“Se è vero che nel settore della telefonia, il più dinamico dell’economia e dove c’è una accesa concorrenza e più investimenti, le campagne pubblicitarie hanno come tema comune l’ironia e l’umorismo possiamo comprendere la centralità di questa forma di comunicazione. Proprio grazie alla storia della Biennale, Tolentino ha capovolto il rapporto tra cultura ‘alta’ e sottocultura”. Citando gli spot di Fiorello e Neri Marcorè sui telefoni Evio Hermas Ercoli ha sintetizzato l’importanza dell’evento che si accinge a dirigere per la prima volta. Il neo direttore della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte è stato presentato ufficialmente alla città in una conferenza stampa con il Sindaco Giuseppe Pezzanesi, l’assessore al Commercio Orietta Leonori e il consigliere delegato alla Cultura Alessandro Massi.
Quest’ultimo ha introdotto l’inventore di Popsophia ricordante i suoi successi nella divulgazione culturale e sottolineando “la volontà di attrarre i giovani alla Biennale che si apre a nuovi linguaggi. È un grande risultato quello di essere riusciti a portare Ercoli a Tolentino – ha proseguito Massi – ed è il segno che la città non ha nulla da invidiare ad altre. Perciò attendiamo il pieno sostegno di Regione e Provincia” La Biennale proseguirà nel segno della tradizione – ha detto Ercoli – e sarà basata su tre pilastri: salvare il meglio, portare il nuovo, con meno risorse. Manterremo e valorizzeremo il format del passato: concorso, inaugurazione, mostra. Dovremo ampliare l’offerta culturale con nuove risorse economiche e nuove risorse intellettuali. Come e con quali strumenti farlo? Visiteremo nuove strade e nuovi percorsi per andare oltre la società degli anni ’60 che si esprimeva con la produzione cartacea mentre oggi tutti si esprimono con il digitale. Questo non è un tradimento della mission della prima Biennale bensì proprio la sua prosecuzione: innovare attraverso i linguaggi pop e presentarli come forma d’arte quali sono in realtà.
La Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte dovrà essere la Biennale dell’Umorismo nelle Arti al plurale, nei molteplici linguaggi contemporanei, uscendo dal solo cartaceo, nel segno dell’innovazione: internet, video, social, multimedialità. Con questa scelta partecipiamo ad una nuova stagione del pensiero. E se riusciamo a farlo oggi saremo i primi come lo siamo stati negli anni ’60 quando l’intuizione di Mari fu quella di agire in controtendenza rispetto ai pregiudizi ideologici dell’epoca. Oggi come allora dobbiamo cercare nuovi linguaggi ed osare. Contaminazioni e nuovi strumenti saranno il focus delle prossime edizioni. Anche nella formula metteremo in sintonia la Biennale con il mondo dei Festival, sia nei temi sia nella formula. Ringraziamo l’amministrazione per gli sforzi messi in campo nel lanciare la biennale perché oggi niente è scontato e non lo è anche questa manifestazione. L’impegno finanziario stanziato è significativo. Risorse che per forza di cose, però, sono inferiori a quelle degli anni precedenti per fare in modo che la Biennale non penalizzi alcuna altra iniziativa. La biennale pertanto non si sovrapporrà né si sostituirà ad alcuna iniziativa programmata o da programmare per l’estate tolentinate. Per integrare le risorse quindi dovremo trovare anche l’adesione dei privati e su questo stiamo già lavorando.” Orietta Leonori, ha voluto focalizzare il fatto che “la Biennale sarà il fulcro della prossima stagione turistica e porterà benefici sociali ed economici a tutto il territorio”.
”O scappi o combatti (oppure ridi)”, aforisma di John Morreall, uno dei più grandi critici dell’umorismo è il tema scelto per la prossima edizione e il Sindaco riferendosi ad esso ha voluto sottolineare che l’amministrazione “combatte e sorride, perchè il sorriso fa bene alla vita ed aiuta ad affrontare i problemi con più serenità”. Pezzanesi ha definito maestoso il nuovo direttore artistico, “un uomo che ha scosso in lungo e largo la nostra provincia con le sue provocazione culturali. Noi siamo legati alla Biennale che ha 51 anni e saremo eternamente riconoscenti a Luigi Mari, il suo fondatore, ma siamo fortemente intenzionati a rilanciarla. La Biennale è una sfida per chi partecipa e anche per noi. L’intera amministrazione ha fatto squadra con lo staff di Ercoli e con tutta la città.”
Durante la conferenza stampa è riecheggiato il nome Popsophia e il neo direttore non ha nascosto l’intento graduale di creare un nuovo contenitore, a misura della città di Tolentino, che possa proseguire “a maggior ragione qui nel luogo della Biennale che per prima ha avvicinato il pensiero critico all’umorismo” la mission che si era dato a Civitanova.
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E’ una notizia d’apertura?
Ercoli è semplicemente fantastico. Ha un aplomb che lo vedi e dici: A questo lo facciamo presidente. Sa parlare e veste bene. Dopo aver fatto quella carrellata di rinco del tipo Hack a Civitanova, molto trendy però (ma come non lo sapevi? Dio non esiste. E chi lo dice? La Hack), adesso si accanisce contro il povero Pezzanesi, il paesano che vuole passare alla storia attraverso le arti sapienziali dell’intellettuale Ercoli. Però forse Pezzanesi è meno sprovveduto di quello che penso avendo definito Ercoli “maestoso”, che chiaramente è un portata per il cu. Però intendiamoci, sempre meglio Ercoli delle alternative. La verità è che siamo alla frutta.
@claudiob
proprio niente male la sua esternazione. in linea di massima mi ci ritrovo. Però voglio prima vedere cosa ne verrà fuori, e lo farò senza pregiudizi nonostante mi trovi dall’altra parte della barricata del “maestoso” paesano Peppe Pezzanesi.
o scappi o combatti? … dopo essere scappato da MACERATA E CIVITANOVA alla fine scapperà anche da Tolentino, non c’è due senza tre.
Un saluto ed un augurio di buona riuscita al mio carissimo amico Masino. Certo, come giustamente dice Saben, bisognerà giudicare a cose fatte, ma io non ho dubbi sulla serietà dell’impegno e sull’ingegnosità instancabile della fertile mente di Masino.