di Matteo Zallocco
A 57 anni e dopo una lunga malattia, è morto in Messico, nella città di Cuernavaca, il contrabbassista e compositore Stefano Scodanibbio, maceratese conosciuto e apprezzato in tutto il m0ndo. Nel 1983 ha fondato e da allora ha diretto la Rassegna di Nuova Musica di Macerata. Da diversi anni si era trasferito dal capoluogo a Pollenza, dove viveva con la moglie. Due anni fa gli era stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica. “Ha deciso di venire a morire qui – racconta la compositrice Ana Lara nel giornale messicano “La Jornada” – perchè era innamorato del Messico, Paese che visitava tutti gli anni da almeno trent’anni. Infatti le ceneri di Stefano saranno sparse in Messico, una parte nel giardino del compositore Julio Estrada e un’altra nel mio”.
Hanno scritto per lui fra gli altri Brian Ferneyhough, Salvatore Sciarrino, Sylvano Bussotti, Iannis Xenakis, Fernando Mencherini, Gérard.
Un'immagine dello spettacolo Alfabeto Apocalittico, registrato all'accademia di Belle Arti di Macerata
Commosso il ricordo dell’ex Sovraintendente di Macerata Opera, Claudio Orazi: “Sono senza parole, ci conoscevamo fin da giovani quando viveva in via Sforza e insieme portammo la rassegna Nuova Musica dall’Abbadia di Fiastra al teatro Lauro Rossi. Era un musicista apprezzato e amato in tutto il mondo, era stimato dai più grandi compositori. Una figura di grandissimo rilievo che ci lascia una perdita enorme e un dolore incommensurabile”.
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Stefano Scodanibbio, è nato a Macerata il 18.6.1956.
Ha studiato contrabbasso con Fernando Grillo, composizione con Fausto Razzi e Salvatore Sciarrino, musica elettronica con Walter Branchi, storia della musica con Michelangelo Zurletti.
Il suo nome è legato alla rinascita del contrabbasso negli anni ’80 e ’90, ha infatti suonato nei maggiori festival di musica contemporanea numerosi pezzi scritti appositamente per lui da compositori quali Bussotti, Donatoni, Estrada, Ferneyhough,Frith, Globokar, Sciarrino, Xenakis.
Nel 1987, a Roma, ha tenuto una maratona di 4 ore non-stop suonando 28 brani per contrabbasso solo di 25 autori.
Ha collaborato a lungo con Luigi Nono (“arco mobile à la Stefano Scodanibbio” è scritto nella partitura del Prometeo) e Giacinto Scelsi.
John Cage, in una delle sue ultime interviste, ha detto di lui :
“Stefano Scodanibbio è straordinario. Non ho mai sentito suonare il contrabasso come lo suona lui. Sono rimasto stupefatto. Penso che chiunque lo abbia ascoltato sia rimasto stupefatto. Lui è veramente straordinario e i suoi concerti assolutamente magici”
Suona regolarmente in duo con Rohan de Saram e Markus Stockhausen.
Stefano Scodanibbio sul palcoscenico del teatro Vaccaj di Tolentino in occasione delle “prima” dell’opera “Il cielo sulla terra”
Nel 1996 è stato insegnante di contrabbasso ai Darmstadt Ferienkurse, inoltre ha impartito Master Class e Seminari in diversi luoghi: Rice University di Houston, Berkeley University, Stanford University, Oberlin College, Musikhochschule Stuttgart, Conservatoire de Paris, Conservatorio di Milano, ecc.
Ha composto più di 50 lavori principalmente per strumenti ad arco (Sei Studi per contrabbasso solo, Six Duos per tutte le combinazioni dei quattro archi, Concerto per contrabbasso, archi e percussioni, 4 Quartetti, ecc.) e per quattro volte le sue composizioni sono state selezionate dalla SIMC, Società Internazionale di Musica Contemporanea (Oslo 1990, Città del Messico 1993, Hong Kong 2002, Stoccarda 2006).
Nel giugno 2004 ha eseguito la prima esecuzione della Sequenza XIVb di Luciano Berio, una propria versione per contrabbasso dall’originale Sequenza XIV per violoncello.
Attivo nella Danza e nel Teatro ha lavorato con coreografi e danzatori come Virgilio Sieni, Hervé Diasnas e Patricia Kuypers e con il regista Rodrigo García,
Il suo lavoro di Teatro Musicale Il cielo sulla terra, con le scene di Gianni Dessì e la drammaturgia di Giorgio Agamben, è stata eseguito a Stoccarda nel giugno 2006, replicato a Tolentino nel luglio dello stesso anno e verrà ripreso a Città del Messico nell’autunno del 2008.
Ha registrato per Montaigne Auvidis, col legno, Mode, New Albion, Dischi di Angelica, Ricordi, Stradivarius, Wergo.
