Dopo aver percorso venerdì pomeriggio la tratta Macerata-Civitanova Marche sul treno regionale 21662 in partenza da Fabriano e diretto a Ascoli, l’avvocato Antonio Maria Golini si rivolge all’assessore regionale Luigi Viventi per segnalare gli ennesimi disservizi della linea.
“Preg.mo Assessore,
Come potrà constatare “ictu oculi”, il treno – affidato inspiegabilmente ad un’unica automotrice ALn 668 – era stracarico di persone e bagagli, in misura almeno doppia rispetto alla sua teorica capienza, e molti viaggiatori sono stati costretti a viaggiare in piedi sia nei corridoi dei compartimenti, sia nella piattaforma. Alla stazione di Macerata, invece, alcuni viaggiatori non sono proprio riusciti a salire. Le fotografie sono eloquenti e si commentano da sole. Altrettanto evidente è l’incapacità, ma più che altro direi la precisa volontà, di Trenitalia di offrire un servizio adeguato, poichè la stessa non può certo non sapere che sul tracciato della Civitanova/Fabriano trovano sede quanto meno le seguenti notissime istituzioni scolastiche soggette a forte pendolarismo settimanale o anche infrasettimanale: due università (Camerino e Macerata); una Accademia di Belle Arti (Macerata); varie scuole superiori tra le quali cito solo l’Istituto Tecnico Industriale di San Severino Marche e quello Alberghiero di Tolentino.

Ad esse si aggiungono poi i vari luoghi ove i viaggiatori possono aver necessità di arrivare per lavoro o altre ragioni.
Solo se non conoscesse quanto sopra, si potrebbe forse comprendere la ragione per la quale il lunedì ed i venerdì, giorni di maggiore affluenza di studenti universitari pendolari verso le sedi o verso le loro abitazioni Trenitalia riduce sistematicamente il servizio in modo tale da renderlo di gran lunga inferiore alle normali esigenze connesse con il maggiore carico di utenti.
Analogamente è avvenuto per mesi con altro treno frequentatissimo, cioè il regionale 21656 da Fabriano ad Ancona che spesso ha viaggiato e viaggia anch’esso in una incomprensibile composizione affidata ad un’unica automotrice stracarico di studenti in rientro alle loro abitazioni. E’ anche inutile segnalare, oltre all’intollerabilità delle condizioni del servizio, anche le scarsissime condizioni di sicurezza di mezzi obsoleti ed ultratrentennali che viaggiano con il doppio dei passeggeri a bordo.
Nel segnalarLe quanto sopra, Preg.mo Assessore, sono certo che Lei, come altre volte ha dimostrato, interverrà presso Trenitalia per richiamare questa società ai suoi obblighi in merito al “servizio” (parola di per sè evocativa di un concetto ben diverso da quello di “businnes” che oggi sembra l’unico criterio direttivo adottato dalle società ex statali purtroppo – erroneamente – privatizzate) che deve garantire in forza di precisi accordi ed a fronte di corpose elargizioni. Per parte mia aggiungo che i vertici di Trenitalia dovrebbero prendere atto del fallimento delle loro politiche, e rassegnare in blocco le dimissioni, e che lo Stato nazionale dovrebbe riprendere al proprio interno l’intera gestione di un settore strategico quale l’infrastruttura ferroviaria.”
dopo la soppressione di molte corse degli autobus della contram i treni sono strapieni…assurdo…
la linea Fabriano – Civitanova Marche è una tratta che va potenziata e non dismessa perchè il percorso alternativo su ruote è alquanto inadeguato.
E’ semplicemente uno schifo. Le vecchie Ferrovie dello Stato non avrebbero mai raggiunto un livello così scandaloso nel servizio. All’epoca delle F.S. sarebbe bastato protestare con qualche notabile D.C. per ottenere immediatamente un servizio migliore. E questo perchè la ferrovia veniva – giustamente – concepita come servizio, e non come semplice affare da portare avanti dove conviene ed abbandonare dove non conviene.
E’ uno schifo sotto ogni profilo.
