Tribunale di Camerino,
stop alle barricate
Parte il trasloco

Dopo il Consiglio comunale straordinario di questa mattina sono iniziate le operazioni di trasferimento di mobili e fascicoli a Macerata. Il Comune e l'ordine forense ricorerranno al Tar

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L’ingresso dell’avvocato Corrado Zucconi, presidente dell’ordine forense

 

di Monia Orazi

Dopo un giorno di barricate (leggi l’articolo), Camerino si arrende alla soppressione del tribunale lasciando libero il trasloco di mobili e fascicoli, ma la protesta continuerà, per evitare lo “scempio della soppressione di un tribunale efficiente e virtuoso”. Sarà chiesto un nuovo incontro con il ministro Cancellieri, per sospendere la riforma e riproporre il progetto di allargare la circoscrizione del tribunale camerte. Il Comune e l’ordine forense ricorerranno al Tar contro i provvedimenti del ministro Cancellieri e del presidente Iacoboni del tribunale di Macerata, volti a sopprimere il tribunale camerte. I maggiori costi della riforma saranno denunciati alla corte dei conti e ieri mattina è partito un ricorso al garante per la privacy sulle modalità di trasporto dei fascicoli, che non rispetterebbero il trattamento richiesto per i dati sensibili che contengono. Il 19 settembre il sindaco Conti valuterà se dimettersi, ci saranno contatti con i sindaci del territorio per valutare possibili dimissioni di massa per protesta, come espresso dagli amministratori presenti. Per la Regione, l’assessore Paola Giorgi ha annunciato che lunedì la giunta regionale discuterà sulla proposta di referendum abrogativo della legge Severino, da presentare congiuntamente ad altre quattro regioni, entro il prossimo 30 settembre. Giunta anche la proposta, da parte del vicesindaco Pasqui, di indire un referendum per passare in Umbria.

Sono le 14.15 quando dal retro del tribunale camerte in via Bongiovanni, di fronte alla caserma dei carabinieri, parte il furgone Fiat Ducato Bianco della ditta Ercoletti, carico di contenitori arancioni, con all’interno i primi fascicoli, computer e parti degli uffici giudiziari di Camerino.

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Inizia il trasloco

Sono le 13.30 quando finisce il consiglio comunale ed iniziano le operazioni di trasloco, fermate ieri dall’intervento del sindaco Dario Conti e del gruppo di giovani praticanti ed avvocati che hanno avviato la protesta. Il consiglio è iniziato alle 10.30, ma dentro ci sono già i dipendenti del tribunale camerte, che insieme agli addetti della ditta trasporti, preparano il materiale pronto per essere imballato e trasferito nel furgone. A presidiare l’ingresso posteriore ci sono gli uomini del capitano Vincenzo Orlando, il personale della squadra mobile e della questura di Macerata. Gli addetti della Ercoletti sono arrivati stamattina alle 5 e mezzo, per ragioni di ordine pubblico come disposto dalla questura e sono stati fatti entrare dai carabinieri e dal personale del comune, che ha rimosso le sedie accatastate per protesta davanti al portone, aprendo la serratura sul retro, su cui qualcuno si era divertito a mettere materiale per evitare di farla aprire. Appena aperto le forze dell’ordine hanno iniziato la bonifica del palazzo, controllando stanza per stanza, tanto che appena prima del consiglio, quando l’avvocato Corrado Zucconi, presidente dell’ordine forense chiede di entrare nel suo ufficio, viene scortato dal capitano Orlando e da uno dei vicequestori. La segretaria del consiglio dell’ordine raggiunge anche lei il suo posto di lavoro. In piazza Mazzini si assembra qualche centinaio di persone, le sedie sono pronte per il consiglio comunale straordinario tanto voluto da Conti e Zucconi ed il cui svolgimento è stato concordato nell’incontro con il prefetto, unitamente al comitato provinciale per la sicurezza pubblica, in cui è stato comunicato che al termine del consiglio sarebbe comunque iniziato il trasloco, invitando i presenti a non opporsi, in quanto se si fossero rilevati comportamenti penalmente perseguibili, i responsabili sarebbero stati denunciati. Si succedono tra applausi scroscianti e richiami all’orgoglio di essere cittadini di una zona montana che non può sempre essere penalizzata dai tagli ai servizi, l’invito ad una protesta unita tra i vari comuni, gli interventi del sindaco Dario Conti, del presidente dell’ordine forense Corrado Zucconi, del vicesindaco Gianluca Pasqui, dei consiglieri comunali Antonella Gamberoni, Sandra Gentili, Sergio Luzioli, gli assessori Enrico Pupilli e Roberto Lucarelli, del preside di giurisprudenza Antonio Flamini, del presidente Contram Stefano Belardinelli, del sindaco di Serrapetrona Adriano Marucci, i primi cittadini di Castelraimondo Renzo Marinelli e di Matelica Paolo Sparvoli, del vicesindaco di San Severino Vincenzo Felicioli. Hanno preso la parola anche la dipendente del tribunale camerte Roberta Tulli, il giovane praticante Jacopo Maria Casaroli, l’avvocato Alberto Pepe, il libero professionista Emanuele Pieroni. Nessuno è intervenuto ufficialmente per la provincia di Macerata, tra il pubblico era presente il presidente della comunità montana Sauro Scaficchia, in una piazza Mazzini gremita da alcune centinaia di persone.

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