di Filippo Ciccarelli
(fotoservizio di Guido Picchio e Lucrezia Benfatto)
In campo c’è la Maceratese. In panchina Massimo Silva. Non siamo tornati indietro di 20 anni, se non idealmente: il mister di Pinerolo Po’ è allenatore dell’Ascoli, avversaria di giornata dei biancorossi e squadra che a questo signore dalla chioma ormai candida deve tantissimo, a partire dalla strepitosa salvezza ottenuta nella stagione appena trascorsa, nonostante molti ritenessero il Picchio spacciato, travolto da penalizzazioni che continuavano a fioccare con regolarità. Prima del match Massimo Silva è stato premiato dalla SS Maceratese, e lui a centrocampo ringrazia il pubblico che lo applaude e lo incita con i cori: “Vi ringrazio tantissimo, ho visto una foto sotto negli spogliatoi, avevo i capelli molto scuri. Sono passati un po’ di anni, ma sono ancora qui, addirittura sono in serie B! La Maceratese è stato un trampolino di lancio, grazie e in bocca al lupo per tutto”.
Dopo la breve ma sentita cerimonia, la parola passa al campo – che, a proposito, sfoggia un terreno di gioco intonso e perfetto almeno alla vista, lontano parente di quello disastrato conosciuto 12 mesi or sono – e subito l’Ascoli va in vantaggio. Ci pensa Zaza a sfruttare un errore in fase di impostazione della difesa biancorossa, dopo appena 100 secondi. Paradossalmente, però, ai biancorossi la rete subita serve per rompere il ghiaccio, e la Maceratese comincia a guadagnare campo costruendo azioni palla a terra. Donzelli si lancia nei contrasti con
sicurezza e precisione, Carboni gioca su ogni pallone forte di una condizione atletica già molto buona, gli attaccanti si muovono e si cercano. A rompere gli indugi per i padroni di casa è Carboni, che ci prova al 6’, ma Guarna blocca senza problemi. Un minuto dopo Orta serve di tacco Melchiorri, che si invola in posizione regolare verso l’area di rigore avversaria: con molta generosità il bomber ex Tolentino cerca di servire Negro al centro, ma l’attaccante biancorosso viene anticipato dall’estremo difensore ascolano. Al 13’ è ancora Carboni a cercare lo specchio della porta, con una punizione finita poco a lato. La Maceratese continua a macinare gioco, preludio all’eurogol di Negro avvenuto al 16’: gran tiro di esterno collo da poco meno di 30 metri, su cui Guarna non può nulla. Spinta dall’entusiasmo degli spettatori (circa 700, di cui un centinaio provenienti da Ascoli) la Maceratese si affaccia con insistenza dalle parti di Guarna. Al 18’ Piergallini entra in area, mette un pallone sul secondo palo che sarebbe destinato a Negro (o al fondo del sacco), ma Prestia ci mette una pezza e scongiura, sulla linea, il 2-1. Al 27’ si rivede l’Ascoli, con Hanine che sguscia all’interno dell’area piccola scarica una violenta conclusione, respinta con grande senso della posizione da Calvaresi.
Appena la Maceratese concede qualcosa, però, gli ospiti ne approfittano: al 30’ è ancora Zaza, in spaccata, a gonfiare la rete col mancino. Al 32’ Carboni con un pallonetto scavalca la linea difensiva ascolana e lancia in porta Melchiorri, che dalla destra strozza troppo la conclusione e non inquadra lo specchio della porta. Ci pensa poi Soncin a gonfiare la rete e a fare tris per l’Ascoli (è il 41esimo). Il bomber bianconero potrebbe ripetersi anche due minuti dopo, ma il suo sinistro è centrale e bloccato da Calvaresi. L’ultima emozione la regala il duetto tra Orta e Melchiorri, con quest’ultimo che non riesce a superare Guarna in uscita.
Nel secondo tempo la partita diventa più fisica, le squadre cambiano molto e lo spettacolo ne risente; c’è però modo per Carfagna (entrato al 53′) per esaltarsi e mettersi in mostra sulle ripetute conclusioni degli avversari. Già al 55′ un giocatore ascolano colpisce di testa a botta sicura, ma il portiere biancorosso respinge. Si ripeterà più avanti, su una punizione di Falconieri, e ancora su una doppia conclusione nei minuti finali. Anche la Maceratese impegna Maurantonio (entrato al posto di Guarna) in almeno due occasioni: la prima al 65′, con la bella punizione ad effetto di Negro, messa in corner dal secondo portiere ascolano, e al 68′, con lo stesso Maurantonio che nega il gol a Bucci, bravissimo a incornare di testa un pallone crossato da calcio d’angolo.
