di Alessandra Pierini
«Perchè il Sindaco ci odia?». E’ questa la protesta di alcuni residenti di corso Matteotti che, venuti a sapere dell’intenzione dell’amministrazione di chiudere la via la traffico, prima ancora che vengano firmati atti in questo senso, sono sul piede di guerra. «Va bene chiudere, ne saremo contenti, purchè ci lascino parcheggiare» insistono. Giovanna Ricci, docente di Contabilità degli Enti Pubblici all’Università di Macerata proprio non ci sta ad essere penalizzata perchè ha deciso di abitare in centro storico e analizza in maniera scientifica il problema. «L’amministrazione viene eletta per soddisfare le esigenze della collettività. A chi giova la chiusura di corso Matteotti? E’ stata fatta un’indagine conoscitiva? Un fenomeno va studiato e approfondito poi si decide. Sono previste delle tutele per i residenti che hanno il diritto di arrivare a casa con i loro automezzi magari per scaricare la spesa, fatta altrove visto che i negozi di alimentari non ci sono, e hanno diritto di trovare parcheggio? Per rivitalizzare il centro storico bisogna puntare sulle famiglie ed agevolarle perchè se no se ne vanno».
Giovanna Ricci abita in centro storico da più di venti anni durante i quali ha registrato una serie di difficoltà: «Vivere in centro storico è una condanna. I parcheggi riservati a noi diminuiscono continuamente mentre ogni anno aumentano i titolari di permessi. Vorrei che fossero resi noti i nomi di coloro che possono parcheggiare in centro storico, ci saranno forse anche degli assessori e dei consiglieri comunali? Tra l’altro, nella piazzetta dietro Palazzo degli Studi, lungo via Gramsci, ci sarebbe qualche posto in più per parcheggiare ma lì vengono lasciate molte auto della Provincia di Macerata. Ne contiamo costantemente almeno quattro, anche il sabato e la domenica quando non sono certo di pubblica utilità. ». Dello stesso avviso Laura Perugini che abita in corso Matteotti dalla nascita: «In quarant’anni ho assistito ad un lento ma continuo declino del centro storico e per noi che, siamo affezionati a questo luogo, è sempre più difficile abitarci».
Giovanna Ricci ha scaricato e letto con attenzione l’ordinanza di Polizia Municipale dell’ottobre 2007 che regola la gestione e il rilascio dei permessi. In particolare disapprova l’art 3 in cui l’atto dispone che ogni nucleo familiare residente ha diritto a due permessi se non dispongono di un garage o ad un solo permesso nel caso in cui possiedono un’area privata di sosta. «E’ evidente – spiega – che si usano due pesi e di misure. Il mio nucleo familiare ha diritto ad un massimo di due permessi ma ci sono appartamenti in cui vivono dieci universitari e potrebbero avere diritto a venti permessi. Perchè questa disparità di trattamento? Perchè si accaniscono con le famiglie? Tra l’altro l’ordinanza prevede infinite eccezioni e in base alla mia esperienza quando ci sono così tante deroghe vuol dire che la legge non è trasparente o è stata realizzata ad personam». Per finire la docente si appella direttamente a Romano Carancini: «Il Sindaco chiuda ma ci garantisca di poter parcheggiare. Lo sa quanti sono i residenti di corso Matteotti? A noi i parcheggi riservati esistenti basterebbero ma devono essere assicurati alle famiglie vere. Non c’è democrazia se un’amministrazione che ho votato, e di questo sono pentita, decide e poi fa sapere. Non c’è rispetto per il patto elettorale nel quale aveva promesso cose ben diverse. Perchè odia le famiglie?»
***
Tante sono state le reazioni dei lettori alla proposta dell’Amministrazione comunale (leggi i commenti)
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che città
Scusete se me ripeto, ma vorrio sapé quale saria lu problema de chiude C.so Matteotti, visto che li le maghine ce passano solo facendo casì e non fa passaggià li pedoni, e pò non me pare che ce sariano anche li garage. Li commercianti pò che sta sulla via mica c’ha lu parcheggiu, li le maghine passano e se ne vanno cuscì come adé venute. Non me pare un problema anzi a me me pare justo chiude C.so Mattetii. E pò lu centro mica vive colle maghine bisogna avè nà motivaziò per jicce.
