Ieri la cerimonia di intitolazione del traforo del Cornello a Monumento nazionale allo spreco e all’inefficenza (clicca sull’immagine per guardare il video)
di Alessandro Feliziani
La simbolica inaugurazione del “monumento nazionale allo spreco e all’inefficienza”, provocatoriamente organizzata ieri all’ingresso dell’incompiuto traforo di Passo Cornello (leggi l’articolo), stride fortemente con la festosa manifestazione che, a poca distanza da lì, si svolse sessantaquattro anni fa. Il 3 settembre 1949 sul valico di Passo Cornello, al confine tra le province di Macerata e Perugia, fu inaugurato, infatti, quel tratto di strada che ancora oggi si percorre per attraversare l’Appennino e che proprio l’incompiuto traforo avrebbe dovuto sostituire. Ad inaugurare la strada di Passo Cornello fu Umberto Tupini, all’epoca ministro dei lavori pubblici del quinto Governo De Gasperi. Le foto del tempo ci testimoniano una giornata di vera esultanza, con la partecipazione di migliaia di persone. Proprio l’opposto dell’indignazione giustamente manifestata in questi giorni da cittadini ed amministratori locali nel vedere quel tunnel di 700 metri senza sbocco.
La costruzione del traforo, iniziata il 26 gennaio 1995, si è fermata una quindicina d’anni fa. L’opera è stata appaltata dall’Anas che l’ha poi definitivamente abbandonata all’inizio del decennio scorso quando ha ceduto l’intero asse stradale alle Regioni Marche ed Umbra, che a loro volte hanno affidato i tratti di strada di loro competenza alle Province. Eppure era stata propria l’Anas, nell’immediato dopoguerra, a costruire quel lungo tratto che dalla frazione di Poggio Sorifa di Fiuminata sale fino agli 812 metri del passo appenninico, per poi ridiscendere fino alla frazione Bagnara di Nocera Umbra. La strada a due corsie, poi entrata a far parte della S.S. 361 Septempedana, era pienamente rispondente alle esigenze di collegamento e alle caratteristiche del traffico della metà del secolo scorso, ma non alle necessità di oggi.
(Le foto si riferiscono all’inaugurazione, avvenuta il 3 settembre 1949, della strada di Passo del Cornello al confine tra le province di Macerata e Perugia. La strada, che fu inaugurata dal ministro dei lavori pubblici dell’epoca, Umberto Tupini (Governo De Gasperi V°) collega la frazione di Poggio Sorifa di Fiuminata alla frazione Bagnara di Novera Umbra. Oggi quel tratto è parte della Sp 361 Septempedana).
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64 anni fa c’era tanta gente e autorità, senza scorta. Probabilmente non serviva perchè non avevano paura, essendo ONESTI. Ora se ci fosse stata (magari) l’inaugurazione della galleria, ci sarebbero state tante scorte…!!! Perchè ? Essendo un pò disonesti e bugiardi… la paura fa 90…!!! Filmato eccezionale e belle pure le foto d’epoca. Ai posteri un pò di storia delle incompiute italiane. Un vivo ringraziamento all’ANAS per la bella opera. Ma in 18 anni la Provincia non poteva fare il completamento ? A quel tempo il patto di “stupidità” non c’era… almeno credo.! L’incompiuta sarà sola… o avrà fratelli o sorelle ? Non credo…!!!
