Lo Sferisterio cala il tris
Avanti con Micheli fino al 2015

MACERATA OPERA FESTIVAL - A sorpresa arriva un contratto triennale per l'attuale direttore artistco. Annunciati i titoli per le prossime tre stagioni. Si parte celebrando il centenario verdiano: nel 2013 in scena Nabucco, La Bohème e Il Trovatore. La soddisfazione di Carancini: "E' la prima volta che il Cda programma tre stagioni in una sola volta". Pettinari affronta anche il tema dello spending review: "La lirica è un esempio di quello che sappiamo fare in questa Provincia"

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Il direttore artistico Francesco Micheli

di Alessandra Pierini

(Foto servizio di Lucrezia Benfatto)

La settecentesca Galleria dell’Eneide usata dai Buonaccorsi come salone di rappresentanza per le occasioni e gli ospiti speciali è stata scelta come luogo ideale per annunciare una scelta storica per il Macerata Opera Festival: «E’ la prima volta – ha sottolineato Romano Carancini – che il cda dell’associazione Sferisterio programma in una sola volta le tre stagioni future. In questo modo Macerata si candida come riferimento regionale per l’opera lirica e prosegue quanto fatto mirabilmente nel 2012».

In un clima giocoso, il sindaco e il presidente della Provincia Antonio Pettinari che quasi come due compagni di banco a scuola ridono, scherzano, si suggeriscono cose da dire all’orecchio hanno annunciato che a guidare le stagioni 2013, 2014 e 2015 sarà l’attuale direttore artistico Francesco Micheli. «Su poche cose – ha sottolineato Carancini- Pettinari ed io siamo d’accordo ed una di queste è proprio la convinzione che  la nuova storia dello Sferisterio deve essere affidata da chi ha mirabilmente portato avanti l’edizione 2012 ancora in corso».

MICHELI TRA PRESENTE E FUTURO – Da parte sua Francesco Micheli il quale è destinato a durare in carica più degli stessi Carancini (se non sarà rieletto,finirà il mandato nel maggio 2015) e Pettinari (alle prese col riordino delle Province raccoglie i frutti  di questi primi mesi a Macerata ma già proiettato al futuro, scrive e prende appunti come se la stagione lirica fosse in cantiere, anzichè a metà del suo percorso: – «Quando sono arrivato a Macerata – ricorda – l’ho percepita come un luogo bellissimo ma fermo un po’ come la sala dell’Eneide, poi invece si è mossa e molti sono scesi dai quadri in cui se ne stavano immobili. La vera opera d’arte siete voi – ha detto rivolgendosi ai suoi collaboratori e ai maceratesi – ci vedete – ha continuato indicando presidente e vice presidente dell’associazione Sferisterio- siamo molto diversi, ma grazie alla magia dell’opera, grazie a Romano, grazie a Tonino e ai confronti anche accesi tra noi che abbiamo raggiunto ottimi risultati. Lo Sferisterio non vivrà solo d’estate ma tutto l’anno.L’opera non deve essere ornamento per pochi eletti ma spettacolo di grande richiamo e mi piace immaginare che a Macerata turismo, cultura ed economia sapranno andare a braccetto. Quello che mi sento di dire è benvenuti a casa vostra, lo Sferisterio è vostro, riappropriatevene. Il mio dovere è farvi sentire questa casa sempre più vostra» .

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Francesco Micheli e Romano Carancini

LE LINEE GUIDA DELLE STAGIONI 2013-15Micheli ha anche annunciato il filo conduttore delle prossime stagioni: «Dopo il tema del 2012 “Allievi e maestri” il nostro nume tutelare sarà nel 2013, anno del bicentenario dalla sua nascita, Giuseppe Verdi. Non vogliamo un’overdose ma il magistero di Verdi sarà celebrato con un’opera della trilogia popolare in ognuna delle prossime tre stagioni. Il tema del 2013 sarà il conflitto. Nel 2014 celebreremo la 50ma stagione maceratese e sarà d’obbligo ricordare il conte Conti e il suo atto d’amore verso Francisca Solari. Il tema del 2015 sarà invece la mostruosità. Ogni stagione avrà 3 titoli, uno di inaugurazione, una ripresa di uno spettacolo in stile Sferisterio e un’opera dirompente e di forte ricerca».

IL CARTELLONE –  La Stagione 2013 indagherà aspetti del Verdi politico e avrà come titolo (ancora provvisorio) “Muri e Divisioni”: la produzione d’apertura sarà Nabucco, il titolo destinato alla regia più innovativa sarà Il trovatore, il titolo non verdiano sarà la ripresa de La bohème di Leo Muscato che sta ottenendo un successo straordinario in questi giorni.

