Dal nostro lettore Anselmo Tomassucci riceviamo:
«I ragazzi incoscienti che scorazzano con i motorini contromano che si dividono tra scuola, palestra, facebook, computer, telefonino, tv, non avranno tempo di leggere queste poche righe e semmai lo facessero non ci rifletterebbero molto.
E’ più probabile che vi cada l’attenzione dei genitori, sensibili all’ansia da motorino. Da padre di famiglia, è a loro che mi rivolgo: talvolta il “povero cocco” di casa assume comportamenti irresponsabili e troppo pericolosi a vostra insaputa.
Ieri, martedì 6-12-2011, alle ore 15,38 percorrevo in auto via Mameli in salita; alla rotatoria svoltando verso via Mugnoz-Palazzetto dello sport, tre ciclomotori, provenienti dalla stessa via Mugnoz, prendevano la rotatoria contro mano a grande velocità urtando il muso della mia vettura. Uno dei tre si sbilancia, riprende l’equilibrio e prosegue come un razzo in direzione Convitto. Tutti, coperti dai loro caschi e nascosti dai borsoni sportivi, scomparivano in pochi secondi sui loro motorini spinti al massimo.
A mio avviso, imboccare una rotatoria in senso contrario non è una svista, nè una ragazzata e nemmeno una bravata da raccontare agli amici. Forse quei ragazzi hanno scelto di andare contromano per essere più veloci? Erano forse in ritardo per qualcosa di importante? Volevano provare un brivido? Non saprei. Ancora più inammissibile la totale mancanza di reazione alla mia strombazzata: nessuno dei tre si è fermato, nè girato. E soprattutto nessun cenno di scusa. Non credo che cose simili possano definirsi normali. Se mi fossi fermato cinque centimetri oltre, a quest’ora, il primo scalmanato starebbe forse a raccogliere le lacrime dei propri cari intorno ad una lastra di marmo. Avrebbe distrutto la sua famiglia e la mia, che di figli ne ho tre. E tutto ciò per una stupida bravata. Inaccettabile».
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Come…col “patentino” non si risolve tutto?Siamo stati tutti giovani,le cazzate le abbiamo fatte tutti con motorini…moto…macchine.Ma tanto con gli anni é aumentato anche il traffico…sono nate rotatorie ovunque.Ai miei tempi però la polizia era più presente…frequenti posti di blocco anche in piazza.E noi ne avevamo forse più timore.Poi la polizia é sparita.Che timore avevo di quelle palette.
Lord Kelvin concordo con la prima parte del tuo intervento ma non credo sia vero che la polizia oggi è meno presente di una volta. Prova a fare un giro in motorino senza casco e poi vedi dopo quanto tempo vieni fermato. 10 anni fa avevo certi amici che il casco neanche cel’avevano o che andavano in giro con motorini modificati fino all’impossibile e li sentivi arrivare 3 minuti prima dal rumore…
Forse una volta si andava sempre negli stessi posti e allora bastavano 2 o 3 pattuglie.
Al signore della lettera voglio dire che sicuramente il problema è anche dato dal volume del traffico. Macerata è la stessa città di 15 anni fa ma credo che le macchine siano almeno il quadruplo, e tutti prendono l’auto per muoversi. All’ora dell’uscita da scuola poi dio ce ne scampi, il traffico sembra quello di una metropoli.
Pensi che quando ero piccolo, (parlo di 18 anni fa più o meno) insieme ai miei amici andavamo in bicicletta per la strada nuova che allora era considerata l’unica vera strada pericolosa della città, per capirci ai tempi in cui l’unico semaforo era quello vicino all’unico grande supermercato, quello della stazione (che ricordi….)
Se lo immagina lei vedere oggi un ragazzino di 9/ 10 anni in bicicletta per la strada nuova? è pericolossissimo anche solo prendere via Roma…
Quindi forse i ragazzini saranno anche incoscienti, sicuramente hanno preso la rotatoria in quel modo per non perdere velocità, ed inoltre vedranno ogni settimana il moto GP ma il problema è anche dato dalle circostanze, dal fatto che gli scooter di oggi superano i 100 Km/h, sono delle bestie, e che il traffico è diventato una vera e propria giungla, quindi ogni minima cavolata si rischia di pagarla molto cara.
Allo stesso tempo è anche vero che i nuovi motorini frenano meglio e possono essere controllati in maniera più adeguata.
La differenza è che se uno “fa la botta” oggi la fa molto più forte di 10 anni fa.
