di Alessandra Pierini
La Pema, l’azienda di Torre San Patrizio appaltatrice dei lavori per la realizzazione del ponte di Villa Potenza e di quello di Montecosaro, ormai fermi (leggi l’articolo), ha depositato alla fine di marzo i libri contabili al Tribunale di Fermo. Nel frattempo la Provincia di Macerata ha risolto i contratti con l’azienda (leggi l’articolo). Intanto ieri il presidente dell’ente Antonio Pettinari ha reso noto che la Provincia ha chiuso la gestione 2011 con un avanzo di 4 milioni e 900 mila euro ma non può avviare i cantieri previsti perchè non può offrire certezze sulla tempestività dei pagamenti. La situazione, insomma, è tutt’altro che semplice per le aziende maceratesi, specie quelle operanti nell’edilizia e anche Aldo Benfatto, segretario provinciale della Cgil, ogni giorno a stretto contatto con le problematiche del lavoro, lancia il suo grido d’allarme. «I problemi sorti nell’appalto del ponte di Villa Potenza, fatti emergere da Cronache Maceratesi, fanno riflettere. E’ evidente che c’è un problema nella gestione degli appalti ed è dato sia dall’applicazione del massimo ribasso (per cui si aggiudica l’appalto chi lo realizzerà al costo minore ndr) che dal Patto di Stabilità. La situazione che si è delineata è molto preoccupante: alcuni lavori sono in ritardo, se non fermi, si accumulano stipendi arretrati per i lavoratori, in più i ritardi nei pagamenti provocano alle aziende delle difficoltà economiche e le banche fermano i finanziamenti con un effetto a catena in tutti i settori. Chiediamo ad Antonio Pettinari di riattivarsi per completare il ponte, assegnando l’appalto in base alla valutazione di congruità dei costi. Ogni volta che si posa un mattone entrano in gioco 46 settori che in questo momento hanno bisogno di investimenti. L’edilizia dovrebbe essere il settore anticiclico, è invece quello che registra maggiori difficoltà».
Benfatto propone anche le sue misure: «Se la Provincia ha 5000 euro di utile, li impegni per gli investimenti e per appaltare i lavori. C’è bisogno di un rilancio in termini infrastrutturali con interventi seri se no si rischia il blocco. Inviterei ad esempio il presidente Pettinari a fare un giro a Piediripa dove si formano quotidianamente file chilometriche. Lo svincolo ad otto ha snellito un po’ il traffico ma il problema è a monte e richiede un investimento importante, fondamentale per intercettare flussi turistici e studenteschi. Tra l’altro la situazione peggiorerà quando sarà aperto il nuovo centro commerciale subito dopo il ponte sul Chienti». A proposito di centri commerciali il segretario della Cgil è preoccupato anche per la situazione del commercio: «Registriamo un forte giro di stipendi non pagati. Se le vendite continuano a calare, possiamo continuare a costruire centri commerciali quando già alcuni di quelli esistenti sono cattedrali nel deserto». Benfatto si rivolge anche ai privati: «Il mercato immobiliare riuscirà a riattivarsi solo se si abbasseranno i prezzi delle case. Chi in passato ha accumulato entrate in nero deve riversare quanto accumulato nelle proprie aziende per salvarle».
Massimo De Luca è costantemente in contatto con la realtà edile del territorio: «Ci sono situazioni di tutti i tipi – sottolinea – ad esempio un paio di anni fa per realizzare 17 chilometri del tratto della A14 compreso tra Porto Recanati e Ancona, furono impiegate 37 imprese di cui 5 sono sparite nel nulla lasciando decine di lavoratori senza stipendio. L’esempio positivo è invece dato dalla Strabug, multinazionale che si sta occupando del tratto maceratese della Quadrilatero. Oltre ad essere in anticipo di 6 mesi rispetto al calendario delle consegne, infatti, l’azienda garantisce anche la correttezza del rapporto con i lavoratori. Nei cantieri della Strabug si registrano anche meno incidenti che altrove. C’è stato un incidente mortale ma nel cantiere di un subappaltatore. Quello che auspichiamo è che più che prestare attenzione al ribasso praticato dall’azienda, si valuti la congruità dei costi e della sicurezza, che non possono mai essere oggetto di ribasso d’asta perchè legati alla tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori.».
De Luca sta seguendo anche la questione della Cerquetti di Civitanova (leggi l’articolo): «Abbiamo raggiunto un accordo condiviso tra Comune di Civitanova, Confindustria, Cgil e Cisl e azienda. E’ stata rispettata una prima tranche del pagamento degli stipendi ma non è stato possibile versare la seconda parte perchè la banca ha pignorato il fondo. Ad oggi la situazione è drammatica. I lavori sul lungo mare nord sono in fortissimo ritardo ed è a rischio anche la stagione balneare. Ci sono dei dipendenti che non hanno neanche i soldi per pagare la benzina per andare a lavoro. C’è stato un contatto con il Sindaco perchè ci metta tutti intorno ad un tavolo per provvedere subito»
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cinque milioni di euro di avanzo da investire negli appalti. Ok va bene…ma è assolutamente insufficente. Bisogna capire che x i prossimi 20 anni il volano dell’economia nazionale e mondiale non saranno i lavori pubblici, (vedi patto di stabilita), ma bensi la giusta fruizione dei finanziamenti europei non sfruttati adeguatamente dall’attuale amministrazione provinciale, il giunto riconoscimento della provincia maceratese continuamente mortificata dalle politiche regionali a favore del fabrianese e della vallesina, il buon funzionamento degli investimenti energetici nella provincia, la dismissione del patrimonio dell’ERAP tramite la sua trasformazione in SPA, e il successvo utilizzo dell’eventuale ricavato dalla vendita del suo patrimonio… e tanto altro che non sto qui ad elencare. Voglio dire in poche parole, che per fare una strada basta un ragioniere e un ingegnere, e non ci vuole di sicuro un intera amministrazione provinciale, che cmq ha i suoi costi x farla. Dovete essere molto più funzonale di adesso altrimenti muoia sanzone e tutti i filistei.
Presidente è ora di cambiare rotta le prossime elezioni ne saranno una prova.
Ai posteri le eventuali sentenze. Politicamente parl,ando provincia avvisata mezza salvata..