di Maurizio Verdenelli
Sulle orme di papa Giovanni. Per l’ottava volta Joseph Ratzinger sarà a Loreto; l’ultima, come Benedetto XVI°, è stata il 3 e 4 settembre 2007 a Montorso per l’Agorà dei Giovani. Non solo un alto valore religioso, questa volta, affidando alla Madonna il Sinodo dei Vescovi e l’Anno della fede, ma soprattutto storico. Ratzinger ripeterà infatti esattamente mezzo secolo dopo, l’itinerario di Giovanni XXIII° -il treno papale toccò anche Assisi, nel nome di San Francesco. Dice mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo delegato pontificio di Loreto: “Il viaggio verso le Marche del pontefice, allora fu la prima uscita fuori dai confini del Lazio di un papa dopo l’Unità d’Italia, inaugurando una nuova stagione e un nuovo stile: si tratta di un’occasione simbolica per ribadire la volontà di mantenere rapporti fecondi e piena collaborazione tra le istituzioni laiche e religiose”. Un richiamo cui non è rimasto insensibile il governatore Spacca che ha offerto la struttura regionale della Santa Casa per la realizzazione dell’evento. Cinquant’anni fa un corteo ufficiale fatto di centinaia di persone e l’entusiasmo di migliaia di fedeli (nella piazza del santuario giovedì ne sono attesi cinquemila) in un clima d’aspettativa straordinaria circondarono allora Giovanni XXIII°, accompagnato da uno stuolo di autorità civili guidato dal presidente della Repubblica, Antonio Segni.
Accanto a papa Roncalli c’era naturalmente il suo segretario particolare, don Loris Capovilla. Che, dopo la morte del Papa Buono, ebbe l’investitura vescovile e la nomina a Chieti, dove presiedette la conferenza regionale episcopale. Dopo questa esperienza, Capovilla fu arcivescovo di Loreto e nelle Marche, negli anni 70/80 lasciò un segno profondo. Chi scrive ricorda un episodio ancora a Loreto, nel giugno 2002, a legare significativamente queste grandi personalità che aprirono una nuova frontiera oltre la cortina di ferro. Nello studio dell’arcivescovo mons. Comastri –ora cardinale, vicario generale per lo Stato del Vaticano e presidente della Fabbrica di san Pietro-c’erano insieme con il prelato, un alto dignitario della Chiesa ortodossa di Mosca, Mikail Gorbaciov, alcuni assistenti e chi scrive, unico giornalista. Mons. Comastri lesse un lung fax inviato da Capovilla dalla sua residenza di Padova: parole commosse per Gorbaciov ed anche una benedizione speciale per l’autore della Perestrojka. Libro che il celebre ‘segretario di papa Giovanni (così rivelava) aveva letto nella commozione e nel ricordo di papa Giovanni, l’uomo che aveva aperto quarantanni prima per la Chiesa di Cristo una porta ad Est.
Intanto giovedì, il programma della visita di Benedetto XVI° prevede l’arrivo al centro di Montorso verso le ore 10, da lì il trasferimento al santuario. Sul sagrato, il Santo Padre celebrerà la messa alle ore 10,30 (in caso di pioggia all’interno della Basilica). Benedetto XVI° tornerà poi al centro di Montorso pere ripartire alla volta di Roma intorno alle ore 17. Intanto siamo in grado di pubblicare un reportage speciale ed inedito di quello storico viaggio del 1962 a Loreto, con Giovanni XXIII°. A realizzarlo fu un giovanissimo, intraprendente sacerdote, ordinato appena qualche mese prima, che s’improvvisò fotoreporter fino ad arrivare a due passi dal papa Roncalli. Quel sacerdote, ora settantatreenne, è don Giuseppe Branchesi, parroco treiese a Santa Maria in Selva. “Giovedì sarò naturalmente a Loreto, per un nuovo servizio fotografico” promette don Peppe che la redazione di Cm ringrazia per aver messo a disposizione dei lettori il suo prezioso archivio.
(Foto di don Peppe Barchiesi)
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Grazie Verdenelli, i marchigiani della mia generazione ricordano con emozione Papa Giovanni XXIII a Loreto. Nel tratto ferroviario da Roma alla città lauretana fu una grande festa di popolo. In quegli anni la gente era serena, l’Italia attraversava un grande periodo di sviluppo economico, le famiglie lavoravano sodo guidate da una politica seria, ideologicamente molto competitiva ma unitamente costruttiva. BENVENUTO PAPA RATZINGER preghiamo tutti affinchè in Italia ritorni la fiducia per andare avanti nella difesa delle nostre radici cristiane.