PURTROPPO LO AVETE VOTATO E QUINDI …………VE LO TENETE!
Bel casino
@ Giovanna Ricci
ha perfettamente ragione quando sostiene che “vivere in centro storico è una condanna”. Infatti i parcheggi riservati a noi residenti, grazie alla legge Tonioli, diminuiscono continuamente mentre ogni anno aumentano i titolari di permessi. Credo anch’io che ci sia un piano sistematico di deportazione verso le periferie. Ogni giorno qualcuno s’inventa nuovi parcheggi da escludere (piazza Strambi e piazza Vittorio Veneto) e posti auto da riservare una volta alla Forestale (via Crescimbeni), una volta alla Croce Rossa (via Ricci) ed ultimi in ordine di tempo i nuovi stalli pittati di giallo in via XX Settembre. E mentre la pavimentazione del Palazzo degli Studi cade a pezzi tra infinite discussioni sulla relativa competenza tra Provincia e Municipio è spuntato un posto bloccato con tanto di lucchetto per l’Accademia (?) nella piazzetta Gramsci dove parcheggiano molte auto della Provincia di Macerata. Talvolta ne ho contate anche una mezza dozzina.
Non escludo che dietro certe scelte estemporanee si nasconda qualcosa di atavico tra città e campagna. Tuttavia sono anni che scrivo inutilmente su “il diritto alla città” e che sarebbe più utile riqualificare le anonime periferie anziché immaginare il centro come un presepe napoletano o come un grande luna park con un’attrazione eccezionale: l’uomo falena.
1. Be’ – certo — Romano – na bella gatta da pelare —
I residenti non hanno mica tutti i torti- !!!!
Cosi’ come i non residenti –!!
Metterli tutti d’accordo ???
Impossibile !!!!
Quindi come regolarsi ???
Di chi prendere le parti ??
Se rimarrà la decisione di chiudere al traffico –
allora sentiti prima con Momo-
visto che lui sostiene che sarebbe da codice penale farlo-
– vedrai che saprà fornirti le giuste argomentazioni
per farti abbandonare l idea .
Se invece deciderai di non chiudere al traffico-
allora magari riproponi un incontro al ITC con i non residenti –
i quali a loro volta ti daranno le giuste motivazioni per far valere le proprie ragioni.
Caro Romano – alla fine cosa volevo dirti –
Pozzo prima – poi Bearzot e poi Lippi se avessero dovuto fare formazioni
e metodi di gioco-ascoltando i tifosi- ora non avremmo certo 4 mondiali vinti-
che attenzione ne sono solo 4 forse proprio
perché i loro colleghi hanno voluto ascoltare i tifosi-
che in quanto tali sono schierati-
Quello che hai deciso di fare-se ritieni sia per il bene della citta- allora’- FALLO-
( e non mi riferisco solamente a questo caso ) abbandona ( come pare stai gia’ facendo )
la logica delle convenienze —
Se farai questo – forse non vincerai il mondiale – ma non te ne tornerai a casa
sconfitto dalla Korea del nord –
ne accontenti 5 ne scontenti 6……..
Bah……….
io ho vissuto in centro, stavo benissimo, consapevole dei problemi, noti, scontati ed inevitabili
Con rispetto per tutti… ma mi pare che si stia combattendo una battaglia di retroguardia. Ci stiamo ponendo ora (2012) problemi che altre realtà si sono posti ed hanno risolto almeno 20 anni fa.
