“Il sindaco non ci riesce proprio ad esercitare come dovrebbe l’altissimo ruolo istituzionale a cui i cittadini lo hanno chiamato, appare incapace di volare alto, probabilmente non è colpa sua. Parafrasando il Manzoni “chi non ha rispetto per gli altri questa capacità non se la può dare”. Il gruppo consiliare del Pd di Tolentino non le manda a dire al sindaco Giuseppe Pezzanesi, che ha bollato come gesto demagogico la devoluzione del gettone di presenza ai Servizi Sociali da parte di tutti i consiglieri di minoranza, per un importo complessivo di circa 2.000 euro l’anno. Una decisione, quella dei consiglieri Prugni, Romagnoli, Riccio, Cesaretti e Mercorelli (ad eccezione di Comi che non ha mai percepito il gettone) a cui la maggioranza non ha aderito: “Caro Sindaco, sarebbe stato demagogico se lo avessimo fatto sapere a tutta la città ed invece il nostro gesto è stato fatto volontariamente e senza grandi clamori. Lei piuttosto ci spieghi perché cinque anni fa firmò insieme a Francesco Massi una mozione per ridurre le indennità della Giunta Ruffini del 20% ed oggi che è sindaco le ha lasciate esattamente come prima? Senza parlare poi dei maggiori costi per la città del suo staff personale, formato da una segretaria e da un geometra. Forse tra i circa 145 dipendenti comunali non c’erano figure altrettanto preparate? Come predicatore è insuperabile, peccato che nel razzolare qualche castroneria la combina”.
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NON E’ POSSIBILE: i compagnucci di Tolentino, non è possibile che non abbiano altri argomenti per
contestare questa giunta. Non è accettabile che non si rendano conto che di questo passo, resteran
no all’opposizione per altri 30 anni. Perché non pensano a farsi perdonare lo sfacelo che hanno
lasciato dopo 20 anni in cui anziché fare gli amministratori hanno fatto i padroni della città.
Forse pensano che il popolo (secondo loro) bue, dimentica molto facilmente, ma dei 30 milioni
di debito lasciati i cittadini non si dimenticano, anzi è ancora più grave che mai si sino palesati
questi debiti, che ora pesano sulle spalle di tutti. Per non parlare poi del fondazione Carima
alias Banca delle Marche, in cui tutti hanno grufolato, ed ora le conseguenze sono caricate sulle
spalle dei cittadini, che mai avrebbero inteso di foraggiare anche la politica. (di tutti)
Mai si erano palesati i debiti del Comune?
E gli amichetti di Tolentino che per trent’anni hanno occupato gli scranni dell’opposizione, capitanati, negli ultimi dieci almeno, dall’attuale sindaco, erano distratti o non sapevano nemmeno leggere i bilanci?
In ogni caso, se le finanze del comune sono disastrate, perché aumentare le spese allargando lo staff personale del sindaco?
Perché tanto paga Pantalone o perché il sindaco non è in grado di svolgere da solo i compiti per i quali i cittadini lo hanno votato?
Quanto alla Carima, non vedo cosa c’entri con l’amministrazione del comune di Tolentino.