Un illustre personaggio maceratese, un artista della poesia, Remo Pagnanelli, ieri è stato protagonista di Caccia al libro, la più longeva delle rubriche di Fahrenheit, la nota trasmissione di Radio Rai 3, che ha lo scopo di trovare libri fuori catalogo, i cosiddetti Libri cacciati.
..E il libro cacciato è stato l’opera “omnia”, la raccolta completa delle opere del poeta e critico maceratese pubblicata nel 2000 dalla casa editrice Lavoro Editoriale di Ancona, volume ormai introvabile.
A darne notizia è stata l’associazione culturale a lui intitolata che da tempo si è attivata per cercare un editore nazionale disponibile a pubblicare nuovamente il volume.
Scomparso nel 1987, a soli 32 anni, Pagnanelli è stato un raffinato poeta ed autore anche di diversi saggi. Si deve a lui ed al suo amico Guido Garufi, l’opera Poeti delle Marche, un’antologia della poesia marchigiana moderna, edita nel 1981.
L’Amministrazione comunale a vent’anni dalla morte di Pagnanelli, nell’ottobre del 2007, fu tra i promotori della giornata di studi dal titolo In quel punto entra il vento, un’occasione in cui venne ricordata una delle menti più lucide della generazione di poeti e critici nati tra gli anni Cinquanta e Sessanta e per cercare di capire come e perché la figura di Pagnanelli, ancora oggi, acquisisce sempre maggior credito e ascolto tra poeti e critici giovani e giovanissimi.
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Ecco uno di quei cavalli di razza che hanno fatto grande il nome di Macerata e continuano a rendere lustro alla nostra città. E’ nel nome di questi scrittori, e con artisti del suo livello, che si può e si deve investire nella cultura cittadina. Purtroppo, il nostro carissimo e indimenticabile Remo ha scelto per sé un’altra orribile strada. Sono però onorato di far parte dell’Associazione che porta il suo nome, insieme all’amico Guido e alla cara Sabina, sorella di Remo. E segretamente felice ogni volta che – in giro per l’Italia a convegni, etc. – mi chiedono di Remo, del suo rapporto con la città, dicendosi stregati dalla sua inimitabile e fortissima scrittura.
Credo sia questa la differenza sostanziale: lui non ha mai fatto nulla per diventare la bandiera di Macerata fuori regione. Sicuramente l’avrebbe ritenuto improprio, se non addirittura comico (nel senso tragico della cosa), volgare. Però aveva (ha avuto ed ha ancora) le carte in regola per varcare la siepe. Il tributo dei colleghi scrittori, come pure del Gabinetto Viesseux, la dice lunga a chiunque voglia avere orecchi per intendere.
questa è proprio una bella notizia.