La maggioranza inciampa sulla variante

Il Consiglio comunale di Civitanova

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di Laura Boccanera

La maggioranza inciampa sui criteri del regolamento che doveva approvare la possibilità per un privato di trasferire la capacità edificatoria da una zona all’altra della città. Fra la maggioranza l’accordo non c’è e alla fine il sindaco è costretto a proporre il rinvio del punto e il ritorno dello stesso in commissione e in giunta. Tra le file dell’opposizione ad esprimere parere negativo, come già anticipato in conferenza stampa (leggi l’articolo) sono i consiglieri del Movimento 5 stelle che sottolineano come all’ordine del giorno, proprio dopo il punto relativo al regolamento ci sia la possibilità per un privato di spostare la cubatura da via del Torrione a via Guicciardini. Un provvedimento pericoloso per i grillini e che creerebbe un precedente che calpesta il piano regolatore a suon di varianti anche in aree non edificabili. D’accordo con la minoranza anche i consiglieri Angelini e Rosati del Pd: “occorre valutare con prudenza – dice Angelini – non mi sento di votare a favore”. Analogamente Rosati: “l’amministrazione ha l’obbligo di prendere in considerazione anche le proposte che arrivano dalla minoranza e propongo di riportare la discussione in commissione e in maggioranza per un ulteriore approfondimento. Non è un segno di debolezza ma di forza”. Contrariati invece l’assessore all’urbanistica Francesco Micucci e Pierpaolo Rossi: “il documento è passato in commissione ed è stato votato anche da Pucci (M5s) sono tutte valutazioni legittime ma che andrebbero fatte prima anche per rispetto del lavoro svolto” – dice Micucci, mentre Rossi in segno di protesta lascia l’aula e non vota il punto. Legge invece la chiave politica il consigliere di centrodestra Ermanno Carassai secondo cui il rinvio dei due punti è “una bocciatura del lavoro della commissione” annunciando l’astensione dei 3 consiglieri della federazione presenti. Il sindaco Corvatta cerca di riunire la maggioranza: “il regolamento non vuole rompere la sacralità del piano regolatore, ma è il tentativo di porre vincoli maggiori ed evitare mercanteggiamenti. Sono emersi dubbi da parte di tutti e ci sono aspetti controversi e migliorabili”. Il regolamento prevedeva anche un’entrata per le casse comunali in caso di variante che va dal 35% al 55% del plusvalore derivante dalla variante in base alle tabelle Imu.



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