Non è necessario andare a casa del diavolo…basta andare a Perugia. Città che risente di pendenze del terreno addirittura maggiori di quelle di MC e che, comunque, è riuscita a TROVARE UNA SOLUZIONE: parcheggi a valle con attracchi meccanizzati. Basta seghe mentali: bastano quelli…ed il bello è che già ce li abbiamo, se solo un’amministrazione avveduta facesse aprire con orario continuato i parcheggi esistenti (Monichette, Park Si etc… che INCREDIBILMENTE, PER UNA “””CITTA'””” CIVILE, SONO CHIUSI LA NOTTE ED I FESTIVI, CIOE’ QUANDO L’AFFLUSSO IN CENTRO STORICO DOVREBBE ESSERE AL TOP )
Il problema è che (come dice mia suocera) a Macerata la gente fa un giro delle mura e crede di aver visto il mondo………
Vorrei solo ricordare a tutti queste vittime del centro storico, che se lamentano per tutto che vivere in un quartiere non vuol dire esserne proprietari. Da che mondo e mondo le regole si fanno per il bene della collettività e chiudere Corso Matteotti è un bene per tutti
Mo voglio fa l’alex stecca pure io:
quindi comencete a compravve meno SUV che co na maghina occupete 25 posti e po ce credo che non sapete do lascialla, cadè lo parcheggio ve serve per fa vede a la jente ‘gnorante quant’ad’è bella la machina vostra?!
questo pianto dei residenti e commercianti è assurdo.
chi acquista una casa in centro storico conosce perfettamente i disagi, ma li vuol far caricare a danno della collettività che non può usufruire degli spazi visto che pretendono di transitare e parcheggiare ove meglio li aggrada.
bhe. l’amico Nicola Perfetti fa un ragionamento corretto, visto che anche lui è costretto a quell’ansia e disagio dello slalom con passeggino tra macchine che circolano ed austo in sosta…manco fosse alberto tomba come il sottoscritto…
CHIUDETE QUESTO CENTRO E RESTITUITELO AI CITTADINI, ALLE FAMIGLIE e vedrete come si rianimerá. Leggevo in un post che alcuni non sopportano questa invasione delle famiglie con il cono in mano, dovendola restituire ai giovani trentenni (che sarebbero poi quelli con i figli, ogni sabato costretti a quel peregrinare con i figli…)…
Non dobbiamo nascondercelo, ma siamo cittadini di una piccola città e la nostra mentalità chiusa (e ottusa) per anni non ha fatto altro che allontanare e disincentivare la vivibilità del nostro bel centro storico.
Le amministrazioni fin qui succedutesi, specchi fedeli (non dobbiamo negarcelo) della popolazione che vi abita, hanno fatto ben poco per migliorare la situazione.
Rendite di posizione, speculazioni immobiliari dei soliti “noti”, gretta mentalità paesana stanno uccidendo Macerata.
Ha ragione Nicola Perfetti quando dice con amarezza “ti fai un giro delle mura e ti pare di aver visto il mondo!!” perché dentro quel perimetro si fa di tutto per allontanarti; non si creano parcheggi e attracchi per facilitarne l’ingresso, non si danno vere agevolazioni per riqualificare le vecchie abitazioni, si danno permessi e si chiudono gli occhi ai soliti notabili (più o meno facoltosi) che continuano a fare i propri comodi… ma nessuno ancora si accorge che la città è sempre più lontana dal suo centro storico e sta scivolando inesorabilmente a valle (o sulla costa).
I negozi del centro chiudono uno dietro l’altro, il degrado di alcune vie (quelle meno battute dallo struscio) peggiora sempre di più, è praticamente assente la vigilanza notturna e si lascia sempre più spazio a fenomeni di piccola delinquenza e agli schiamazzi.
Vivere in centro non è mai stato un privilegio ma oggi diventa sempre di più un grosso sacrificio e siccome io non sopporto le città “vetrina” dedicate solo ad uffici pubblici e a negozi auspico che ci si ravveda e che si ripensi in modo radicalmente diverso il “vivere la Città” (come è scritto sul sito internet del nostro comune).
Si limiti la circolazione e i parcheggi in centro, mi sta bene; ma non mi mandate a trovare uno spazio di sosta (con pagamento della solita gabella) a 2km. da casa.
Come sopra accennavo si creino parcheggi da lunga sosta e attracchi meccanizzati (ascensori, scale mobili… fate voi) nell’immediata cinta muraria della città, si realizzino altri silos liberando quelle migliaia di metri quadri di vecchi palazzoni vuoti ed inutili.