Cmq alla fine ha ragione lei, tiriamo su una generazione di futuri piloti chissà poi quando prenderanno le auto…
sinceramente provo la stessa identica sensazione quando esco dal lavoro all’ora di pranzo. trovo sempre il branco di pecore (che altro non è) uscire dalle varie scuole e per raggiungere la fermata dei pullman in piazza pizzarello. per stare tutti vicini vicini e raccontarsi tutto quello che non sono riusciti a dirsi in ben 5 ore di scuola, camminano completamente in mezzo alla strada, tranquilli e beati e attraversano la strada senza guardare per niente e senza curarsi minimamente delle auto che arrivano dall’una e l’altra parte e se tu automobilista in piena ragione suoni il clacson per svegliarli un attimo (o anche per mandarli a quel paese in alcuni casi) si fanno forza l’un l’altro e rispondono, quando va bene, con frasi del tipo:”oh, sona a mammeta”! certo chi ci passa tutti i giorni come me conosce bene la situazione quindi al massimo va a 20km/h ma questo non vuol dire che sia una situazione accettabile! condivido in pieno le riflessioni del sig.Tomassucci
La cosa peggiore è quella che dice il Sig. Tomassucci e cioè che troppo frequentemente i nostri figli assumono atteggiamenti molto poco civili.
Molto spesso gli stessi genitori. troppo presi dal caotico vivere di oggi, nemmeno sono a conoscenza di tutto quello che fanno, e come lo fanno, i loro figli, .
Altrettanto spesso, invece, i genitori non si interessano proprio di saperlo e difendono i loro figli anche quando hanno torto marcio invece che sgridarli e imparare loro a vivere con coscienza ed educazione, rispettando gli altri per essere, a loro volta, rispettati.
Tanti genitori dovrebbero prima essere educati ad educare e solo dopo, fare i genitori che è, e rimane, il mestiere più difficile del mondo.
Quante volte non riusciamo a far sì che i nostri figli crescano come vorremmo, nonostante dedichiamo loro tanto tempo e tantissimo amore, figuriamoci come potrebbero venire se nemmeno ci interessiamo a loro e alla vita che vivono!
Liana Paciaroni
Mi hanno colpito le parole del sig. Tomassucci: “Avrebbe distrutto la sua famiglia e la mia, che di figli ne ho tre. E tutto ciò per una stupida bravata. ”
Forse su questo dovremmo riflettere, sul fatto che anche noi da giovani ( guidavo il motorino circa 40 anna addietro!!!!!) ne abbiamo fatte di cose “senza testa”, ma educazione, rispetto, una buona dose di senso civico e sopratutto paura delle sberle di babbo erano sempre ottimi compagni di viaggio!!!!
Non credo che sia colpa dei genitori troppo indaffarati a lavorare e non educati.
Cosi’ come non credo che sia colpa della mancanza di pattuglie ( anche se Walter e De Cecio in sella al loro Falcone Guzzi blu della Polizia Municipale restano impressi nella mia mente come il miglior deterrente alle allora impensabili “bravate” !!!)
Ritengo forse che manchi un po’ di “gioco delle parti”, regole precise su chi deve essere il leader della situazione ( padre) e chi gregario ( figlio), forse serve anche un po’ piu’ di severita’ e di minor accondiscendenza ( “sono giovani”…… per me non va bene).
Mi sento un po’ dinosauro a dire queste cose, ma la liberta’ di ognuno finisce dove comincia quella dell’altro e su strada se cio’ non funziona – e torno a citare Tomassucci – il malcapitato “starebbe forse a raccogliere le lacrime dei propri cari intorno ad una lastra di marmo. “
Quando andavo a scuola io, in quarto superiore, 15 anni fa, un compagno di classe aveva la moto. Ebbene, un giorno decise di fare il curvone che dalle vergini scende a piediripa, quello sotto l’attuale obbrobbrio bianco dell’università, CONTROMANO!!!
Tutti gli dicemmo che era stato un pazzo, lui lo ammetteva, ma ne era troppo fiero e quasi quasi lo avrebbe rifatto.
Ecco, intendendomi un poco di psiche umana, dico che a volte si rincorre la morte… anche a 16 anni, per motivi ai più nascosti e nascosti anche agli autori di tali gesti. Quindi, voglio dire, anche se consciamente non lo ammetteranno mai, le persone che hanno questi comportamenti devono stare molto attente a sè stesse e cercare di limitare, usando il raziocinio (unica arma in questi casi) comportamenti che fanno sentire super-eroi. Sono proprio questi i più pericolosi, in quanto avvolti da un fascino… che è mortale, però.