di Monia Orazi
Un nuovo forno in vista per il cementificio Sacci, la Regione ha concesso l’autorizzazione integrata ambientale al progetto per l’ammodernamento e potenziamento dell’impianto di produzione di cemento presentato dall’azienda, che comporterà un investimento stimabile in oltre trenta milioni di euro. Nel lungo documento di 173 pagine sono spiegate le principali modifiche in atto. Sarà modificata la linea di cottura, con la dismissione di due forni rotativi “(denominati Krupp-Gepol e Lepol) con capacità di circa 400.000 t/anno di clinker, con un forno rotativo con capacità produttiva pari a circa 1.000.000 t/anno di clinker”, si avrà dunque un aumento della capacità produttiva.
Le strutture saranno realizzate all’interno dell’area già occupata dal complesso idustriale, avranno una durata presunta di 50 anni. Come intervento di compensazione è previsto il recupero delle antiche torri di Fanula e Guardia, nel territorio del comune di Castelraimondo. Nel nuovo impianto saranno utilizzati dei rifiuti come combustibile, in particolare per la cottura del clinker, la tipologia di cemento comune prodotta dalla Sacci. Nel nuovo impianto sarà utilizzato il cosiddetto Css, nel forno per la cottura del clinker. “A differenza di quanto ipotizzato inizialmente, si prevede l’impiego esclusivo come combustibile alternativo del CSS – Combustibile Solido Secondario, di cui alla lettera cc) comma 1 dell’art.183 del D.Lgs. n.205/2010, escludendo l’impiego dei combustibili derivati da rifiuti pericolosi, come oli ed emulsioni oleose, inizialmente ipotizzato”, si legge nell’Aia. Nel documento si spiega che bruciare rifiuti all’interno del nuovo impianto permetterà la riduzione dei rifiuti da conferire in discarica, la valorizzazione di materiale di scarto con un risparmio delle risorse naturali. “Anche se la percentuale attualmente recuperata è di circa lo 0,5 %, si evidenzia la volontà della Sacci di incrementare detta percentuale raggiungendo se possibile una percentuale superiore al 10 %”, nella quantità di rifiuti usati come combustibile per la produzione di cemento. Tra i vantaggi esplicitati nel documento ci sono: “abbattimento delle emissioni, in particolare delle emissioni di CO2 termica ed in alcuni casi degli ossidi di azoto come Nox; riduzione dell’impiego di risorse naturali da fonti non rinnovabili, quali i combustibili fossili”. Rispetto ad un termovalorizzatore, conviene di più bruciare rifiuti nel cementificio perchè: ” assenza di rifiuti solidi ulteriori da smaltire, in virtù del completo inglobamento delle ceneri derivanti dalla combustione, quali componenti nella struttura mineralogica del clinker; riduzione delle emissioni in atmosfera di alcuni inquinanti, in virtù dell’inglobamento di alcuni composti pericolosi nella struttura mineralogica del clinker; rendimento complessivo dell’impianto di combustione del forno da cemento prossimo al 100%, in virtù dell’impiego pressoché completo dell’energia termica del combustibile nell’impianto (anche per l’essiccazione delle materie prime e del combustibile solido), e comunque notevolmente maggiore di quello di un termovalorizzatore, il cui rendimento è dell’ordine del 50%”.
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Chiedo aiuto a tutti per capire due cose:
primo: quanti rifiuti brucerà questo inceneritore?
secondo: nessuno protesta? Per il COSMARI si sollevano (giustamente) i comitati e le proteste e si chiede alle amminstrazioni estremo rigore per autorizzare, si fanno assemblee pubbliche…qui niente? I cittadini di Castelraimondo, GAgliole e San Severino sono forse cittadini di serie B rispetto a macerata tolentino e pollenza? Se la SACCI incenerisce rifiuti non emette le stesse sotanze del COSMARI?o sono fumi puliti? E chi lo ha autorizzato? Non dovrebbe essere la Provincia? Mi dareste qualche lume? GRAZIE!
Io vedo solo la nascita di malattie in zona.
Per esprimere un giudizio una persona deve essere informata. Se tutto viene messo a tacere la gente non può esprimere giudizi….
SACCI, RIFIUTI E CEMENTO.
E’ difficile affrontare con serenità la questione vista la situazione economica e lavorativa del nostro territorio. Ma bisogna avere il coraggio di farlo e denunciare, nel migliore dei casi, l’ignavia della nostra amministrazione comunale che ha partecipato a tutte le conferenze di servizi per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale. Il nuovo stabilimento incenerirà un quantitativo di rifiuti cinque volte superiori al COSMARI, ed è per questo che la Provincia di Macerata aveva espresso il 5 ottobre 2012, in un primo momento, parere negativo, salvo poi cambiare orientamento dopo la crisi di liquidità della Sacci. Ma andiamo con ordine.