Perugia, città simile e vicina alla nostra (anche se ben più grande) da anni ha risolto in modo semplice e conveniente il problema della vivibilità e della sostenibilità del suo grande e meraviglioso centro storico; e di città come Perugia ce ne sono molte altre, sia in Italia che nella vecchia Europa, ma noi stiamo peggio di tutte.
Queste pagine sono lette e commentate da architetti ed ingegneri che, sono sicuro, hanno tante e tante volte pensato di poter risolvere la questione… si facciano avanti, dicano la loro, facciano proposte… io sono solo un modesto ragioniere.
JoeTheDodger e Presocratico colgono il punto nodale della vicenda e si chiedono: chi ha detto che per far vivere il centro storico lo si debba invadere di auto? Tuttavia, da persone intelligenti quali sono, non limitano il loro intervento all’urlo:”fuori le auto dal centro” ma si pongono anche il problema del come, anche senza automobili, il maceratese di Collevario o, peggio, il tizio di Loro Piceno possano fruire del centro storico del capoluogo.
La soluzione, come da me e da altri suggerito, è quella di creare attracchi facilmente fruibili a valle del colle di Macerata. Che sia sotto Rampa Zara o da altra parte non ha importanza.
Siccome però, come qualcuno giustamente obietterà, al momento tra patto di stabilità, crisi economica etc… non c’è soldi per far canta’ un cieco, magari sarebbe possibile iniziare ad implementare la fruibilità del centro storico ottimizzando le risorse che già ci sono. Ed allora mi chiedo (ma sono almeno 10 anni che lo faccio senza trovare una plausibile risposta): perchè non iniziamo a porre rimedio allo scandalo rappresentato dal PARKSI e dal Silos delle Monichette (unici parcheggi – credo in Europa – che chiudono alle 21) automatizzandoli e rendendoli fruibili 24 ore su 24?
p.s.: JoeTheDodger, sarai anche un “modesto ragioniere” come ti autodefinisci, ma hai fatto un’analisi lucidissima della situazione, a tal punto che, se mi trovi anche l’antidoto ai mali che ci affliggono, ti impongo la candidatura alle prossime comunali.
@ Nicola Perfetti
di fare il candidato alle prossime comunali non ci penso proprio (non ho così tanto pelo dentro lo stomaco da poter digerire purghe e minestrine varie e, altrettanto, non così tanta salute da poter sopportare spifferi di corrente e starnuti vari dei soliti “noti”).
Certo è che Macerata, mai come ora, ha bisogno di uscire dalle pastoie della vecchia politica affarista e sonnolenta per essere presa in mano da gente più pragmatica e illuminata; meno legata alle nomenclature dei partiti, più libera e decisionista.
Circa il patto di stabilità del comune… beh, avrei da obiettare… con la TARSU che ci fanno pagare, con l’ICI (o IMU) che andremo a ripagare, con la possibilità di poter dare in concessione per 25/30 anni l’opera che potrebbe finanziare qualche privato… (o è meglio pagare un sacco di milioni ad un privato per un terreno dove non costruire la mitica piscina!?)
@ presocratico
Sono nato in via Crescimbeni n. 63 e ivi prevedo di morire. Tuttavia dal 1952 ho vissuto nell’immediata periferia (via Maffeo Pantaleoni) e dal 1960 nella periferia (San Francesco). Comunque tutte le sere si arrivava in autobus con i miei amici Renzo e Raffaele per lo struscio e il panino farcito alla Concorrente: rosetta, prosciutto, corciofino e mascarpone (£ 100).
Nel 1977 sono entrato in Palazzo Marefoschi nell’appartamento che lasciai ai fuochi fatui della loggia Helvia Recina e dal 1980 sono ritornato ad abitare nella casa dove sono nato. I suoi pregiudizi sul diritto di vivere nel centro sono pertanto molto discutibili e superficiali come la scelta dell’Amministrazione che è capace di destabilizzare e di colpire solo dove c’è meno gente, anche se ancora una volta tornerà indietro perché ha fatto i conti senza l’oste: I COMMERCIANTI.
Pensi alla fatica di portare i bambino in carrozzina ai Giardini Diaz per uno come me che detesta gli ambientalisti in tutina della domenica!
