di Alessandra Pierini
Nei cassetti e nei vecchi armadi non si trovano solo cianfrusaglie. Ogni tanto possono infatti tornare alla luce dei piccoli tesori. E’ accaduto ad un maceratese che ha scovato un libretto postale, ingiallito dal tempo, al quale suo padre, o suo nonno, aveva affidato i suoi risparmi. Dal libretto rilasciato dalle “Casse di risparmio postali”, risulta infatti che il 21 gennaio 1942 furono versate 100 lire, le quali fruttarono alla data del 16 giugno del ’47, 12 lire e 70 per un totale di 112 lire e 70. In tutti questi anni nessuno ha ritirato questi soldi e il libretto è finito nella categoria dei “dormienti” che, secondo la legge, si estinguono dopo dieci anni e le somme finiscono al fondo istituito nel Ministero dell’Economia e delle Finanze per risarcire i risparmiatori di vittime di frodi finanziarie.In questo caso ne sono passati quasi sessanta.
Il maceratese che ha ritrovato il libretto però si è rivolto all’avvocato Claudio Carbonari per valutare la possibilità di avanzare una causa per recuperare il gruzzolo finora dimenticato ma l’obiettivo è tutt’altro che semplice.
«In molti casi – spiega l’avvocato – non si riesce ad ottenere il rimborso e non è neanche semplice stabilire l’effettivo valore di quella cifra, rapportata ai giorni nostri. A seconda dei metodi di calcolo utilizzati, infatti, le 112 lire del mio cliente possono valere dai 10 mila agli 80 mila euro» .
Il possessore di questo libretto, naturalmente, non è l’unico a trovarsi in questa situazione. In tutta Italia in effetti i casi sono moltissimi e al momento risultano diversi contenziosi aperti ma ancora nessuna pronuncia. Si è anche ipotizzata una sorta di class action, azione pionieristica, per avanzare una richiesta comune a Poste Italiane, Banca d’Italia e Ministero dell’Economia, ad esempio nel Ferrarese c’è stato un boom di richieste.
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Poche sere fa in una trasmissione televisiva parlavano proprio di queste persone che ritrovando o aspettando che gli interessi maturassero, sono andati ad incassare nelle ladre banche il dovuto. Purtroppo si sono ritrovati con carta straccia. Mi auguro che il signore possa riavere quello che allora le banche hanno incassato. Ma spesso con i disonesti è difficile vincere. In bocca a lupo.
Secondo me questo è un capitale scudato!!!! sono i primi effetti della nuova manovra finanziaria….
scherzi a parte, credo che purtroppo il signore non avrà molte possibilità di recupero considerando che oggi addirittura le banche hanno ridotto le tempistiche per il recupero dei soldi nei cosidetti conti “dormienti”… ma magari trattandosi di deposito postale valgono regole differenti! in bocca al lupo!
in bocca al lupo!
@ Vincenzo Bellini: ladre banche e disonesti……..
Vorrei sottolineare che la materia e’ stata regolata da una legge dello Stato! La c.d. “finanziaria” ( L. 266 del 23 dicembre. 2005) crec. prevede che i depositi di somme di denaro (conti correnti, libretti, titoli, ecc.) di strumenti finanziari e contratti di assicurazione, per i quali non sia stata effettuata alcuna operazione o movimentazione, per un periodo di tempo di 10 anni, sono da definirsi dormienti.
Pertanto, dopo un certo lasso di tempo, il rapporto verrà estinto e le somme ed i valori relativi a ciascun rapporto verranno devoluti ad un apposito fondo. Tale fondo e’ gestito dal Ministero dell’ Economia, e non dalle banche……
Era spiegato anche nell’articolo, ma Lei preferisce infangare le banche…. tanto va di moda….
Ma non sempre sono ladre e disoneste….. e chi ci lavora se la prende a male, sopratutto se ogni mattina si reca in banca per fare onestamente il proprio lavoro!!!
Pessima tempora currunt
caro dottor Serrani,
1) è vero che ho depositato una somma nel 1960?.. si
2) è vero che non l’ho più movimentata?.. si
3) è vero che esiste una legge dello stato che dice che se….?.. si
4) se io dimostro che quella somma è riconducibile a me perchè non me la ridanno?
tutto qui (Lei mi dirà la legge non lo prevede e perchè non ha previsto questi casi? le leggi non dovrebbero essere fatte per favorire la vita dei cittadini?), i dipendenti della banche non c’entrano nulla, sono lavoratori che, come altri, fanno bene e con onestà il proprio lavoro.. la gente è arrabbiata con l’istituzione banca..
@ Alcibiade:
Mi perdoni, quanto scrive non e’ esatto:
Le Banche e gli altri Intermediari hanno provveduto ad identificare i cd. rapporti dormienti e a comunicare i relativi dati al Ministero. Va precisato che la qualificazione come “dormiente” di un determinato conto non pregiudica il diritto alla restituzione del titolare: quest’ultimo potrà richiedere la restituzione delle relative somme o alla Banca o all’Intermediario presso cui risulta tale rapporto o direttamente a questo Ministero, entro il normale termine prescrizionale, nel caso i relativi importi siano già stati trasferiti dalla Banca o dall’Intermediario al relativo Fondo.
Per ritornare in possesso del suo denaro deve muoversi così::
1) controllare sul sito http://depositidormienti.mef.gov.it/ se è presente il suo nominativo;
2) In caso positivo avrà tempo 10 anni dal momento del versamento del suo denaro nel fondo dei conti dormienti per richiederne la restituzione al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Penso che il suo deposito sia dormiente dal 2008 per cui a partire dal 15 dicembre 2008 l’intermediario non può più restituirle direttamente il denaro.
I suoi soldi, insieme a quelli di tutti i conti dormienti 2008 dovrebbero essere stati depositati nel fondo entro il 31 maggio 2009, per cui a partire da tale data dovrebbero essere a sua disposizione, con i tempi ministeriali, su richiesta.
In questo caso – e forse in altri – la gente NON DOVREBBE essere arrabbiata con l’istituzione banca……..