La copertura a banda larga della provincia di Macerata attraverso una rete pubblica wireless è ormai imminente ed entro quest’anno il 90% dell’intero territorio provinciale sarà servito con una banda minima garantita di 65Kbit per uso “domestico” e 260 Kbit minimo per le aziende. Lo ha annunciato l’assessore provinciale Giorgio Palombini ai rappresentanti di tutti i Comuni maceratesi invitati ad un incontro in Provincia. La riunione, a cui hanno preso parte anche Simone Ciattaglia e Luca Canovari, rispettivamente dirigente del settore che si occupa della rete telematica provinciale e responsabile tecnico del progetto per il territorio maceratese, ha avuto lo scopo di riferire ai Sindaci gli sviluppi del programma infrastrutturale e il relativo cronoprogramma. La Provincia ha chiesto ai Comuni la massima collaborazione nella imminente fase esecutiva, soprattutto per quanto riguarda la dislocazione degli apparati tecnici.
Dopo la sentenza del Tar delle Marche che a metà dicembre ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un’azienda concorrente contro la gara svoltasi a livello regionale lo scorso giugno, la realizzazione della rete dovrebbe ora procedere senza intoppi. “L’Associazione temporanea di imprese (Servili Computer S.r.l., azienda capofila, General Impianti S.r.l., Fastnet S.p.A., Milliway S.r.l. e Picchio in rete S.r.l.) che ha vinto l’appalto – ha riferito Palombini – deve ultimare la redazione del progetto esecutivo entro il 7 febbraio. Entro un mese lo stesso dovrà essere approvato e prima della fine di marzo inizieranno i lavori per concludersi entro meno di 8 mesi. Siccome le istallazioni sul territorio avverranno ‘a macchia di leopardo’, già a fine giugno alcune località avranno la copertura wireless”.
L’intervento prevede la realizzazione di una copertura wireless delle aree territoriali non ancora servite dalla connettività ADSL o che sono distanti più di2 chilometrie mezzo dalle centrali Telecom. L’investimento pubblico, che per tutte le Marche sfiora i tre milioni e mezzo di euro, per la provincia di Macerata supera settecentomila euro.
“Il progetto – ha sottolineato durante l’incontro l’assessore provinciale – rappresenta realmente per il nostro territorio una risorsa in grado di favorire lo sviluppo, la crescita economica ed il miglioramento della qualità della vita”.
Le infrastrutture di telecomunicazioni, funzionali ad abilitare l’accesso ad internet, resteranno di proprietà della Provincia e saranno gestite in concessione per 10 anni dalla stessa ATI che realizza gli impianti. I canoni per gli utenti saranno alquanto contenuti: 20 euro al mese per gli usi domestici e 35 per le utenze affari, oltre ad una spesa fissa di attivazione di 149 euro. Si tratta di un progetto, selezionato e finanziato con i fondi Por-Fesr Marche 2007-2013, cofinanziato con fondi provinciali, che giunge finalmente in dirittura d’arrivo. L’iniziativa ha visto e vede tuttorala Provinciacollaborare attivamente conla Regionee con i Comuni per portare internet a banda larga nelle aree più marginali del territorio, nell’ottica di fornire il servizio di copertura ad un numero più alto possibile di utenti, con un’offerta di servizi di connettività ADSL a prezzi vantaggiosi per i cittadini e per le imprese.
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Come si fa a definire “banda larga” quelle velocità???? cavolo siamo tornati ai tempi delle conenssioni ISDN????
Caro Palombini, lungi da me fare pubblicità,ma per quanto non paragonabili ad un collegamento adsl, una chiavetta con sim raggiunge sicuramente prestazioni migliori! E non si è vincolati all’ abitazione!
Quanti soldi buttati per lavorare parallelamente agli operatori mobili… e raddoppiare l’inquinamento elettromagnetico!
Eeeeeh! Ci credo proprio! Quel 10% però non è molto rassicurante!
@Karogna
L’articolo parla dei valori di banda minima garantita, non di banda nominale. La banda nominale dovrebbe essere 7, 10 e 20 Mbit.
Che l’adsl tradizionale o la chiavetta raggiungono risultati migliori ho i miei grossi dubbi. Io ad esempio ho la 4Mbit (a Macerata) e più di quello non potrò mai avere, mentre i valori di due chiavette diverse sono intorno a 1 e 2Mbit. Parlare di ISDN ovviamente è un po’ fuori luogo….
A mio avviso non sono soldi buttati, anzi sono soldi che favoriscono la concorrenza in un settore dove esiste il monopolio sostanziale.
Riguardo al raddoppio dell’inquinamento elettromagnetico, o si hanno conoscenze ingegneristiche, oppure è meglio non usare il grassetto… :). La tecnologia utilizzata nel progetto prevede emissioni, nella quasi totalità dell’antenne, di 1 Watt EIRP, mentre le stazioni di cellulari hanno emissioni del tutto diverse, anche intorno a qualche kWatt. (1kWatt= 1000Watt)
@Sara Maraschio
Secondo me il 90% del territorio significa intorno al 100% della popolazione…
Spero tanto che i primi “pali” rendano finalmente operativa via cincinelli…. Piu volte nominata e sempre dimenticata da telecom…
Mi associo a utente… Corneto é una zona deinternettizzata da troppo tempo e spero proprio Che non siano anche questa volta proclami al vento. Internet ormai é imprescindibile e non é piú accettabile continuare ad essere penalizzati per scelte di rete preistoriche della telecom. Prima dei servizi online al cittadino bisogna pensare ai cittadini online.
guardate ancora la rai e pagate il canone e zitti