@ Bonifazi
non sono nato a Macerata. Ho cominciato ad apprezzare questa città durante l’università. Vi sono tornato per lavoro. Qui sono nati i miei figli. Ho acquistato una casa in un quartiere tranquillo, con un bel panorama. Ma vicino al centro. Vi abitavo durante l’università. Senza macchina. Quando una serata al bar Firenze ed una passeggiata per vie sperdute del centro era serata. Un fattore affettivo. Oggi ho perso ogni interesse, nauseato da una situazione che si stenta a comprendere.
Sabati pomeriggio a fare processione dietro la macchina di un residente che, dopo le 19.oo, taglia la folla come una celebrità. Paura di uscire da un negozio di via Gramsci senza essere investito. Sorvegliare i bambini che giocano sul piazzale del Liceo, nel terrore che sconfinino con il rischio di esser investiti.
Questo sarebbe un centro? Un luogo di incontro?
Le rivolgo io una domanda. Può escludere che la morte del centro non sia determinata dall’impossibilità (conclamata) di non poter essere vissuto a piedi? Dell’impossibilità di passeggiare con un bimbo lasciandolo correre liberamente, come la loro età pretende? Di intrattenersi a parlare, senza doversi spostare per la macchina che soprraggiunge?
E quali esercizi del centro necessitano di una macchina? I negozi di abbigliamento! Perchè il peso di un giaccone è insostenibile da portare per qualche metro, come fosse un figro?
Per me il centro è morto perchè mi ha escluso. Se lo godano i residenti con le loro auto (spazi pubblici, loro riservati, per una scelta). Se lo godano i commercianti, che all’opposto di pensare ad una boutique a cielo aperto pensano ad un autogrill da autostrada.
Si continuino queste barricate, dove anche una via dedicata al parcheggio di quattro posti (con le solite macchine) fa urlare allo scandalo ed un giorno, non troppo lontano, vi troverete un centro deserto, con macchine che transitano come sulle mura.
Dimenticavo. Ai giardini Diaz, con quattro giochi in croce, anche dopo due ore ad un “non ambientalista” viene voglia di prendere un gelato o comprare un libro…
Bisogna pensare in modo diverso. Incrementiamo i parcheggi e rendiamoli meccanizzati e riapriamo questo centro alla città.
siamo sempre a Macerata non a Milano…chi compra casa e decide di abitare al centro deve sapere che non può avere gli stessi comfort di chi sta in periferia.
Inoltre le mura sono a pochi passi dal centro quindi non vedo alcun problema per chi abita al centro parcheggiare intorno le mura magari predisponendo dei posti dedicati ai residenti…due passi fanno benissimo a tutti!!
@ liubavand : se è una barzelletta non fa ridere
Un conto è favorire la fruibilità pedonale del centro; altro è blindarlo alla talebana… cioè, io residente secondo te non dovrei neppure poter arrivare sotto casa mia (non dico per parcheggiare, ma anche solo per una sosta per scaricare la spesa) e dovrei parcheggiare o comunque sostare per le mura, senza che venga aggiunto un nuovo parcheggio dotato di attracchi comodi? questo manco in Corea del Nord!
da residente del centro spero che chiudano tutto e subito senza parcheggi per nessuno. Almeno si ucciderà definitivamente un uomo già morto qual’è il centro storico ed allora si potrà ragionare senza i talebani ambientalisti ed i pedoni ideologizzati che non mettono piede in centro da 20 anni e mai lo faranno però hanno il privilegio di parcheggiare sotto casa loro, cosa impossibile ad un privilegiato residente intramuram.
Quando faremo la spesa ci fermeremo sotto le mura e poi butteremo tutto di là, sperando che ci sia un nostro familiare che possa raccogliere il tutto e portarlo a casa.
quanto mi piacerebbe che pedonalizzassero un quartiere periferico! sai che ridere.
jack rayan mc: il fatto è che parla di centro storico chi del centro non conosce le dinamiche di vita, nè i problemi.
