Lo sviluppo non può prescindere dall’occupazione e l’occupazione si crea con gli investimenti

Nota del presidente Pettinari su lavoro, sviluppo e investimenti

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Antonio Pettinari

di Antonio Pettinari *

La crescita dell’Italia a cui ha fatto riferimento nella sua conferenza stampa di fine anno il Presidente del Consiglio, Mario Monti, non potrà prescindere dal verificarsi di due condizioni: più investimenti e più occupazione; in una parola “Lavoro”. L’obiettivo non può essere fallito, e per il suo raggiungimento lo Stato potrà avere un alleato prezioso negli enti locali con le loro programmazioni territoriali e con i loro investimenti in opere pubbliche.

Le cosiddette “grandi opere” hanno certamente la loro importante funzione nello sviluppo. Sicuramente dal punto di vista infrastrutturale e quindi anche economico a più lungo termine, ma nella fase immediata esse non potranno fungere da volano equilibrato sull’intero territorio. Infatti, sono soprattutto le piccole e numerose opere pubbliche che Comuni e Province realizzano nei loro ambiti di competenza a incidere sull’economia locale e come tanti pezzi di un grande “puzzle” a comporre unitariamente lo sviluppo del Paese.

Investire su strade, scuole e opere idrauliche fluviali, oltre ad aumentare la sicurezza della circolazione stradale, dei nostri figli studenti,  delle nostre case e delle nostre imprese, significa creare lavoro, far crescere le aziende e tutto l’indotto, mantenere ed accrescere i livelli occupazionali, dare reddito alle famiglie, aumentare i consumi in grado di assorbire nuova produzione, in un ciclo economico continuo.

Le nostre “proteste” dei mesi scorsi contro le norme sul Patto di Stabilità che hanno frenato la capacità d’investimento degli enti locali era motivata da tali considerazioni. La concertazione tra Province, Comuni e Regione Marche che ha portato a novembre a “regionalizzare” gli obiettivi del Patto di Stabilità, permettendo agli enti locali di liberare una parte cospicua dei loro fondi bloccati è stato un “contributo” prezioso per la nostra realtà. In poche settimana, tra novembre e dicembre, la sola Provincia di Macerata ha potuto immettere liquidità per 9 milioni di euro a favore delle imprese appaltatrici dei lavori pubblici per crediti maturati nel corso dell’anno. Questo “sblocco” ha permesso alla Provincia di attivare a partire da novembre trentaquattro nuovi cantieri, di cui dodici già in corso, per complessivi dieci milioni di euro di lavori e di avviare le procedure per altri nove appalti per ulteriori 2 milioni e 800 mila euro. Il pericolo di “recessione” si combatte anche così, anzi, soprattutto così.

La Provincia, che a livello locale è il maggiore, ma non il solo, ente in grado di contribuire alla crescita infrastrutturale ed economica del territorio, interviene a favore delle imprese e del lavoro anche con azioni di sostegno. In questo ultimo scorcio del 2011, l’Amministrazione provinciale ha ultimato l’erogazione dei contributi per la creazione di nuova imprenditorialità, ha aumentato il fondo annuale per la stabilizzazione da parte delle imprese dei lavoratori con contratti atipici, ha messo a bando 860 mila euro per finanziare progetti di innovazione tecnologica ed organizzativa delle imprese. Nell’ultima seduta dell’anno, la Giunta provinciale ha definito i criteri per due bandi a favore di lavoratori ed imprese, per complessivi due milioni e 300 mila euro. Con il primo, che riguarda la formazione degli apprendisti, la Provincia interviene con un fondo di circa un milione e mezzo a sgravare le aziende degli oneri che dovrebbero sostenere per assicurare – come prevede la nuova legge sull’apprendistato – la formazione dei lavoratori assunti con tale contratto. Il beneficio per l’azienda si trasforma così anche in nuove possibilità di occupazione per i giovani. Il secondo bando, per 800 mila euro, va a finanziarie la formazione degli occupati, ma anche degli stessi titolari d’azienda, nel campo della sicurezza nei posti di lavoro. Sono interventi, questi, che corso del 2012 andranno aggiungersi alle azioni di accompagnamento ai 123 lavoratori della Best di Montefano per la loro ricollocazione nel mercato del lavoro. A queste azioni si aggiunto le diverse iniziative nel campo sociale, ad iniziare dalla particolare attenzione per la famiglia e per i giovani.

Lavoro e sviluppo, unitamente al sociale, sono gli obiettivi primari di questa Amministrazione provinciale. Lo sono stati dal primo giorno e lo saranno fino all’ultimo, nella convinzione che questo è il ruolo principale della Provincia e questo è, soprattutto, ciò che i cittadini chiedono.

*   Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata



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