Operavano in coppia Rosa Carducci, tolentinate di 27 anni, e Hichem Mejri, tunisino di 41 anni, anche lui residente a Tolentino, arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di Macerata per spaccio di eroina dopo una intensa attività investigativa finalizzata alla repressione dei reati in materia di stupefacenti. Gli agenti hanno sequestrato oltre 30 grammi di eroina purissima, una discreta somma di denaro, bilancini di precisione e tutto l’occorrente per il confezionamento delle dosi da immettere sul mercato. I due sono stati arrestati la notte scorsa dopo giorni di serrati appostamenti e pedinamenti e a parziale conclusione di una intensa attività investigativa iniziata da diverso tempo in seguito ad alcuni episodi di overdose verificatisi in provincia e fortunatamente finiti senza conseguenze gravi per le vittime. Il personale della sezione antidroga aveva avviato una serie di attività mirate individuare gli autori delle cessioni di droga incriminate, ricostruire i possibili canali di spaccio e individuarne i responsabili.
L’attività, che ha impegnato gli uomini della mobile per oltre un mese, fatta di pedinamenti, appostamenti, interrogatori di giovani tossicodipendenti e soprattutto, in primo luogo, di analisi di tutta una serie di dati relativi a traffici telefonici di apparecchi abilmente individuati dagli investigatori, ha permesso, sin quasi dalle prime battute di individuare, in Rosa Carducci, domiciliata nel centro storico di Tolentino, e nel suo amico convivente Hichem Mejri, i due possibili autori delle cessioni di droga incriminate.
A questo punto, individuati i soggetti, l’attività ha avuto un’improvvisa impennata: immediatamente sono scattati serrati servizi di appostamento, nei pressi dell’abitazione occupata dai due nel pieno centro storico di Tolentino, e di pedinamento. In questa seconda fase operativa sono stati raccolti elementi fondamentali per provare la colpevolezza dei due. Inoltre, sono state intercettate cessioni di stupefacente a tossicodipendenti della provincia, poi opportunamente identificati.
La notte scorsa gli agenti hanno deciso di intervenire sorprendendo i due spacciatori in flagranza di reato: li hanno seguiti nelle vie del centro storico di Tolentino dove prima è stata bloccata la donna, che proprio sotto gli occhi degli agenti, aveva venduto l’ennesima dose di stupefacente a un tossicodipendente che, dopo averla contattata, era giunto con la sua autovettura sul luogo dell’appuntamento per effettuare l’acquisto. Il “socio” a questo punto, sfruttando il parapiglia, si è dileguato e ne ha approfittato per nascondere un importante quantitativo di stupefacente, pronto per essere suddiviso in dosi da spacciare.
Pensando che la situazione fosse ormai tranquilla, lo straniero è tornato all’abitazione che divideva con la ragazza dove è stato bloccato dagli agenti che erano rimasti appostati, riuscendo così a stroncare un importante canale di approvvigionamento per i tossicodipendenti della zona.
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Voglio andare ad Algheroooo in compagnia di uno stranierooooo…, ora invece vai in galeraaaa, almeno speroooo…
ERA STATA l’unica superstite del fatto di sangue più grave accaduto in provincia di Macerata ed aveva appena 11 anni, ma l’altra notte è finita in carcere con l’accusa di spacciare eroina. Rosa Carducci aveva solo undici anni quando Marco Schiavi e Salvatore Giovinazzo fecero irruzione a Sanbucheto in casa sua e uccisero a colpi di mitra suo padre Nazzareno Carducci, suo nonno Giovanni Ascione e sua madre Giovanna che era incinta all’ottavo mese.
signor renzo1953, la spieghi meglio, https://www.cronachemaceratesi.it/2011/02/14/stragi-malavita-e-racket-un-denominatore-unico-la-droga/56755/