Le amministrazioni si ostinano ad obbligarci a fare una raccolta differenziata ridicola (basta aver passato un po’ di tempo a Civitanova per capire cos’è una raccolta porta a porta seria ed efficiente), si inventano numeri da fenomeni continuando sempre più a restringere i posti destinati ai residenti (l’ultima figata è la sottrazione di preziosi posti auto davanti a palazzo Ciccolini per darli ai carabinieri che hanno già un mega cortile interno per parcheggiare).
Di fronte a tutto ciò (che è solo la punta dell’iceberg, visto che tra un po’, date le condizioni igieniche nel “salotto buono” della città tornerà ad essere endemico il colera) i talebani di turno, che ovviamente non vivono in centro e dunque non sanno di cosa parlano, blaterano soluzioni sciocche come la blindatura totale del centro non corretta neppure dalla implementazione di attracchi meccanizzati e parcheggi.
Come già detto, io non ho la pretesa di parcheggiare “sotto casa mia”; ma che mi si garantisca il diritto di accedervi liberamente, non fosse altro che per recapitare spesa et similia (echecazzo, avrò anche io diritto di comprarmi un mobile che pesa 40 KG all’IKEA e di portarlo davanti casa senza morire nel trasportarlo!!!) o per scaricare mio figlio (lo so, tra i tanti vizi che noi residenti dovremmo toglierci, per i Talebani, ci sarebbe anche quello di mettere al mondo figli).
In medio stat virtus.
Non si tratta di chiudere il centro, nè di lasciarlo a libero accesso e parcheggio selvaggio.
Una via di mezzo. Le posizioni dei residenti (accesso per il carico, o scarico di spesa, figli etc.) non è infondata. Ma bisogna conciliarla con le esigenze dei comuni mortali che vogliono passeggiare liberamente. Possibile che almeno per 4 ore, il Sabato, dalle 16.00 alle 20.00, tutti i residenti abbiano questa impellente necessità di accedervi. E’ un sacrificio insostenibile? Nei quartieri i parcheggi si pagano. Le opere di urbanizzazione primaria di ogni intervento edilizio sono a carico dei proprietari e non della collettività. Vedi oneri di urbanizzazione, o a scomputo. Voci sconosciute ad un residente del centro storico, che i parcheggi li vuole su spazi pubblici-
E’ troppo chiedere, almeno il Sabato e Domenica, di lasciare il centro ai cittadini?
@ presocratico: no, non è troppo quello che tu chiedi; io sarei d’accordo anche perchè, guarda, a conti fatti quella che tu suggerisci è una “limitazione” che noi residenti sperimentiamo già tutti i mercoledì mattina che Dio ha fatto…dunque siamo già vaccinati e non credo che la tua proposta incontrerebbe particolari opposizioni.
Rimango comunque dell’idea che non potrà essere imposta alcuna limitazione se prima non si saranno create (mi ripeto all’infinito) la condizioni per un accesso comodo e dignitoso al centro storico. Prima di quel momento ogni ipotesi di blindatura è, non solo ingiusta, ma anche controproducente.
Un centro vivo
Sento di dover intervenire in difesa degli abitanti del centro storico, in riguardo alla polemica che anche questa volta insorge a causa del fatto che nell’area in questione circolino e vengano lasciati in sosta mezzi di vario tipo.
Domandiamo in primo luogo a chi non abita in centro se per tornare a casa in auto abbia bisogno di un permesso speciale o debba fare ciò abusivamente, se per far salire gli anziani di famiglia debba attendere l’orario prefisso dal Comune, se per prendere un fascicolo in ufficio, luogo di immensa frequentazione e cui si accede mille volte al giorno, debba avere il timore delle dodicimila; o se per prelevare o scaricare un pacco abbia necessità ogni volta di controllare le fasce orarie o di un permesso speciale; oppure ci dica se ritiene non giusto che in centro esistano abitazioni, uffici, commerci, affetti.
So per certo che un diritto si può affievolire ma non del tutto sopprimere, e dunque il libero accesso alla casa in centro dovrà essere perlomeno simile a quello di chi la casa la fruisce in altra area urbana (gli starebbero bene a costui perpetue transenne in mezzo alla via per far passeggiare puerpere e giocare bambini?).