A mio avviso, è necessario scindere la valutazione complessiva dell’intervento in due comparti ben distinte: il primo, oggettivo, riguardo gli aspetti tecnico-ambientali; il secondo politico nell’ambito socio-economico; sarà poi possibile bilanciare tutti gli intressi contrapposti in gioco (ambientali, occupazionali, economici, sanitari, ecc) ed esprimere una valutazione lontana quanto pìu possibile dai luoghi comuni, sia positivi (crea occupazione, le nuove tecnologie non inquinano, i cittadini e le imprese ci guadagnano, ecc), sia negativi (principalmente riguardo le conseguenze sulla salute e sull’ambiente).
Non sono in grado di valutare gli aspetti tecnico ambientali. Non ho le competenze per farlo. Ma in questo gruppo e nel nostro paese ci sono sicuramente tutte le professionalità necessarie per un’analisi critica del progetto. Con la disponibilità di tutti si potrebbe costituire un tavolo di lavoro.
Per gli aspetti socio economici partiamo dai numeri del settore cementizio a livello europeo. Le informazioni e i dati sono tratti da Cembureau (www.cembureau.be), Aitec (www.aitecweb.com) e dal rapporto di Nomisma Energia sulle potenzialita e benefici di impiego dei combutibili da rifiuto nell’industria (utilizzato come base per relazione tecnica presentata dalla Sacci).
Con grande stupore ho appreso che l’Italia è il maggior produttore di cemento a livello europeo. Ma come? Il bel paese, pieno di bellezze artistiche e naturali, produce più cemento della Germania? E’ proprio così: dal 2005 al 2011, nonostante la crisi, abbiamo prodotto complessivamente 288 milioni di tonnellate di cemento contro le 225 della Germania, le 141 della Francia e le 70 del Regno Unito. Il divario sulla produzione diventa ancora più evidente se rapportato alla popolazione e all’estensione del territorio: Italia ( 4,74 tonnellate per abitante; 957 tonnellate per kmq), Germania (2,76 tonnellate per abitante; 631 tonnellate per kmq). Gli ultimi dati sono stati elaborati personalmente. In Italia produciamo e, ancor più allarmante, consumiamo troppo cemento e conseguentemente territorio. Non si può più andare avanti così, se ne sono accorte anche le associazioni di categoria , e non solo in Italia. Cosa fare?
L’industria del cemento promuOve a livello mondiale le potenzialità del settore per la gestione del ciclo dei rifiuti. Si smaltiscono i rifiuti come combustibile, si inglobano le ceneri nel cemento, si riducono le emissioni, i cittadini e le amministrazioni risparmiano sui costi di smaltimento e si abbattono i conferimenti in discarica. Tutti contenti, abbiamo risolto il problema dei rifiuti!
E no, non è proprio così che funziona.
Per smaltire rifiuti bisogna produrre cemento. Per utilizzare il cemento prodotto bisogna costruire. E cosa possiamo costruire ancora? Nuove case? E no … il mercato immobiliare è fermo. Ah! Inventiamoci delle grandi opere; ad esempio… il ponte di Messina! No, è stato bloccato. Mmh, ci sono, le centrali nucleari! No, bocciate con il referendum. La TAV! Sì, questa sì…
Tutto questo per dire che, se non ben regolamentato e gestito, il connubio rifiuti cemento può diventare un abbarccio mortale per il territorio italiano. Per garantire lo smaltimento dei rifiuti bisogna costruire e consumare ulteriore territorio, lo Stato sarà “obbligato” a promuovere la cementificazione. Ma ci sarà anche il rischio di disincentivare la raccolta differenziata, arrivando al paradosso che quanto più produciamo rifiuti, tanto più sostituiamo combustibili fossili per salvaguardare l’ambiente. Le associazioni del cemento hanno già in tasca la soluzione: le strade in calcestruzzo. Il dodicemsimo simposio europeo si terrà Praga nel 2014.
Veniamo alla Sacci. In seguito alla conferenza di sevizi di maggio 2012, la Regione Marche invia per posta certificata alla Sacci le osservazioni sul progetto e le richieste di integrazioni da parte della Provincia di Macerata. Si legge: “Per tutto quanto sopra espresso ed evidenziato, stanti le carenze documentali ed i potenziali impatti negativi del progetto, in particolare riferirbili alla componente aria, che a parere di queta amministrazione non sono affatto trascurabili, non si ravvisano le condizioni per esprimere un parere favorevole, tenuto conto anche di analoghe situazioni presenti sul terriotorio (COSMARI) in ordine alle quali la Provincia di Macerata è costantemente impegnata nelle attività di verifica e monitoraggio ambientale degli effetti prodotti sulla matrici interessate (aria, acqua, suolo, flora, fauna, etc.) senza ignorare che gli stessi sono riferiti ad una quantità di rifiuti destinati ad incenerimento di circa 1/5 rispetto alla potenzialità di progetto del presente impianto”.
