“Il judo avrà la sua palestra”

MACERATA - L'assessore Canesin annuncia l'accordo con l'Università. Replica anche il dirigente Puliti

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L'assessore Alferio Canesin

Dura la replica dell’assessore allo Sport Alferio Canesin, alle critiche mosse  dal direttore tecnico del Judo Equipe Macerata (leggi l’articolo). La vicenda è quella della palestra per il Judo ospitata nei locali della facoltà di Scienze della formazione in via Luigi Bertelli, grazie ad una convenzione tra il Comune e l’Università degli studi di Macerata scaduta da alcuni mesi e non ancora rinnovata.

“I termini della discussione sono di una semplicità unica” afferma Alferio Canesin, attuale assessore allo Sport ma anche artefice, in qualità di consigliere delegato alle attività sportive della precedente amministrazione, dell’avvio del rapporto di collaborazione con l’Università che ha portato alla stipula della convenzione.

“L’Università di Macerata, prima della scadenza della convenzione, ha fatto presente al Comune di essere intenzionata a ritornare in possesso dei locali per far fronte ad esigenze didattiche. Una richiesta legittima che ha visto però il massimo impegno del Comune nell’offrire all’Università soluzioni alternative pur di non privare le associazioni sportive di questo spazio. Questa mia affermazione” prosegue l’assessore “è tanto concreta, quanto dimostrabile con il fatto che, pur essendo scaduta da tempo la convenzione, il Judo Equipe ancora usufruisce degli spazi che gli permettono di praticare la propria attività. E a questo proposito, sottolineo che a differenza di tutte le altre associazioni della città che usufruiscono delle palestre, il Judo Equipe ne usufruisce attualmente a titolo gratuito.

“Comunque l’impegno del Comune è andato avanti e ha avuto un esito positivo. Proprio in questi giorni si è giunti, infatti, alla decisione che quei locali rimarranno adibiti a palestra. La prossima settimana mi dovrò incontrare con il direttore amministrativo dell’Università per formalizzare le pratiche e stabilire le nuove modalità di gestione.

La risposta alle accuse del Judo Equipe, quindi, mi sta dando anche la possibilità  di rendere nota una notizia ufficiosa, che l’Amministrazione avrebbe comunicato non appena formalizzate tutte le fasi che la potranno rendere finalmente ufficiale. Ma una notizia che avrei volentieri comunicato anche ai diretti interessati se mi avessero contattato direttamente per informarsi sullo stato dei fatti.

“Ciò che leggo” prosegue l’assessore “ha dei tratti allucinanti e assurdi. Si usano toni e termini scorretti nei confronti di chi ha permesso alla società sportiva di avere, per la prima volta, una palestra adeguata e attrezzata a spese del Comune dove poter svolgere la propria attività. Addirittura, ogni qual volta la società lo richiede, l’Amministrazione presta a titolo gratuito l’attrezzatura della palestra per svolgere propria attività all’esterno”.

Alferio Canesin termina poi il suo intervento riferendosi all’affermazione “al Comune i cittadini interessano come i cavoli a merenda”.

“La presidente del Judo non deve permettersi commenti così pesanti” sostiene l’assessore “perché l’Amministrazione è sempre al servizio dei cittadini e delle associazioni così come lo è e lo è sempre stata per il Judo Equipe che, è il caso di dire, sta dimostrando di non meritare tutto ciò che ha ricevuto”.

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Una precisazione arriva anche dal dirigente del servizio Affari Generali, Gianluca Puliti:

Con riferimento all’articolo apparso su Cronache Maceratesi in data 9 dicembre dal titolo “Quale destino per la palestra comunale di judo?” sono costretto a far presente quanto segue:

In qualità di Dirigente del Servizio Attività Scolastiche Sportive e della Partecipazione del Comune di Macerata ho doverosamente valutato la legittimità della richiesta di accesso ad atti e documenti formulata dall’avv. Laura Moretti in nome e per conto dell’associazione Judo Equipe Macerata e relativi alla palestra di Largo Bertelli.

Ho ritenuto che non sussistessero gli estremi richiesti dalla legge 241/1990 perché si potesse aderire all’istanza di accesso dell’avv. Moretti  e le ho formalmente comunicato il mio motivato ed ampiamente argomentato diniego. L’avv. Moretti può legittimamente dissentire dalla mia decisione e ha tutto il diritto di manifestarlo. Quello che non le può essere consentito è di utilizzare toni ed espressioni che ritengo offensivi e lesivi della mia professionalità e del ruolo che sono chiamato a rivestire, per la tutela dei quali sto seriamente valutando se vi sia la necessità di intraprendere ulteriori azioni”.

 



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