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La sala dell’Eneide durante la conferenza

La Stagione 2014 è la cinquantesima dello Sferisterio. L’opera di apertura non potrà che essere Aida, il titolo che il conte Pieralberto Conti fece allestire nel 1921 per amore del soprano Francisca Solari aprendo per la prima volta lo Sferisterio all’attività musicale. La schiava etiope introduce il tema delle figure femminili nella produzione verdiana, a cui, sotto il titolo “L’Opera è donna” si alinea la ripresa della storica Traviata di Henning Brockhaus e Josef Svoboda. Decisamente innovativa la messa in scena del terzo titolo, Tosca di Puccini, per la quale verrà bandito un Concorso per giovani scenografi aperto ad artisti provenienti da tutte le Accademie d’Arte del mondo. L’attenzione del Festival ai giovani viene così portata nel cuore dello spettacolo: oltre a cercare nuovo pubblico presso le nuove generazioni lo Sferisterio vuole valorizzare la creatività dei talenti under 30 fino a creare un vero e proprio campus artistico in occasione del Festival.

I tre titoli della Stagione 2015, che in omaggio all’interesse sempre dimostrato da Verdi per gli outsider si chiamerà “Il mostro e il diverso”, sono già stati scelti ma per ora viene reso noto solo il Rigoletto che completerà la trilogia popolare. La ragione principale è che la programmazione triennale offre la possibilità, inedita per Macerata, di cercare nuove coproduzioni internazionali che potrebbero modificare gli orientamenti presi.

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LE NOVITA’ –
Il direttore ha anche annunciato l’apertura nel 2013 di un bando internazionale per giovai artistici che proporranno il loro progetto scenografico e costumistico per la Tosca in un campus creativo al termine del quale sarà selezionato il progetto migliore che andrà in scena nel 2014. Sono ancora in sospeso due titoli per la stagione 2015 per la quale il direttore artistico mira alle coproduzioni con grandi teatri : «I festival internazionali si muovono su una programmazione triennale perciò andrò a proporre delle opere per il 2015». Punto di forza resterà il Festival Off che mira a crescere e che anche per il prossimo anno prevede un giovedì extra di grande rilevanza: «Deve essere il sintomo di una metropoli culturale, il vostro territorio assomiglia molto a Parigi e a Londra, non per costruzioni, ma per le interconnessioni e allo stesso l’indipendenza che caratterizza le vostre realtà».

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Romano Carancini

CARANCINI E PETTINARI TRA OPERA, IMPRENDITORIA E SPENDING REVIEW – Il sindaco Carancini, ben consapevole dell’importanza di una programmazione triennale per una stagione lirica ripercorre l’operato del Cda dell’associazione: «Il Consiglio si è rivelato un prezioso laboratorio di idee da cui tutti abbiamo attinto. La scelta di Micheli per il 2012 non è stata casuale e la sua conferma è dovuta ad una serie di elementi quali il riscontro positivo non solo dal punto di vista del botteghino ma anche per la partecipazione attiva del territorio, la sua capacità di interpretare la filosofia del CdA che voleva coniugare tradizione e innovazione e il rigore economico che gli abbiamo chiesto, la straordinaria suggestione del Festival Off e per il fantastico clima di lavoro ottenuto e tutt’altro che secondario».

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Antonio Pettinari

Antonio Pettinari arriva senza giacca, subito Carancini per solidarietà si toglie la sua, ed è anche lui raggiante: «Abbiamo voluto creare un po’ di suspence – dichiara, alludendo alla conferenza stampa di 10 giorni fa quando la conferma di Micheli è stata rinviata (leggi l’articolo)- ma squadra che vince non si cambia anzi si rafforza. Lo Sferisterio è di tutti, della provincia e della regione. Abbiamo visto gli effetti del modo che Micheli ha di rapportarsi con il territorio a 360 gradi. Abbiamo anche notato un nuovo coinvolgimento degli imprenditori che sono linfa vitale in un momento così complicato per gli enti» .
Pettinari fa anche riferimento all’attuale situazione di incertezza per la Provincia di Macerata: «Proprio l’Associazione Arena Sferisterio è un tipico esempio di come negli anni la comunità maceratese abbia saputo fare sistema coinvolgendo il territorio intorno ad un progetto di alto profilo culturale in grado oggi anche di identificare il territorio stesso. Una riorganizzazione territoriale delle province che veda il territorio maceratese perdere la sua interezza o preveda il suo inserimento in altre aree o lo unisca ad altri comprensori provinciali da sempre avulsi dal contesto sociale ed organizzativo tipico di questa provincia, farebbe perdere alla comunità maceratese un patrimonio socio-culturale che rappresenta una ricchezza per la comunità locale e per tutte le Marche. Anche il CdA dell’associazione ne ha preso atto e ha ribadito che il nostro territorio deve essere integro» .
Carancini e Pettinari lanciano anche un messaggio agli imprenditori: «L’associazione Sferisterio è una delle più importanti imprese produttive. Fin qui troppo spesso si è scambiata la stagione per una spesa infruttuosa. E’ invece un’azienda con un sano modo di gestire l’opera e ogni imprenditore dovrebbe avere tutto l’interesse ad affiancarlo al suo brand».

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