figlia ci sono altri cinque bambini, tutti di Montecosaro, che dovranno pagare il pasto quasi il doppio rispetto ai loro amichetti residenti a Civitanova. «Nessuno ci ha comunicato niente dalla scuola. E sul sito del Comune di Civitanova l’avviso è stato pubblicato solo il 12 settembre. Ora non so cosa fare, per spostare mia figlia a Montecosaro, dove però non c’è il tempo pieno, dovrei considerare lo stress di cambiare insegnanti e amicizie, oltre al costo per i libri tutti diversi» prosegue Shchetinova.
La decisione di differenziare le tariffe per residenti e non residenti, che prima pagavano senza distinzioni l’importo
di 2.75 euro a pasto, è stata adottata dal Comune con una delibera di Giunta votata il primo agosto scorso. «Ma io, insieme a tanti altri genitori, questa novità l’ho saputa solamente oggi – conclude la mamma, che quotidianamente accompagna la figlia a Santa Maria Apparente -, e per la mia famiglia pagare questo importo vuol dire un aumento di 420 euro all’anno. Il tutto senza nessuna comunicazione né preavviso».
Protesta contro le nuove tariffe anche Francesca Lanari, che scrive una lettera aperta al sindaco di Civitanova, Tommaso Claudio Corvatta: «Sono madre di due bambini, uno di 10 anni e l’altro di 3; entrambi frequentano il circolo didattico di Via Tacito ed entrambi usufruiscono del servizio di refezione. Sono nata e vissuta a Civitanova, dove conservo ancora amicizie, affetti e i miei genitori, anche se dopo il matrimonio, ho trasferito la mia residenza nel comune di origine di mio marito, dove attualmente la nostra famiglia abita. Da sempre però, ho scelto le scuole di Civitanova per il futuro dei miei figli, ritenendole di alto livello e per questo maggiormente capaci di istruirli e formarli. Il diritto all’istruzione e alla pari dignità sociale è sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 34 (“la scuola è aperta a tutti”) che garantisce ad ogni cittadino, il diritto di accedere alla scuola che meglio reputa opportuna, indipendentemente dalla residenza. Questo per esprimere il mio dissenso per il fatto che a partire da quest’anno scolastico, il Comune praticherà prezzi diversi per il buono mensa. Lo stesso pasto costerà il doppio a seconda della provenienza del bambino. Mi domando se l’art.3 della Costituzione che afferma: Penalizzare i pochi bambini dei Comuni limitrofi, che forse non potranno più permettersi di mangiare a scuola, dato l’eccessivo costo, significa non garantire più la parità d’istruzione, visto che anche la refezione è un considerata un momento educativo. Sono scelte queste, che fanno regredire la società in termini di integrazione sociale, la stessa che invece un amministratore lungimirante, dovrebbe sempre favorire».
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E’ giusto perché i residenti pagano le tasse al comune di Civitanova mentre i non residenti ad un altro comune!!
Mi domando se sia giusto fare queste discriminazioni per coloro che abitano ai confini di Civitanova, quando poi in una società multi etnica ed integrata come la nostra, ci sono molti bambini nelle nostre scuole, provenienti da qualsiasi altra parte del mondo, per i quali giustamente, non si fa nessuna differenziazione. D’altronde i non residenti, a mio avviso pochi, sono figli di Civitanovesi, che per un motivo o per un altro hanno spostato di pochi Km la loro residenza e pertanto hanno i nonni nella nostra città, lavorano e spendono a Civitanova e quindi perché penalizzarli raddoppiandogli il costo del pasto? Gli altri Comuni dell’ambito territoriale, questa differenziazione non la fanno! La cosa che amareggia di più però, è che è stata presa questa decisione, senza informare famiglie e scuola, senza avere un dato sul quale ragionare: non sappiamo nemmeno di quale cifra globale si tratti, forse sarebbero stati pochi euro risparmiati che in un bilancio comunale potevano anche essere trovati, mentre in un bilancio familiare forse no! Se il ragionamento è quello di bastonare tutti coloro che non sono residenti, allora facciamolo su tutto; i trasporti, il cinema, gli eventi e anche alle farmacie Comnunali, facciamo chiedere la carta di identità ai clienti! Non penso questo sia un comportamento che favorisca la sinergia tra Comuni, che invece andrebbe sempre cercata per il miglioramento dei servizi, ma soprattutto sono scelte che dividono la società, ancor più sgradevoli, quando poi sono coinvolti i bambini, ai quali dovremmo insegnare ben altro!
Paola, ma non paghiamo le tasse anche per lo Stato Italiano? Perché un comune deve essere diverso dagli altri, perché una regione ha servizi di più , ed altra di meno?
da cittadino lo trovo ingiusto, anche perche’ il pasto che danno ai nostri figli non vale di certo il prezzo che chiedono.
Oggi Martedi 17/09/2013 alle 16:30 , presso il comune di Civitanova Marche ci sarà un incontro tra l’Assessore Balboni ed i genitori interessati per discutere della questione REFEZIONE SCOLASTICA e dei buoni pasto non sovvenzionati ai NON RESIDENTI.
Siete invitati a partecipare e a passare parola a chi possa eventualmente essere interessato.
Per una volta sono d’accordo col sindaco, dato che la famiglia paga le tasse in un altra città dove ci sono scuole e asili. Il resto sono le solite chiacchiere buoniste: ne sentiamo già troppe e non portano a niente
@enzosampa
@Paola Recchi
Attenzione perché se passa questo messaggio, allora hanno ragione coloro che dicono per esempio che un marchigiano non può andarsi a curare nel lazio perché va ad aggravare la situazione debitoria della sanità laziale per cui i cittadini di quella regione sono sottoposti ad aliquote di tassazione regionale più alte.
Oppure chi passa sulle nostre strade dovrebbe pagare un contributo se sono state appena asfaltate o chiedere il rimborso per l’usura degli amortizzatori se hanno appena subìto un bombardamento come si presenta via De amicis?
Si sperperano tanti soldi in attività che possono destare perplessità, a seconda di come uno la pensi, e poi andiamo ad essere pignoli con i bambini? Sono curioso di sapere in definitiva di quanti soldi stiamo parlando.
Francamente……..
Salve, sono una mamma di una bimba che frequenta il secondo anno presso la scuola primaria Anita Garibaldi di Civitanova. Anche io ho avuto, insieme ad altre mamme, la spiacevole sorpresa di vedere quasi raddoppiato il costo del buono pasto di mia figlia. Le scelte che ci portano a scegliere una scuola al di fuori del proprio comune di appartenenza a volte, come nel mio caso, sono forzate, e il senso di discriminazione, oltre al disagio di tanti chilometri da percorrere ogni giorno, è veramente pesante in questi casi. Oltretutto sono convinta della ANTICOSTITUZIONALITA’ di questo tipo di decreti comunali. Ai genitori coinvolti, sarei lieta di confrontarmi con voi in merito a questa situazione.