di Alessandra Pierini
Neanche l’inedito feeling tra il sindaco Romano Carancini e il suo capogruppo, nonchè futuro assessore, Narciso Ricotta e la crescente sintonia nelle scelte dei due, ha potuto evitare l’ennesimo duro scontro tra Giunta comunale e Commissione Ambiente su temi urbanistici e in particolare sugli stralci del Piano Casa di cui si discute ormai da settimane (leggi l’articolo). Ad allentare il clima non è servita neanche la situazione imbarazzante che si è trovato a gestire il presidente del Consiglio Romano Mari che, sempre molto attento al cerimoniale, si è trovato a dover fare i conti con microfoni che non funzionavano e persino a dover dare i tempi degli interventi con un timer da cucina a forma di pomodoro, recuperato in extremis. La proposta di delibera della Commissione Ambiente che si pone l’obiettivo arduo di far ripartire il Piano casa concedendo alle imprese la possibilità di rimodulare i progetti e ridimensionare le cubature e anche quello di correggere l’errore fatto in precedenza, concedendo un’eccessiva volumetria, concorrente a quella che aveva preparato sul tema la Giunta comunale è stata presentata dal presidente Luigi Carelli ma ha incassato ben diciotto emendamenti. Per sedici di questi il primo firmatario è proprio Romano Carancini. Un numero enorme di correzioni se si pensa che Mosè liquido la morale umana in soli dieci comandamenti.
In sostanza l’obiettivo di tutti è quello di sostenere le aziende e di far ripartire l’edilizia e il metodo utilizzato è quello della restituzione di cubature (che nella realtà non erano state costruite, ma progettate) al Comune, ma sugli aspetti squisitamente più tecnici non si è trovato l’accordo necessario.
Ancora una volta ad infuocare gli animi, in particolari del consigliere di Centro Democratico Guido Garufi, sono stati i pareri dei dirigenti: «Non ci portiamo tanto in giro se no finisce male» ha ammonito. Non è convinta che la delibera possa essere una soluzione Anna Menghi dell’omonimo comitato: «Il Piano Casa è fallito, vi auguro che possa ripartire ma di certo non con questi palliativi. Non sarebbe il caso di fare una riflessione sul consumo di territorio invece? E vi siete posti il problema della disparità di trattamento con chi in passato ha fatto gli adempimenti richiesti?».
Da parte sua il sindaco ha difeso i tecnici («i dirigenti non sono al servizio di nessuno, non fanno favori e rispondono solo alla legge») per poi sottolineare il dovere amministrativo di dare una risposta all’edilizia: «Gli oneri di urbanizzazione sono il principale motore di tutte le amministrazioni e noi dobbiamo assicurare almeno un tentativo di ripartire. Chi tenta di spostare il problema sulla divisione di competenze tra Giunta e Consiglio sbaglia perchè è la legge a stabilire le competenze e non la Giunta».
La vicenda sarà decisa nella seduta di domani.
Numerose le interrogazioni che hanno preceduto il Consiglio. Deborah Pantana (Pdl) ha interrogato l’assessore Stefania Monteverde sulla decisione dell’Ersu di assegnare un appartamento al suo direttore (leggi l’articolo) e l’assessore ha risposto con una lettera dell’Ersu in cui ha fatto presente che l’appartamento dato in comodato d’uso era uno di quelli inutilizzati dall’ente, dopo aver soddisfatto le esigenze di tutti gli studenti. La Pantana ha anche sottolineato la presenza di due alte professionalità nella struttura dell’Ersu: «Sono necessarie – ha chiesto – e visto che l’importo per la retribuzione può oscillare da 5165,58 a 16 mila euro, quanto guadagnano?». L’assessore ha sottolineato che non ci sono stati aumenti rispetto al passato.