Il match si conclude sul 3-1 per la formazione ascolana, orfana di alcuni giocatori ancora non al 100% dal punto di vista fisico, come
Giallombardo, e di un Papa Waigo sempre più lontano dalla realtà del Picchio. La Maceratese, che nel primo tempo ha giocato con il 4-2-3-1, comincia a far vedere di che pasta è fatta dal centrocampo in su, mentre la difesa è ancora un po’ “ballerina”; più solidi i biancorossi nella ripresa, dopo essere passati ad un modulo meno offensivo.
GLI SPOGLIATOI
Com’è stato il ritorno all’Helvia Recina per Massimo Silva?
“E’ stata una bella serata, a Macerata torno sempre volentieri, a maggior ragione ora che alleno in serie B dopo aver cominciato da qui”.
L’Ascoli ha giocato bene, soprattutto nel primo tempo:
“Sì, meglio nella prima frazione, dopo siamo tutti un po’ calati. Positiva la prestazione di Zaza, lo abbiamo cercato a lungo: ho visto anche una Maceratese pimpante”.
Manca però ancora qualcosa nel collettivo, senza contare la situazione di Papa Waigo…
“Ci mancano alcuni titolari, l’anno scorso avevamo un’altra solidità, perché comunque il campionato di B è lungo. La società comunque sta lavorando. Papa Waigo vuole andare negli Emirati, ma non può farlo gratis, non mi pare giusto nei confronti dell’Ascoli anche dopo tutto quello che gli abbiamo dato”.
Lei dice di allenare “addirittura” in B: ma non pensa di meritare il ritorno in serie A, visto che ha ottenuto dei risultati che pochissimi si sarebbero aspettati…
“Sì, lo so, ma è un periodo che il calcio è particolare. Ci sono allenatore che arrivano dopo 6 mesi o 1 mese, altri che come me devono lottare anche dopo 20 anni di gavetta, ma io non devo fare più carriera e non ho problemi. La salvezza dello scorso anno è stata un po’ un miracolo, adesso me la godo e speriamo di salvarci anche quest’anno”.
Sull’altra panchina, Di Fabio è soddisfatto ma nota anche gli aspetti su cui lavorare:
“Stiamo migliorando, com’è giusto che sia, ci sono giocatori nuovi che si devono inserire nel modulo. Sono molto soddisfatto perché vedo impegno per riuscire a fare le cose che voglio io, quando c’è questo significa che si può lavorare bene, e quindi i miglioramenti sono automatici. Oggi abbiamo giocato in pratica con 4 attaccanti, situazione che si può verificare durante l’anno, dato che li abbiamo forti. Mi sono piaciuti davanti, però ci siamo un po’ staccati dal resto della squadra nel primo tempo, e se vogliamo giocare così non va bene, bisogna sacrificarsi di più. Abbiamo sbagliato qualcosa tatticamente, poi nel secondo tempo passando a 3 a centrocampo abbiamo rischiato meno. La situazione fisica di Melchiorri? Nulla di grave, ha preso una botta, durante la settimana aveva sentito male e pensava si fosse riacutizzato il dolore, ma era pronto a rientrare in campo”.
Il tabellino
Maceratese 1
Ascoli 3
MACERATESE: Calvaresi (8’st Carfagna), Donzelli (17’st De Cesaris), Russo (25’st Tartabini), Benfatto (1’st Biancucci), Troli, Arcolai, Piergallini (25’st Facciaroni), Carboni (1’st Bucci), Orta (8’ Ciucci), Melchiorri, Negro. All. Di Fabio.L’
ASCOLI: Guarna, Scalise, Pasqualini, Prestia, Peccarisi, Vasco Faisca, Capece, Di Donato, Soncin, Zaza, Hanin. Entrati nel secondo tempo: Maurantonio, Colomba, Scognamillo, Massei, Fossati, Famà, Falconieri, Gragnoli, Conocchioli, Margarita. All. Silva.
Arbitro: Cesaroni di Pesaro
Marcatori: Marcatori: 1’ Zaza, 16’ Negro, 30’ Zaza , 41’Soncin.
Note: Spettatori 700 circa (un centinaio nel settore ospiti). Ammonito Bucci. Calci d’angolo: 7-4 per l’Ascoli. Recupero 3’+5′.
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