Di particolare rilievo le sue collaborazioni con Terry Riley e con Edoardo Sanguineti.
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ciao Stefano, un abbraccio a Maresa.
Ho conosciuto Stefano Scodanibbio come professionista serio e preparato e Macerata deve molto a lui ed alla sua creatura, la Rassegna di Nuova Musica. Condoglianze sincere a tutta la sua famiglia.
Nota della Provincia di Macerata:
L’Amministrazione provinciale di Macerata si è unita al cordoglio per la scomparsa del contrabbassista Stefano Scodanibbio. In un telegramma inviato alla famiglia, il presidente Antonio Pettinari, oltre a rendere omaggio all’insigne musicista e compositore maceratese apprezzato in Italia ed all’estero, ha ricordato le collaborazioni culturali di Scodanibbio con la Provincia ed in particolare con il festival “Terra di Teatri”.
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Proprio nell’edizione del 2006 di “Terra di Teatri”, la Provincia di Macerata cooprodusse una delle ultime opere del Maestro maceratese, “Il Cielo sulla Terra”, che debuttò in prima nazionale quell’anno al teatro Vaccaj di Tolentino.
Fu lo stesso Scodanibbio a dirigere la “sua” musica con Mike Svoboda al trombone, Michael Kiedaisch alle percussioni, Gianluca Gentili al basso e chitarra elettrici, Fabrizio Ottaviucci al pianoforte, Aldo Campanari al violino, Paolo Fumagalli alla viola, Rohan de Saram e Francesco Dillon ai violoncelli, Dario Calderone ed Emiliano Amadori ai contrabbassi. In scena c’erano anche due danzatori, Alexandra Gilbert e Damien Jalet, nonché quindici bambini del Kinderchor Staatsoper di Stoccarda, dove l’opera in quello stesso mese fu presentata in prima esecuzione mondiale, ottenendo un grande riscontro da parte della critica internazionale.
Due anni più tardi, nel 2008, l’opera che lo stesso Scodanibbio definì “un viaggio fra i sentimenti, le tensioni, le aspirazioni che una generazione di giovani hanno vissuto a metà degli anni Settanta”, è stata riproposta alla sala Miguel Covarrubias del Centro Cultural Universitario di Città del Messico, nel Paese che negli ultimi anni aveva esercitato su Scodanibbio una particolare attrazione culturale e professionale.
Da Massimo Puliani, docente dell’Accademia di Belle Arti di Macerata:
Parafrasando John Cage, posso dire che Stefano Scodanibbio era un musicista magico! Solo con il suo maestro Fernando Grillo ebbi la stessa fascinazione e quel senso di stupore per l’arte della composizione derivante da uno strumento a corde. Il Contrabbasso per Stefano era invece un immenso mondo di suoni, ora armonicamente ordinati ora straordinariamente percussivi.
Sono rimasto molto affascinato dall’incontro che ho avuto con lui in occasione della ripresa televisiva che ho fatto come regista a Macerata nel 2006, dello spettacolo “Alfabeto Apocalittico”. E’ sicuramente il capolavoro di Edoardo Sanguineti e Stefano Scodanibbio, con immagini di Enrico Baj. Un esempio compiuto di interazione fra linguaggi diversi come il teatro la letteratura la musica e la pittura. Penso che chiunque lo abbia visto e ascoltato – e utilizzo ancora le emozioni di Cage – sia rimasto stupefatto. E quando ci lascia un artista giovane la nostra tristezza è ancora più grande.
La redazione di CM non può ridursi a fare il postino della Provincia e la Provincia dovrebbe finirla di pubblicizzare le condoglianze attraverso CM. Così si rischia solo di offendere la memoria del M° Stefano Scodanibbio e il lutto dei familiari.
in tanti lo hanno conosciuto già Maestro di successo in pochi, molto più fortunati, fin da quando si divertiva con altri ragazzi nella mitica “Panchina” ….il ricordo dell’ amico mi riporta a quei giorni, un pensiero bellissimo che rimane ancora forte, più di qualsiasi possibile parola……
…sono impietrito! ci eravamo visti dopo un suo concerto al Dal Verme di Milano dopo oltre 40anni…succede che le strade si dividono…lui il grande musicista che era diventato e non posso che ricordare i primi passi musicali quando nel suo garage a 14anni nasceva la band i “LEAD 2002″…Stefano al basso, io, Tonino, Pietro e Gigi…anni spensierati e di grandi chiacchierate sulla “panchina” a Santa Croce…sono addolorato e mi unisco alla famiglia e a sua moglie in questo momento. Ciao Ste’…
Un genio, nullapiù. Qualsiasi cosa da dire è superflua, se non la sua musica:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=E7LCiaixhtI