Da Zelinda Piccioni coordinatrice dell’associazione Cittadinanzattiva-Tribunale Diritti del Malato di Macerata riceviamo:
“ Ieri mattina, passando per il parcheggio dell’Ospedale riservato al personale sanitario, ho voluto sincerarmi dove conducesse la segnaletica Hospice,già notata all’interno della struttura ospedaliera, in quanto, personalmente a conoscenza ,che nessun Hospice è in funzione a Macerata
Seguendo la freccia del cartello , mi ritrovo al piano terra con ingresso a sinistra della palazzina che ospita al piano superiore il Reparto delle Malattie Infettive. Entrata , oltre agli Ambulatori per la Terapia del Dolore ho constatato con mia triste e amara sorpresa l’esistenza di un nuovo reparto, vuoto da un anno, che dovrebbe accogliere i pazienti con patologie terminali, appunto l’Hospice.
Ciò che ho visto è una nuova struttura completamente arredata: otto stanze singole con bagno e con arredi moderni e confortevoli , un posto letto per il familiare che assiste e accompagna, in tale struttura, un proprio congiunto malato terminale. A completare il Reparto un sala bagno super tecnologica per la pulizia dei pazienti infermi,una cucina anch’essa funzionale e moderna ,un locale guardaroba con armadietti singoli, un salotto-soggiorno, lo studio della caposala, lo studio della psicologa/o figura professionale di supporto molto importante in tale contesto.
Pertanto, l’aver appreso che motivi burocratici impediscono l’apertura dell’Hospice, mi ha procurato grande sgomento e rabbia, sentimenti e stati d’animo che molti cittadini ci esprimono e comunicano nel nostro ufficio di tutela rispetto al funzionamento dei servizi sanitari non sempre a misura dei bisogni del cittadino come i lunghi tempi di attesa per alcune prestazioni diagnostiche e le spese per la salute sempre in aumento specie per disabili e malati cronici .” E’ impensabile per noi che in tempi di grave crisi economica ,vada in fumo una spesa sicuramente ingente per la realizzazione di una nuova struttura come quella appena riferita.
Inoltre, in questa sede è doveroso sottolineare il ricco contributo economico e professionale erogato per il funzionamento dell’Hospice di Macerata dall’Associazione “Cure palliative Gigi Ghirotti” Onlus, operante nella nostra città da circa sei anni (Promozione di corsi di formazione specifici per il personale di Hospice e donazioni di strumentazioni tecnologiche, alcune delle quali, oggi mai usate, hanno le garanzia in scadenza). Il colmo della situazione è che l’Associazione “Cure palliative “G.G.”vorrebbe contribuire al buon funzionamento del reparto in questione ma non può farlo perché è ancora chiuso.
Nella nostra Area Vasta 3 solo nell’Ospedale di San Severino vi è un Hospice : chi si trova con patologie terminali viene ricoverato ,spesso, nella lungo degenza dei vari ospedali della provincia o ricorre alle vicine strutture Hospice di Loreto e di Montegranaro.
Ora dall’assessore regionale alla Sanità ,Almerino Mezzolani e dal Direttore Generale dell’ASUR Marche, Piero Ciccarelli,i cittadini contribuenti maceratesi e marchigiani aspettano una risposta al riguardo,augurandosi che l’Hospice di Macerata non sia un’altra opera incompiuta nella nostra città con ulteriore spreco di denaro pubblico».
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Signora Piccioni le sono grata per questo suo intervento e tal proposito vorrei chiederle se è a conoscenza che nel reparto di malattie infettive è stato inserito il reparto di lunga degenza anche per malati terminali?Purtroppo appena 3 mesi fa’ vi è stato trasferito mio padre malato terminale non trasferibile a casa e proveniva dal reparto di medicina.Il dottor Ripa ci aveva assicurato che lì avremmo avuto la necessaria assistenza per il nostro familiare,PURA ERESIA….non solo non ci era permesso di stare vicino a mio padre ma cosa molto più grave era la inadeguatezza del personale infermieristico.la loro supponenza.la mancanza di umanità dovuta soprattutto al fatto che non volevano questi pazienti allettati e bisognosi di cure,ne parlavano apertamente davanti a noi familiari e pazienti.Non esisteva il parlare piano tra il personale nemmeno le ore notturne,rumori di carrelli ad ogni ora e pettegolezzi odiosi .Abbiamo trovato solo un infermiere degno di essere chiamato così!!!Fortunatamente con la mia famiglia ci siamo dati da fare per traferire mio padre all’HOSPICE DI S.SEVERINO dove è arrivato in condizioni pessime,disidratato,con dolori atroci dopo soltanto pochi giorni trascorsi in quel reparto! Non ho parole per descrivere l’accoglienza e il trattamento che abbiamo ricevuto a S.Severino nella persona del Dott.Giorgetti,della caposala Teresa e di tutto il personale medico e oss.Mio padre seppur nella gravità della sua malattia era migliorato e si sentiva curato sia nel corpo ma anche nell’animo il rispetto per il paziente ,l’amorevole attenzione ai suoi bisogni,i sorrisi,le carezze.l’educazione,insieme alla nostra presenza sempre costantemente senza orari senza uscite dalla stanza quando entravano in visita o a medicarlo,sempre pronti quando avevamo necessità .Tutto questo ha accompagnato mio padre fino alla fine della sua vita avendo accanto sempre noi familiari e soprattutto le sue adorate nipoti,posso dire che quando se ne è andato lo ha fatto quasi con il sorriso serenamente ,perchè lì all’ HOSPICE si respira tanto AMORE !