Sempre la Pantana ha chiesto informazioni riguardo l’azione dell’amministrazione, considerato l’aumento dell’uso di droga a Macerata e l’assessore Monteverde ha ricordato la partecipazione del Comune ad un tavolo istituzionale coordinato dalla Prefettura. Manca però la mappatura delle zone più a rischio e frequentate da spacciatori e clienti. Per finire l’assessore Ubaldo Urbani, interrogato dalla consigliera Pantana, sui lavori ai Cancelli ha fatto presente che i lavori costeranno 120 mila euro, cifra che potrà variare,che dovranno esssere fatti quanto prima ma al momento non c’è la necessaria disponibilità di risorse. Nel momento in cui l’intervento sarà finanziato, occorreranno due mesi per l’appalto e 5 mesi per la realizzazione dei lavori..
La consigliera di Macerata è nel cuore Francesca D’Alessandro ha invece chiesto informazioni sull’ultimazione dei lavori a palazzo Legato – Filati di proprietà dell’IRCR in Piazza Mazzini. Il sindaco Romano Carancini ha illustrato come l’agibilità non c’è ancora, mancano gli allacci alle utenze e la dichiarazione di ultimazione dei lavori. Da chiarire la questione su eventuali penali che saranno pagate dalla ditta non adempiente.
Il presidente Mari ha poi annunciato i consigli comunali aperti sulla sanità (23 aprile ore 15,30) e sul centro storico (21 maggio ore 15,30).
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I soliti favori ai soliti palazzinari di Macerata che, in tempi di crisi, non riescono a vendere neanche un garage. E la gente comune, intanto, continua a pagare IMU, TARSU, addizionali, mense scolastiche, multe…..
Mi piacerebbe un cronache “contenitore di proposte”.
Provo a capire la situazione e immagino che molte aziende hanno investito in progetti e pagato professionisti con la certezza di realizzare un loro profitto. Come tutte la sante aziende del mondo che operano per guadagnare ma anche per creare il famoso indotto del lavoro perché Se non lavora l’azienda neanche tu che ti lamenti ci guadagni.
Il problema è noto a Macerata, a lavorare sono sempre i soliti noti amici degli ambienti e soprattutto le congreghe di avvocati liberi professionisti mondo della politica e delle imprese …chiamamole logge, lobby ma il succo è che dietro ogni operazione c’è sempre un accordo per cui non si opera per il bene comune ma per quello di pochi.
A questo punto è facile mettersi davanti ad un pc e vomitare rabbia sterile solo per avere qualche minuto di visibilità…ma così non si cambiano le cose.
Invece Vorrei una diretta streaming di tutti i consigli per poter intervenire tempestivamente come cittadino.
Vorrei trasparenza su come vengono affidate le varie capacità edificatorie a questo paese e avere la possibilità di fare massa critica e dire “NO, così non va e ORA mi ascoltate e miglioriamo il tiro!”… senza dover far nascere ogni volta comitati che si trascinano per anni senza esito.
Vorrei che un piano urbanistico fosse partecipato dalla gente e da più comitati ciascuno composto da più categorie disciplinari. So benissimo che troppi galli a cantare non fanno mai giorno ma non siamo così sciocchi da non credere che non ci si possa organizzare.
Pensiamo a Piediripa dove ci solo complessi industriali inutilizzati che potrebbero esser demoliti e riprogettati senza consumare altro terreno.
Inoltre bisogna drizzare le antenne richiedere documenti su come e chi procede a modificare il volto di questa città lasciando morire il centro storico e aumentando le cubature in periferia come se tutti domani comprassero casa.
Ricordiamoci che molti edifici a Macerata sono obsoleti, energivori (consumano un botto) e costituiscono a volte delle megabrutture che non sono certo un ottimo biglietto da visita.
Vorrei sapere qual’è la domanda abitativa e poi rispondere con concessioni in misura adeguata alla domanda ma non prima di aver saturato l’invenduto, non prima di aver capito che forse è meglio un social housing piuttosto che palazzine a prezzo di mercato che nessuno può permettersi, vorrei che venissero informati i cittadini che un social housing non è una casa popolare anzi…che fossero informati sul costo della bolletta e sui tempi di rientro del costo di una riqualificazione.
