Il sindaco Romano Carancini, l'assessore Leonardo Lippi, il dottor Alberto Tubaldi e il direttore dell'Asur Piero Ciccarelli
di Alessandra Pierini
La sanità maceratese è un’eccellenza nella Regione Marche e non si ferma neanche davanti alla crisi economica che attanaglia il settore pubblico. Questa mattina, infatti, nell’Ospedale di Macerata sono stati inaugurati, con grande soddisfazione degli addetti ai lavori i nuovi locali di Nefrologia-Dialisi, Day Hospital Dipartimento Medico, Diabetologia, Terapia del dolore e cure palliative.
Hanno preso parte all’inaugurazione di questa mattina le autorità politiche, i dirigenti sanitari ma soprattutto i medici e gli infermieri che ogni giorno vivono il contatto con i pazienti e le difficoltà di un settore, quello sanitario, che richiede una programmazione non basata sui numeri e sulle entrate ma sulle reali esigenze dei malati. In questa ottica arrivano gli interventi ai tre reparti che sono di fondamentale importanza. Ha parlato di opportunità e di speranze Piero Ciccarelli, direttore regionale dell’Asur: «Siamo una regione che ha la grande capacità di riorganizzarsi per sopravvivere alle sfide, ma come italiani, ci riorganizziamo nel momento in cui abbiamo l’acqua alla gola. In questo caso partiamo avvantaggiati grazie a progetti messi in cantiere già nel 2009. Molti hanno paura dei cambiamenti che interesseranno i prossimi mesi. Io cristianamente vedo nel cambiamento un’opportunità, altri meno cristianamente ci vedono solo la paura. Già a dicembre ragioneremo sulle reti cliniche interne. Ciò vuol dire che faremo muovere i nostri migliori professionisti attraverso le nostre sedi. Dalla prossima settimana partiremo con ortopedia e chirurgia vascolare e poi via via con tutti gli altri, fino a trovare la migliore soluzione per valorizzare le risorse a parità di spese. Nella sanità non possiamo parlare di tagli ma di mancato aumento dei finanziamenti. sarebbe delittuoso se con la ricchezza di strutture di cui disponiamo non fossimo in grado di strutturarle».
Ha parlato della necessità di fare nuovi investimenti il sindaco di Macerata Romano Carancini: «L’inaugurazione di nuovi reparti e servizi è un passo importante. Questo territorio è nella sanita un’eccellenza che va rispettata in tutte le sue potenzialità. Purtroppo quello che Macerata soffre è una minore capacità di investimenti che vorremmo arrivassero in questo territorio in maniera equilibrata con gli altri. Non vorremmo essere castigati».
L’assessore regionale Luca Marconi ha iniziato il suo intervento promettendo di evitare il politichese ma anche il medicalese: «Il Piano Sanitario è finalmente arrivato – ha spiegato – anche se abbiamo rischiato di non farlo. I piani presuppongono soldi che coprano le spese con precisione quindi ha sempre meno senso farli. Siamo la sola Regione, oltre alla Lombardia, ad avere il bilancio in ordine e rispetto alla Lombardia la nostra sanittà è privata è pari al 7% contro il 40% della Lombardia. La provincia di Macerata ha una forte parcellizzazione delle strutture che non può reggere. Chiedere investimenti – ha detto poi rivolgendosi a Carancini – non è il modo serio di affrontare la questione. Credo invece che noi dovremmo fare qualcosa rispetto all’ospedale di Torrette come avere una rete di ospedali dove potremo fare quasi tutto. Quello che serve è un grande sforzo collettivo».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Queste sono le cose belle di Macerata. La Sanità locale, un fiore all’occhiello dei maceratesi.
Ma quale eccellenze! Fate una inchiesta seria come quella che ha fatto l’Avv. Bommarito su Fontescodella e vedrete la vera situazione di questo ospedale. Ci sarà sicuramente qualche reparto o singola situazione con buone prestazioni, ma la realtà generale è SCADENTE. Chiedete e vedrete che tutti quelli che possono vanno a farsi curare altrove. Rimangono i più che per carenze informative, culturali o economiche non possono permettersi altro.
Fiore all’occhiello!??!?!? WHAT!!??!?!? Ma perché Carancini s’è andato a operare all’occhio fuori regione se è l’eccellenza!??!?!??!?!?
Questi signori vivono una sanità che non esiste, o meglio credo che vivono una sanità virtuale!!!!!!
Basta vedere i tempi di attesa per le visite con il SSN. Basta vedere anche come si comportano i medici con le visite specialistiche con il SSN: non ti guardano nemmeno in faccia. Mi fermo qui ma spero di aver dato il senso!!!!!!!!1