La Provincia aveva espresso un orientamento negativo al rilascio dell’autorizzazione. Pochi giorni dopo, improvvisamente, si ha notizia della crisi di liquidità della Sacci con la previsione di un fermo produttivo e la cassa integrazione per i lavoratori. I primi di gennaio di quest’anno viene rilasciata l’autorizzazione integrata ambientale con il parere favorevole della Provincia. Coincidenze? Forse, o forse no. Poi è curioso come l’unica cementeria delle Marche possa entrare in crisi quAndo lo stabilimento si trova nel baricentro di uno dei cantieri aperti più grandi d’Italia (quadrilatero e terza corsia), e che nonostante la crisi di liquidità la Sacci, in seguito alle richieste della provincia, si impegni ancora per decine e decine di migliaglia di euro (forse centinaia) per integrare gli studi e la documentazione progettuale al fine di ottenere l’autorizzazione.
Ci si chiede perché la cittadinanza non protesti come sta avvenendo a Matelica. Le situazioni sono completamente diverse. Qui a Castelraimondo i posti di lavoro ci sono e sono messi a rischio, a Matelica invece non c’è ancora nulla, solo la prospettiva che in futuro verranno creati dei posti di lavoro, le persone sono più libere di esprimersi. Per costruire il consenso ci sono due strade: una lunga, fatta di incontri con la cittadinanza per spiegare i rischi e i benefici del progetto; l’altra sbrigativa e pragmatica, si crea un problema e si fornisce la soluzione, non c’e discussione.
Ad oggi, se queste sono le premesse e le modalità di attuazione e valutazione del progetto, ho il coraggio di dire no.
Egregio sig. Antonozzi,
la sua ricostruzione è molto lucida ma forse non corretta in alcuni particolari.
Incuriosito dalla questione, come ho postato stamane, mi sono informato sentendo qualche amico in giro ed avendo alcune “dritte” per leggere l’autorizzazione sul sito della Regione…è proprio sicuro che la Provincia abbia dato parere favorevole?
Grazie per la segnalazione. Ho assunto, evidentemente in maniera erronea, che il parere della Provincia fosse vincolante. Rileggendo gli atti, alla conferenza del 5 maggio 2012 la Provincia non era presente. E’ stato richiesto quindi un parere sul progetto stesso sotto il profilo della compatibilità col piano provinciale di smaltimento rifiuti. Parere che ho riportato nel precedente commento.
Prima della successiva conferenza di servizi, fissata allora per il 28 dicembre 2012, la Provincia di Macerata ha chiesto un ulteriore rinvio con la motivazione “… vista anche la concomitanza con le festività natalizie …”
Non disponendo del verbale, non posso sapere se la Provincia abbia partecipato o meno e con quale orientamento. Lei lo sa?
Hai ragione Daniele, purtroppo come è successo per la vicenda biogas, quando di mezzo c’è l’ambiente la regione Marche ha spesso un atteggiamento ostile nei confronti degli interessi diffusi e dei cittadini. L’accesso agli atti amministrativi è molte volte problematico e difficile Se avete bisogno di alcune dritte per scardinare la burocrazia fatemi sapere.
Su tutto ciò ci sarebbe da scrivere molto, cosa che è già stata fatta, io dico solo che avendo possibilità me ne vado da San Severino , ed il motivo è proprio che non mi va di prendermi un CANCRO per far guadagnare tutti questi soggetti. Magari lo prenderò lo stesso , ma almeno non sarà per loro.
P.S. Parlo con cognizione di causa perchè so bene quanto rischioso è un inceneritore in Italia e specialmente in quella posizione dove i venti si incanalano ed i gas tossici prima di essere dispersi saranno già entrati in alta concentrazione per i miei polmoni , per quelli di mia moglie e dei miei figli. Non so che ruolo il sindaco Martini abbia avuto in tutto ciò, ma proprio due giorni fa si cantava vittoria per aver scampato il rischio centrale turbogas di Berta !!
La Provincia di Macerata, dopo aver manifestato un orientamento negativo alla realizzazione del nuovo impianto, non si è presentata alla conferenza di servizi del 28 dicembre 2012. Me lo hanno confermato gli stessi uffici della Provincia di Macerata. Il verbale della seduta non è ancora disponibile.