Camerino, città di antiche tradizioni, ha fatto in merito al centro una delibera esemplare (n. 15.475 del 13.9.’85); a Macerata il comandante Bianchi si rende conto delle varie difficoltà quando dice che il problema non è di facile soluzione perché le situazioni sono e vanno diversificate.
Sanno tutti che sono un abitante del centro, più esattamente un fruitore, non occorrono per questo ricerche o confessioni, e naturalmente tiro l’acqua per il mio molino.
Riconosco che non erano esatte e gratificanti le vecchie invasioni di auto che lo riducevano ad un contenitore di latta, anche per l’uso smodato di alcuni che pretendevano di entrarvi al caffè, ma tra questo ed il deserto vi sarà pure una misura di mezzo.
Non ci rendiamo conto, purtroppo, e ciò in ogni campo, e l’ho scritto e nessuno si è dato la pena di rispondere (i talami sono molli e assonnati) che il tempo scorre in maniera più veloce dei tempi occorrenti ai politici per deliberare; la normativa sul centro storico ha ormai 10 anni ed è come se ne avesse cento; quando i nostri illustri senatori avranno finito di discutere sui parcheggi non esisteranno più le automobili, nessuno dovrà più parcheggiare secondo gli schemi di nessun partito, perché con la banca, con il negozio, con il professionista e con l’amministratore (si spera) avremo rapporti di diverso tipo.
Comunque fino ad allora accontentiamoci di modi di transizione ed accettiamoli: salvaguardiamo quindi gli interessi delle marmoree giovani mamme e dei loro mariti postadolescenti che spingono le carrozzelle, tutti desiderosi di un centro vivibile; salvaguardiamo, ma un po’ meno, gli interessi dei nullafacenti per istituzione che perdono il loro tempo trascinandosi per questo centro; salvaguardiamo, ma ancora meno, gli interessi di chi senza ragione pratica, ma solo in un’ottica di fruibilità estetica – collegata ad antichi schemi socialmente ed urbanisticamente irripetibili – vuole il centro completamente sgombro.
Salvaguardiamo però in via prioritaria gli interessi di chi nel centro ha la sua anima e la sua vita, di chi nel centro deve lavorare e far lavorare, di chi nel centro spende soldi per tenerlo in piedi, fornendo i vari servizi a tutti coloro che lo vorrebbero asettico: e cioè, secondo loro, un luogo poco frequentato, senza rumori e senza fumi, veramente soft, un salotto pubblico dove discorrere tra magnifici ed architettonici sfondi, ma, al tempo stesso, servito a puntino (dagli altri).
L. Magnalbò, 25/5/1986
@Nicola Perfette: no non è una barzelletta e sono serio e lucido… è solo un mio parere
ho vissuto in diverse città sia in Italia che non e praticamente dappertutto il centro storico è come dici tu blindato…o al massimo ZTL con carico e scarico come penso dovrebbe essere a MC.
eppure solo il centro storico di MC è morto e non è per la viabilità.
a Cesena, città che conosco molto bene) il centro storico è tutto “blindato” eppure la gente ci gira eccome… il maceratese preferisce fare due passi al centro commerciale piutttosto che in centro questa secondo me è la realtà!!
giustamente vuoi e devi arrivare sotto casa per almeno scaricare la spesa…e poi la macchina si porta via
@ liubavand
Tra un centro storico di collina ed uno di pianura la differenza, e relativa difficoltà o facilità di fruizione, è dovuta principalmente all’altitudine: Macerata (315 m s.l.m.) e Cesena (44 m s.l.m.).
Per rimanere nei dintorni basta vedere le difficoltà che incontrano centri di grande valore storico quali Urbino, Camerino, Fermo etc. e nello stesso tempo lo sviluppo dei centri costieri quali Fano, Senigallia, Porto Recanati, Civitanova Marche, Porto S. Giorgio etc..
Il lumacone sta proprio lì ad insegnare che c’è una bella differenza tra il passeggiare in pianura lungo il Corso della Repubblica e il salire le ripide scalette di Piaggia della Torre.