di Laura Boccanera
Smentisce su tutta la linea quanto dichiarato ieri dal consigliere d’opposizione Ciarapica (leggi l’articolo) Mirella Franco, presidente della commissione servizi sociali che spiega come in realtà sulle rette per gli asili nido si sia applicato un criterio di maggiore equità e giustizia sociale. “Ciarapica fa disinformazione e allarmismo” dice la Franco che spiega quanto è stato discusso in Commissione e che quindi dovrà passare poi in giunta. “I consiglieri della Maggioranza che fanno parte della Commissione VI (la Franco, Postacchini e Dolci ndr), sin dall’insediamento della Commissione, avevano messo in evidenza che lo scaglionamento attuale in fasce delle tariffe degli asili nido non soddisfaceva i criteri per noi fondamentali di equità giustizia e solidarietà sociale per i quali chi ha di più deve contribuire di più ai bisogni della collettività, criteri più volte richiamati ieri sera in sede di Commissione”. In sostanza ad oggi le tariffe degli asili nido sono suddivise in 5 fasce, prendendo in considerazione l’indicatore Isee. Ad esempio se una famiglia ha un isee inferiore a 5000 euro pagherà una tariffa di 90 euro mensili, se superiore a 12mila euro di 285 euro mensili. Oltre i 12 mila euro le famiglie pagano tutte allo stesso modo ” non è prevista alcuna agevolazione per i figli successivi al primo – continua la Franco – né alcuna differenziazione tra residenti e non residenti. Considerando che un bambino al nido costa al Comune più o meno 11 mila euro annui, è facile ricavare quanta sia la copertura di spesa e quanto sia a carico della collettività. La nostra esigenza non era e non sarà quella di far cassa, cosa che non avverrà in quanto i pochi maggiori introiti eventuali saranno ammortizzati dalle riduzioni sui figli oltre il primo quanto quella di aumentare le fasce nella parte alta, chiedendo un po’ più di equità sociale”. La Franco illustra poi le misure concordate dalla Commissione ad eccezione di Ciarapica e di Mobili che era assente. La nuova proposta prevede di limitare a 3 le fasce al di sotto dei 12.000 euro Isee e prevedere 3 fasce al di sopra dei 12.000 euro Isee. Al di sopra dei 7.000 euro Isee prevedere non uno scatto di tariffa, ma una progressione su ogni fascia sino ad arrivare all’importo massimo indicato per la fascia, per i figli successivi al primo prevedere una riduzione (indicativamente del 20%), per i non residenti (i cittadini da fuori Comune) si applica la tariffa massima e in ogni caso la tariffa massima non può superare i 400 € mensili (per Isee superiori a 45mila euro, pari ad un reddito di oltre i 100.000 euro annui.
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In parole povere ci sará un aumento!il comune fará cassa per altri 50.000 euro all’anno.
perché nn fa paga anche gli stranieri la stessa retta che paga gli italiani
ma quale allarmismo e disinformazione, io e la Franco abbiamo dette la stessa cosa: AUMENTO, solo che io l’ho fatto in maniera esplicita e lei in politichese, omettendo pero’ il
Fatto che ha anche votato il rincaro del buono pasto scolastico, dando l’ennesima mazzata, senza distinzione alcuna, ad oltre 1500 famiglie. Anzi a dire il vero, la proposta della maggioranza era di aumentare il buono pasto di 50 centesimi,abbassato a 25 centesimi dopo le mie rimostranze. Non siete credibili, basta leggere i commenti nella rete dei cittadini, che si sono stufati di essere presi in giro!