Egregio sig. Antonozzi,
la sua ricostruzione continua a non essere corretta in alcuni particolari….non so con chi lei parli ma un conto è “non essere andato” e sarebbe da capire perché, un altro è come lei ha scritto “non essersi presentato” quasi come non si volesse andare….prima di scrivere sarebbe necessario informarsi attentamente ..mi raccomando si informi (come ho fatto io) prima di dare ulteriori notizie non verificate….
Sia che non si sia presentata, sia che non ci sia andata resta il fatto che i funzionari della Provincia di Macerata sono assenti ingiustificati (cosa gravissima). Faccio notare che troppo spesso la regione Marche convoca conferenze dei servizi in periodi “festivi”, nella speranza di trovare qualche funzionario”ostico” in vacanza e quindi non avere problemi di sorta. Il biogas ha insegnato molte cose sulle tematiche ambientali… E l’ARPAM? L’ASUR? Sono stati convocati?
La ringrazio ancora per la sua ulteriore segnalazione. Lei interpreta quello che ho scritto dal punto di visto di chi ha la possibilità di informarsi attentamente “da qualche amico in giro” ricevendone delle “dritte”. Non avendo “amici” che mi passano “dritte” ho chiamato direttamente in Provincia come comune cittadino quale sono. Nell’uno o nell’altro caso, dove per lei c’è differenza, è certamente notizia verificata che la Provincia non era presente. Ma bisognerebbe verificare se io dica la verità, ma in questo caso dovrei informarmi attentamente da me stesso, visto che non sono suo amico. La sua precisazione, visto che lei ha notizie verificate, mi fa supporre che la Provincia volesse presentarsi ma poi non è andata, e non sappiamo il perché. La mia impressione è che lei fosse ben informato direttamente già prima di scrivere il suo primo commento di “richiesta di aiuto” di cui evidentemente non aveva bisogno. Lei è una fonte preziosa, volutamente o meno, di informazioni, e vorrei ringraziarla; a proposito qual è il suo nome nel mondo reale? Il mio lo conosce già.
I Combustibili Solidi Secondari (CSS) che possono essere bruciati in un inceneritore di questo tipo comprendono, tra le altre cose: plastiche, pneumatici fuori uso, scarti in gomma, tessili e scarti del calzaturiero, frazioni secche combustibili. Tutta roba “sicuramente terapeutica”. Inoltre c’è da ricordare che i CSS sono considerati fonte rinnovabile e quindi soggetti ad incentivi se bruciati per gererare elettricità. Ringraziate i signori Monti e Clini.
Sicuramente ci ammaleremo e moriremo tutti, sarebbe meglio non fare inceneritori o discariche almeno i rifiuti ce li possiamo mangiare. Energie rinnovabili?? Le pale eoliche sono brutte i campi fotovoltaici sono brutti si ruba terreni “incolti” all’agricoltura però intanto sorgono zone industriali e capannoni quelli si che sono belli figuriamoci poi biomassa e turbogas è pazzia pura rischiamo la morte in 5 minuti, io propongo che ognuno metta una girandola in balcone magari 1 kwp si riesce a produrre. Ho 32 anni ci sono progetti, strade fermi almeno da 60, preserviamo i nostri bellissimi paeselli mediovali ma per favore non rimaniamo al medioevo anche noi…compriamo energia elettrica per milioni di euro perchè non riusciamo a produrla “soprattutto dalla Puglia”, qualsiasi progetto di sviluppo viene proposto è sempre un “NO”,no al raddoppio della linea ferroviaria interna( w la littotina anni 50) non si crea sviluppo non si crea nulla se continuiamo così i rifiuti bisognerà smaltirli al nord. Nell’altitalia probabilmente saranno tutti una massa di stupidi visto che sono pieni di impianti di questo tipo. Bhà fate un pò voi
@Master: pieni di impianti di questo tipo? Il decreto “cementifici” risale a ottobre, sarà difficile che “siamo pieni”. Per quanto riguarda l’incenerimento ti ricordo che la UE, nell’aprile 2012, ha sancito il DIVIETO DI INCENERIMENTO di tutto ciò che è compostabile e riciclabile. Saranno una massa di stupidi anche loro? E lasciamo perdere il discorso dell’energia che ci manca perchè ormai è quasi ridicolo.
Egregio sig. Antonozzi,
torno or ora da una mattinata in montagna, se mi fornisce il suo indirizzo email le scrivo in via riservata il mio indirizzo di casa…
Mi scusi, ma sta cercando di capire come sono andate realmente le cose oppure un pò di facile pubblicità come fanno tanti politici (o forse sarebbe meglio dire politicanti) in questo periodo?