Ma di cosa ci lamentiamo … l’importante è sprecare soldi per la tav (tanto non credo che si farà) mentre le ferrovie che servono vengono ridotte/depotenziate oltretutto oggi con il prezzo della benzina alle stelle. Continuiamo a farci del male …
@Andrea Reginelli: tutte le società ex statali (Ferrovie e Poste in primis) si stanno buttando su settori che reputano “convenienti” abbandonando completamente i settori che ritengono perdenti in termini economici. Questo però contrasta con il concetto stesso di servizio, che deve essere offerto (a condizioni ragionevoli) anche – eventualmente – a spese della collettività. Certo, nessuno pretende un servizio ferroviario capillare che costerebbe troppo, ma lo smantellamento della Civitanova / Albacina rappresenta un passo indietro di oltre cento anni, per cui nel 2012 abbiamo MENO SERVIZI che nel 1950, il che è semplicemente assurdo anche perchè all’estero (Svizzera, Francia e Germania su tutte) stanno già 100 anni avanti a noi. Certo, io non sono contrario alla TAV, almeno non in linea di principio, ma il punto è che le due cose devono coesistere anche perchè per il traffico pubblico locale i soldi – e non sono pochi – li mette la Regione, ed al momento la strategia è quella (che fa gola a qualcuno in quel di Camerino) di dirottare il tutto su gomma …… il che è assurdo!
Testimonianza chiara e richieste logiche e apprezzabili (e non è la prima volta che l’avvocato Golini descrive pubblicamente queste situazioni); non credo invece che la statalizzazione, in generale ed anche nelle ferrovie, soddisfi princìpi validi e garantisca servizi di qualità.
@ Golini Ottimo il “pezzo giornalistico” e le considerazioni che seguono…la risposta, in parte, se l’è già data. Le società ex-statali ora sono privatizzate (è interessante conoscerne le quote private) e come tali non perseguono l’obiettivo di offrire un servizio, ma di massimizzare i PROFITTI (legge fondante l’ economia di mercato). Poi se vogliamo discutere circa la svendita di aziende strategiche dello Stato e degli Enti Pubblici ai privati, come succederà per le condotte dell’acqua Pubblica (alle quali molti Comuni stanno facendo pesante manutenzione perchè altrimenti INVENDILI), in barba al Referendum (consultazione POPOLARE), trova in me un ottimo interlocutore.
Due considerazioni.
1) il problema di come oggi Trenitalia svolge il suo compito nell’ambito del trasporto pubblico locale va risolto obbligandola a rispettare i contratti di servizio e se del caso imponendo sanzioni. Credo che su questo non ci siano dubbi.
2) sulla questione generale, vorrei precisare che è logico che il “privato” cerchi il profitto, ma mi chiedo: si può abbandonare al privato (che così – giustamente – ragiona) un servizio essenziale quale il trasporto ferroviario?? premesso che in Italia succede in genere il contrario rispetto a ciò che di buono succede nel resto del mondo, così come non si possono appaltare esclusivamente ai privati la giustizia, la difesa, la sanità, le poste ed altri servizi essenziali perchè corrispondenti ad altrettanti diritti e libertà costituzionali, credo che in questo “numerus clausus” dei servizi vada inserita anche la ferrovia locale.
All’amico Gianni Menghi ricordo infatti che ogni liberismo riserva sempre allo Stato alcune funzioni ritenute non delegabili: perchè non ri-mettervi anche le ferrovie (e magari anche le poste), gestendole meglio di come erano gestite prima, d’accordo, visto l’insuccesso palese della c.d. “privatizzazione”?
è vero ..ribadisco..questo treno, specie di lunedi e venerdi è pienissimo ma si sa da anni ormai e ci sono solo due vagonic eh però non sono sufficienti..io direi di non pagare il biglietto se si deve viaggiare in queste condizioni per raggiungere i luoghi che pur in qualche modo occorre raggiungere..spero si faccia qualcosa..
Mi sembra troppo comodo comunque usare un servizio anche se mal funzionante e non pagare il biglietto…è come comprare una 500 e non pagarla perchè ci stai scomoda!