Vi racconto una storia nella speranza che anche un solo lettore voglia dar seguito al mio invito.
25 anni fa la vicina Austria già aveva la perfezione nella raccolta dei rifiuti con la raccolta a domicilio (porta a porta).
Ospiti di una famiglia Austriaca nel 1998 rimanemmo positivamente sconvolti nel vedere in quella casa un garage organizzato perfettamente nel differenziare i rifiuti e una meravigliosa compostiera all’esterno della casa.
Oggi, 14 anni dopo, mi sento come quella famiglia perché abbiamo una compostiera e differenziamo al massimo ogni rifiuto.
Se avessi ragionato all’ “italiana” ,pensando solo alla mia tasca, non sarei mai arrivato a questo punto perché nonostante io produca un sacchetto di indifferenziata ogni 15 giorni pago la Tarsu in base ai metri quadri e non in base alla mia produzione.
E’ qui che dobbiamo cambiare tutti mentalità e cioè dobbiamo fare le cose giuste non per un vantaggio personale, ma perché il nostro comportamento può portare giovamento a tutti.
E’ nostra caratteristica, invece, protestare quando ci fanno una discarica a 100 metri da casa e fregarcene se la fanno vicino alla casa di un altro.
Sta ad ogni cittadino far avanzare una cultura del bene comune, totalmente assente, se non a parole, nella politica partitocratica.
Sentirete spesso dai nostri rappresentanti politici parlare di “bene comune” ma l’uso di queste parole è solo dovuto alla spregiudicata convenienza mediatica nell’usarle.
Nella politica partitocratica di oggi , e Macerata ne è un esempio, l’interesse personale è ancora molto più forte dell’interesse comune.
Nella fattispecie Macerata è ancora ad una quota vergognosa di raccolta differenziata perché c’è chi è interessato (essendo pagato a chilogrammi raccolti) ad avere più tonnellate possibile di indifferenziata.
Toglietevi una soddisfazione! Esistono compostiere da giardino, da balcone, da garage.
In pochi mesi tutti i vostri rifiuti organici (alimenti, verdure, rami, ect) diventeranno un favoloso terriccio per il vostro orticello o per quello di un vostro amico.
Guardate questa foto
Inserendo nella parte superiore della compostiera i vostri rifiuti organici avrete il prodotto che vedete in basso..un terriccio che incredibilmente profuma di bosco.
La compostiera che vedete contiene almeno 300 sacchetti di indifferenziata!!!!
I rifiuti organici posti sopra si compattano nel tempo sia perdendo acqua che grazie al lavoro di microorganismi.
I nostri contadini sapevano bene questo ed infatti gettavano direttamente nei campi i rifiuti organici.
Se ognuno di noi, fregandosene del ritardo decennale della nostra amministrazione, si preoccupasse di produrre meno rifiuti indifferenziati è molto probabile che in pochi mesi potremmo spegnere l’inceneritore tanto discusso, e potremmo evitare di aprire nuove discariche.
Dipende da ognuno di noi, non attendiamo che queste scelte le facciano amministrazioni politiche spesso più interessate all’edilizia che all’ambiente.
Noto con positiva meraviglia che gli abitanti di Sforzacosta stanno portando la battaglia sui rifiuti sul piano della salute, seppur è evidente che la cosa più fastidiosa nell’immediato sia la puzza.
La puzza che arriva nella nostra città deriva da un errato trattamento del compost (organico) che probabilmente non permette alla società di vendere il terriccio.
Questo è un problema risolvibile in poco tempo mettendo al posto di politici incompetenti dei tecnici che gestiscano seriamente il compost.
Il problema vero sono le emissioni dell’inceneritore che cadono sulle nostre teste, entrano nei nostri polmoni e con tutta probabilità (in altri posti avendo il registro tumori l’hanno dimostrato) generano malattie respiratorie gravissime.
La strada resta una sola: diminuire l’indifferenziato e spegnere l’inceneritore.
L’attuale amministrazione “promise” lo spegnimento, dovremmo tutti ricordarci di far mantenere le promesse a chi le fa.
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Torno dalla bellissima conferenza “Rifiuti? Trattamiolo bene!” del Movimento Cinque Stelle di Tolentino e trovo questo articolo su Cronache Maceratesi. Sarebbe da sollecitare l’amministrazione ad abbracciare il prima possibile la cultura dei “rifiuti zero” come dimostra l’egregia esperienza del comune di Capannori http://www.rifiutizerocapannori.it
Bravo Roberto,
se ognuno di noi nel suo piccolo, facesse tutti gli sforzi necessari ad una minore produzione dei rifiuti, il problema sarebbe di molto minore.
Personalmente coltivo l’orto e come fertilizzante uso da 15 anni il compost che autoproduco con gli scarti vegetali di cucina e del giardino; il tutto con con ottimi risultati (a quanto mi dicono parenti ed amici…). Il terriccio che ottengo, inoltre, profuma esattamente come la terra di bosco, proprio perchè le dinamiche di decomposizione sono esattamente le stesse.
Esistono anche compostiere da balcone fai da te, per chi non ha uno spazio verde attorno casa: http://www.greenme.it/abitare/eco-fai-da-te/4725-come-costruire-la-compostiera-da-balcone-fai-da-te e, in questo caso, il prodotto che ne risulta è terriccio ottimo da usare anche per le piante in vaso.
L’invito e lo spirito di Cherubini è senz’altro da accogliere in toto . La migliore soluzione allo smaltimento dei rifiuti è quello di non produrne, come la fonte di energia più a buon mercato e disponibile è… il risparmio di energia. Ed è verissimo che per cambiare atteggiamenti e risultati non è necessaria nessuna iniziativa pubblica, nessun investimento, nessun programma elettorale. Può dipendere in gra parte da noi.