“Sulla bonifica del Basso Bacino del Chienti la Provincia ha perso un anno e siamo punto e a capo”. Questo il commento dell’assessore Giulio Silenzi di ritorno dalla riunione romana al Ministero dell’Ambiente. Silenzi riassume l’iter del progetto di bonifica del sito inquinato evidenziando le criticità procedurali che ora metterebbero in pericolo l’accordo di programma, col rischio di perdere i fondi destinati alla bonifica: “un anno fa in conferenza dei servizi fu fatto un accordo di programma con la previsione di spesa di 3milioni e 400mila euro per sanare il basso bacino del Chienti, ma la Provincia ha investito in un progetto da 10milioni di euro e a distanza di un anno non è stato compiuto un solo passo. Vero è che il Comune di Civitanova è stato assente e non ha partecipato neanche alla Conferenza dei servizi del marzo scorso, non un solo delegato era presente.
Oggi i dirigenti provinciali ci dicono che siamo punto e a capo”. Ieri il Ministero ha riconvocato le parti interessate (Provincia che ha la titolarietà della bonifica, Regione, Arpam, Provincia di Fermo, Comune di Porto Sant’Elpidio e Civitanova) esprimendo preoccupazione perchè l’accordo di programma sta per scadere: “il Ministero ci ha concesso una proroga a Settembre, ma o si presenta un progetto congruo o l’accordo cessa e rischiamo di perdere fondi pubblici preziosi per un’area inquinata. E’ vero che la provincia ha avuto tempi biblici, ma se c’è la volontà il problema può essere risolto nel giro di qualche settimana”.
A margine dell’assemblea romana è stato affrontato anche il problema della gestione del panettone di ghiaia: “valuteremo se ricorrere al Consiglio di Stato – continua Silenzi – rimane però il fatto che questa vicenda è grave dal punto di vista estetico, ambientale e amministrativo. Non si capisce come il Comune di Civitanova possa detenere il record di ricorsi persi, un record preoccupante. Ancor più perchè nessuno degli ex amministratori si è accorto che lo scorso 2 maggio la Regione ha emesso un bando per i Comuni, mettendo a disposizione 650mila euro per misure di bonifica ambientale e messa in sicurezza permanente. Un bando che va colto al volo per porre rimedio in maniera definitiva ad una situazione paradossale. Il bando scade a fine settembre e per quella data, con una corsa contro il tempo, presenteremo un progetto. Anche perchè comunque il progetto deve essere approvato dal Ministero in due fasi, quella di conferenza preliminare e istruttoria. Stiamo lavorando per trovare entro 15 giorni tecnici specialistici che possa redigere il progetto ed eliminare una volta per tutte il panettone di ghiaia”.
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Silenzi sgomita e sgomiterà sempre più spesso al fine di garantirsi un postarello alla camera. Ricordo che circa mezzo secolo fa, cioè ai tempi in cui Giulio fu sindaco e anche Podestà di Monte San Giusto, questo ambientalista della domenica aveva ripetutamente annunciato il progetto di parco fluviale mai nato in quel tratto dove il fiume Chienti attraversa il territorio comunale.
La Provincia è anni che è sostanzialmente assente.L’unica voce (stonata) è stata quella dell’ex Presidente Capponi che pur potendo non ha voluto “incassare” perchè esigibili i 2 mioni di euro che il Tribunale di Macerata aveva stabilito di far pagare agli inquinatori .A quella voce (stonata) corrispondeva la totale assenza del Comune di Civitanova Marche,del Sindaco e ass.re all’ambiente.Una città che sta pagando il prezzo più caro dell’inquinamento della falda idrica per colkpa di noti inquinatori ha visto l’indifferenza della sua classe dirigente.E’ pur vero che potevano fare appello e lo hanno fatto ma quei 2 milioni intanto erano da più di un anno nella casse della Provincia.Sui ritardi relativamente al progetto di Bonifica.Occorre che preliminarmente si dica il perchè un Progetto di Bonifica Preliminare dal costo di poco più di 3 milioni di euro sia passato poi nella fase del progetto esecutivo a circa 12 milioni di €.Progetto di fatto bocciato dal Miniambiente. Possibile che chi governa la provincia a tutti i livelli abbia potuto stravolgere profondamente un progetto ? La provincia di Macerata su questo problema non solo non sta svolgendo il ruolo di “capofila” fra gli enti interessati ma è sostanzialmente e politicamente assente.
Il problema però non è tecnico,non riguarda le dimenticanze ma è un problema profondamente politico.La Preovincia di Macerata,la Giunta,la maggioranza non sono organismi astratti ma di governo.Questi gravi ritardi sono il dato di una coalizione di governo PD-IDV-UDC inadeguata datata di un’era politica fa.Non si fa un buon servizio alla buona politica sorvolando sulle responsabilità di ritardi che hanno nomi e cognomiMa i problemi non solo di carattere ambientale e del destino della “nostra acqua” che beviamo pagandoci la depurazione ma è anche di carattere sanitario.Nonostante che da anni alla Conferenza dei servizi sollecita gli enti locali,la Regione,la Provincia le asur ad organizzare una indagine epidemiologica sul territorio per conoscere i danni sanitari provocati dalla presenza fin dagli anni 70 di solventi cangerogeni presenti nell’acqua ai cittadini gli stessi hanno sempre disatteso questa raccomandazione.Il Panettone Inquinato va tolto e la strada è quella avviata ossia dopo la caratterizzazione granulometrica delle sabbie e ghiaie inquinate non e adottando il principio di PRECAUZIONE ossia non utilizzandola per ripascere il litorale si deve passare al più preso lla sua rimozione.Per quanto riguarda la delibera regionale 74/2012 cofinanziamento per bonifiche e messe in sicurezza aree inquinate in tanti che lo dovevano sapere lo hanno ignorato.Spero che si faccia un progetto per rimuovere il Panettone Inquinato.