Ai recanatesi piace la Casetta dell’acqua. E’ quanto emerge dai dati elaborati da Acquanet Srl che gestisce la fontana pubblica situata nel quartiere di San Francesco. La struttura, inaugurata lo scorso luglio e fortemente voluta dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Fiordomo, sembra aver fatto breccia tra le abitudini dei cittadini. A sei mesi dall’entrata in funzione si contano 547.880 litri di acqua erogata, pari ad una media giornaliera di 2.978. Tra questi 165.940 sono di acqua naturale, e 178.930 di refrigerata. Ma la piu’ apprezzata sembra essere quella gasata con ben 203.010 litri prelevati in 184 giorni. Il tutto per un risparmio di 365.253 bottiglie vuote non immesse nell’ambiente, pari a 146 quintali di Pet. Numeri importanti sotto il profilo ecologico che assumono una maggiore valenza se si ragiona in termini chilometrici. Infatti, mettendo una bottiglia dietro l’altra non dispersa nell’ambiente, si arrivano a coprire ben 121 chilometri, per un volume immaginario di 913 metri cubi. “Sono estremamente soddisfatto per come la cittadinanza abbia recepito l’importanza di questo progetto – apostrofa il consigliere Massimiliano Politi che ha seguito passo dopo passo l’evolversi di questa novità per la città di Recanati – infatti, l’obiettivo che ci eravamo preposti fin dall’inizio era quello di sensibilizzare tutti nella direzione di un consumo critico ed incentivare sempre di più, presso distributori pubblici o in casa propria, il consumo dell’acqua potabile proveniente dall’acquedotto comunale che ancora troppi cittadini non si fidano di bere. Un’altro esempio della strada intrapresa è l’istallazione di distributori di acqua in tutte le scuole primarie di Recanati”.
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Sarebbe bastato comprare una caraffa di quelle con filtro, un gasatore, una scatola di filtri e con poco più di € 100 si ha, direttamente a casa propria, acqua pulita, meno rifiuti e grande risparmio.
Il tutto per un anno intero per una famiglia di almeno 4 persone.
Provate!
Liana Paciaroni
Ottima iniziativa per ridurre l’inquinamento da rifiuti plastici e per garantire un’acqua più potabile per i cittadini.
Queste casette dell’acqua sono una realtà già in molti comuni italiani e sempre più ci faranno compagnia anche qua, nella nostra provincia. Inoltre la purificazione che viene effettuata al loro interno è maggiore di quella delle caraffe (a cui va cambiato un filtro al mese…) o degli impianti di depurazione domestica.
A Corridonia, dove attualmente risiedo, ce ne vorrebbe una subito, poiché sembra che l’acqua che esce dai rubinetti sia la peggiore dell’intero circondario. Speriamo che l’attuale amministrazione o, al massimo la prossima, intervengano rapidamente, anche perché i costi di realizzazione della struttura non sono elevati e i tempi sono piuttosto rapidi.