Caccia al capriolo, la Provincia
deciderà entro la fine della settimana

Contrapposti i cacciatori, delusi per lo slittamento dell'apertura, e gli animalisti che hanno già vinto un ricorso al Tar

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capriolo La giunta provinciale di Macerata deciderà entro questa settimana se aprire la caccia di selezione al capriolo; la relativa delibera è già stata respinta in un primo incontro, con la richiesta di integrazioni. E’ di pochi giorni fa l’appello della Lac (Lega abolizione caccia) per evitare che in provincia si possano eliminare questi ungulati, ma dalla parte dei cacciatori fioccano le proteste. “Si tratterebbe quindi dell’ennesimo regalo ai cacciatori maceratesi da parte della giunta presieduta da Pettinari, il cui feeling con il mondo venatorio è noto a tutti. A questo proposito, la Lac, già lo scorso anno, aveva ricorso vittoriosamente al Tar, contro questa caccia di selezione, ottenendo la sospensione del provvedimento fino al gennaio 2013”, si legge nella nota dell’associazione contro la caccia. Su Facebook c’è una pagina per il No alla caccia al capriolo in provincia di Macerata. Nei giorni scorsi un nutrito gruppo di cacciatori di selezione, per la gestione del capriolo, si è recato negli uffici della provincia di Macerata. Il motivo è la mancata apertura della caccia di selezione a questo ungulato, che inizialmente prevista per il 15 agosto è slittata, per la mancata approvazione del disciplinare attuativo, del regolamento regionale per la caccia di selezione agli ungulati. In provincia di Macerata nell’ultimo anno ci sono stati 81 investimenti di caprioli, ricordano i cacciatori, da parte di auto, di cui alcuni recenti a Camerino, per cinque o sei esemplari, tra i quali un cucciolo è entrato in una villa nel quartiere San Paolo. Negli ultimi due anni non si è mai fatta la caccia di selezione al capriolo in provincia, in quanto l’anno scorso nei censimenti effettuati non sono stati ritenuti presenti un sufficiente numero si esemplari, secondo il parere dato dall’Ispra. Quest’anno è indicata la presenza di maschi in leggero soprannumero, la densità di animali presenti è stata ritenuta in numero sufficiente, da parte dell’osservatorio faunistico regionale che ha dato parere favorevole. L’oggetto del contendere è la prescrizione di alcune regole, da parte della provincia, come l’obbligo per i selecacciatori di mettere alcune cassette con foglietti indicanti l’orario di uscita, la necessità di scattare la foto all’esmplare appena ucciso. “Ci è stato detto che l’apertura della caccia dovrebbe slittare di altri sette giorni – spiega il professor Lauro Porcarelli capo del distretto di Camerino per la caccia di selezione al capriolo – noi chiediamo che la provincia approvi il regolamento attuativo, o ci dica chiaramente quali prescrizioni debbono essere inserite nel materiale inviato dall’ambito territoriale di caccia”. Nelle altre regioni la caccia ai maschi si è aperta il 15 agosto, in questo periodo le femmine sono in calore ed è più semplice individuare i maschi, che secondo le indicazioni scientifiche per la gestione della popolazione di questo tipo di animali, devono essere in numero pari alle femmine. Per procedere all’abbattimento dei caprioli, i cacciatori che hanno frequentato un corso di circa 40 ore hanno poi acquistato alcune migliaia di euro di materiale, tra cui carabine per sparare a distanza e binocoli potenti per la vista sul campo lungo. “C’è amarezza per la mancata apertura – spiega Porcarelli – ci sono persone che hanno investito alcune migliaia di euro, speriamo che il disciplinare attuativo sia approvato al più presto”.  I cacciatori non escludono ulteriori azioni di protesta.



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