Ogni città ha un fabbisogno di energia e abbatterlo significherebbe entrare in quel sistema virtuoso che fa scattare meccanismi di premialità che si traducono in incentivi.
Questa città ha aderito al patto dei sindaci lo sapevate? Ve lo hanno detto? Che cos’è? andate a chiedere, informatevi e divulgate ma non restate su questa pagina a lanciare strali senza proporre soluzioni… questo atteggiamento tipico di una politica avvitata su stessa sui rancori e sull’inefficienza ha stancato.
Io ho votato “fare” anche per questo e se è andata male a causa di errori gravissimi di una persona difendo ancora oggi quel manifesto perché dentro c’è gente con le idee chiare e poca voglia di lamentarsi e con quello che i grillini stanno facendo in parlamento non mi sono affatto pentita anzi sono ancora più agguerrita e pronta a “FARE”. Perdonatemi la propaganda ma è più forte di me!
Volendo fare una similitudine cosostenibile….
E’ oramai sotto gli occhi di tutti, anche i più disattenti, che questo corridore arranca, sbuffa, ha la bava alla bocca, la gola secca ed ha il fiatone per una lentissima passeggiata in pianura lungo le Mura…
Se, malaguratamente, dovesse affontare una piccola salitina (niente di impervio: la salita di viale Don Bosco che, dalla Stanzione, porta al’inizio delle Scalette) ci sarebbe da chiamare l’ambulanza con l’ossigeno ed il defibrillatore.
Se poi provasse a fare soltanto la prima rampa delle Scalette stramazzerebbe al suolo, dopo il primo gradino, e nemmeno un miracolo lo rimetterebbe in piedi…
Conoscendo i propri limiti questo corridore prenderebbe atto che ha grossi problemi, deambulatori e fisici, e mai e poi mai si sognerebbe di segnarsi alla Maratona di New York…
Invece qui sembra che il corridore, forse rimbecillito da anabolizzanti e pasticche politiche varie, non si renda conto che la corsa è finita prima nacora di iniziare, che deve assolutamente appendere scarpette al chiodo e che deve rassegnarsi a guardare gli altri correre….
Qui sembra invece che il corridorre voglia addirittura segnarsi non solo alla Maratona americana (convinto di vincerla con tanto di record!!) ma addirittura si vanta di poter fare il giro del mondo, rigorosamente a piedi, in meno di 80 giorni….
Questo corridore mi ricorda il soldato giapponese, che riemerge dalla jungla 30 anni dopo la fine della guerra, ed è convinto che si combatta ancora: una pena infinita, una tristezza assoluta…
al di la dello scontro fra giunta e commissione su cui ognuno si può fare la sua idea e su cui francamente ci importa ben poco , si fa fatica a capire i termini concreti della discussione. O meglio si potrebbe intuire che c’è qualcuno che cerca di sostenere in qualche modo il settore edilizio attuando la vecchia ricetta e qualcun altro che si vorrebbe opporre. Nell’articolo si parla di restituzione delle cubature, sembrerebbe una restituzione parziale in cambio del via alla realizzazione di quello che rimane , ma non è chiaro. Se cosi fosse sembrerebbe comunque poco sensato costruire ancora in un momento in cui tutti vediamo quanti vani sia residenziali che commerciali rimangono inutilizzati. In un precedente intervento sull’argomento Cherubini proponeva uno scambio fra nuove cubature e ristrutturazioni nel centro storico . mi sembra una idea sensata qualora fosse praticabile. macerata è stata certamente succube negli ultimi decenni degli interessi dei costruttori edili e della idea sbagliata di cedere territorio in cambio di oneri urbanistici. La fine di questo modello è davanti agli occhi di tutti sia per motivi economici che ambientali. L’occasione è imperdibile per innovare radicalmente la stessa governance della città e la sua prospettiva di sviluppo