Alessandro, sei sempre un grande, belle foto bei tempi quelli, ma io vorrei portare un piccolo contributo sulla questione del Cornello: “Intorno alla metà degli anni ottanta del secolo scorso alla Sala convegni dell’Abbazia di Fiastra si tenne un importante convegno sul modello infrastrutturale maceratese con il titolo equivoco “LE STRADE DELLO SVILUPPO” perchè allora si poteva parlare di sviluppo. La tesi del convegno era che ambedue le vallate, quella del Potenza e quella del Chienti fossero strutturate intorno alla superstrada di competenza e collegate tra di loro da una serie di bretelle veloci in modo tale da farne risultare un vero e proprio modello di assetto terriotoriale su cui impostare le programmazioni urbanistiche dei comuni interessarti. Un modello ambizioso frutto delle diatribe interne all’allora DC con Ciaffi che spingeva per il completamento della Val di Chienti e Tambroni che spingeva per l’avvio della Val Potenza, ma che tutti i partiti appoggiarono tanto che la Provincia di Macerata spese allora oltre un miliardo di lire per affidare una serie di incarichi per la progettazione di massima di quelle strade, purtroppo i nostri parlamentari, almeno in questo caso, non furono così potenti negli ambienti romani da riuscire nella titanica impresa di infrastrutturare una provincia così piccola con due superstrade, il Traforo del Cornello è figlio di quella politica. Oggi possiamo dire:”per fortuna” che la sensibilità ambientale e le teorie sullo sviluppo sono un po’ migliorate e la rinaturalizzazione della Vallata del Potenza è ancora possibile anche se le amministrazioni comunali dei comuni che si affacciano sulla vallata non l’hanno ancora capito e fanno del tutto per marcare il prorpio territorio con isole industriali oramai inutili.
Nel 1998 o giù di lì la Regione Marche ha firmato con lo Stato un Accordo Quadro o qualcosa di simile ove si stabiliva di infrastrutturare l’entroterra Maceratese, Fabrianese, Perugino, Folignate, con una serie di opere stradali a formare un quadrilatero (Fabriano, Muccia, Foligno, Osteria del Gatto).
Le opere sono state finanziate ed in corso di realizzazione e porteranno a due superstrade che scavalcano gli appennini con 4 corsie ognuna ad una distanza di 30 chilometri, penso caso unico in Italia.
Nella vallata di Matelica, per collegare le due superstrade (SS77 e SS76) sarà realizzata la strada Pedemontana, non so se anch’essa a 4 corsie.
Chi potrà mai realizzare il traforo del Cornello, con queste mutate condizioni, rispetto a quando è stato progettato?
Il traforo, benchè sia impostato a quota più bassa e teoricamente migliore dal punto di vista trasportistico, sarebbe sempre a 2 corsie e necessiterebbe di adeguati collegamenti fino alla viabilità principale, per una decina o più di chilometri e alla fine collegherebbe Castelraimondo a Nocera Umbra, in quanto la vallata del Potenza potrà adeguatamente usufruire senza penalizzazioni, per raccordarsi con la grande viabilità, delle due superstrade 76 e 77.
Falsetti in una distanza di 30 km due superstrade non sono così assurde considerando che attraversano delle vallate molto industrializzate (sebbene la crisi, ci saranno tempi migliori, cazzo!), e che in mezzo a quei 30 km ci sono altre due valli da superare. Poi in Italia di esempi ce ne sono tanti! Al nord autostrade e superstrade sorgono ovunque, ma lassù le industrie e i soldi girano più che da noi allora rimanendo qui al centro c’è l’incredibile caso dell’Abruzzo che con la Teramo-Roma e la Pescara-Roma ha ben due autostrade che portano nello stesso posto in pochissimi km.
Per tutto il resto concordo con lei oggi quella galleria non è proprio più fattibile. Se vogliono ci facciano un laboratorio per l’Università di Camerino come a l’Aquila col traforo del Gran Sasso!
Scusate ma una cosa mi spiace dai commenti. Tutti si sono dimenticati uno degli autori di quel progetto l’allora Presidente della Provincia, di cui porto il nome ed il cognome (mio nonno) che è ben visibile su quelle foto, altro che Ciaffi e Tambroni (senza nulla togliere loro)!
Tra l’altro l’articolo è falsato, quel tunnel non c’entra nulla con l’apertura del passo del Cornello. Il tunnel di allora è ancora attivo, quel tunnel è stato fatto dopo! I osliti progetti incompiuti, ma l’opera di 64 anni fa è stata realizzata in pochi mesi!
Tra l’altro l’articolo è falsato, quel tunnel non c’entra nulla con l’apertura del passo del Cornello. Il tunnel di allora è ancora attivo, quel tunnel è stato fatto dopo! I osliti progetti incompiuti, ma l’opera di 64 anni fa è stata realizzata in pochi mesi! Infatti quel traforo è iniziato nel 1995 quelle foto antiche sono del 1954!