Lattanzi su Smea-Cosmari :
“Macerata ha rifiutato ogni proposta di sintesi”

Il coordinatore provinciale del Pdl evidenzia le criticità della Smea e rivendica la serietà con cui hanno operato tutti i soggetti interessati

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Mario Lattanzi

Dopo che l’operazione per l’acquisto della Smea da parte del Cosmari è saltata, il sindaco di Macerata Romano Carancini ha parlato di boicottaggio, mentre Fabio Pistarelli, capogruppo del Pdl, ha accusato il primo cittadino di fallimento (leggi l’articolo). Interviene sul tema anche Mario Lattanzi, coordinatore provinciale del Pdl, uno dei protagonisti nella lunga trattativa. 

«Ritengo che la questione Cosmari-Smea  meriti un esame serio che non può prescindere da un breve riassunto. Con le delibere n. 2 ed 8 del 2011, l’assemblea generale dei sindaci dava mandato al CdA del Cosmari di acquistare la Smea. L’acquisto era subordinato ad una due diligence che avrebbe dovuto verificare, dal punto di vista tecnico legale, la situazione della società Smea. Il lavoro dei tecnici veniva poi ripreso nella delibera del CdA Cosmari n. 95 del 3.10.2011. Dalla due diligence emergevano chiare criticità della Smea in particolare per ciò che riguardava i superminimi di alcuni dipendenti ed una possibile difficoltà di bilancio. Il CdA del Cosmari nella delibera chiedeva al Comune di Macerata di farsi carico della differenza contrattuale dei superminimi e dell’eventuale squilibrio di bilancio. Il Comune di Macerata si opponeva nettamente. La delibera 95, portata in A.G. veniva sospesa per consentire un superamento della stessa attraverso una mediazione tra rappresentanti dei Sindaci e Comune di Macerata. Due dei Sindaci, tra l’altro, erano, e sono anche, responsabili provinciali dei due maggiori partiti. Nella seduta dell’assemblea generale di mercoledì 16 novembre si è dovuto prendere atto che non c’era alcuna possibilità di sintesi.L’assemblea dei Sindaci, della quale faccio parte, ha sempre ritenuto opportuno l’acquisto della società Smea. Opportuno, anche se non economicamente vantaggioso e non più realmente strategico alla luce della nuova normativa, in virtù del fatto che avrebbe comunque consentito la costituzione di un unico soggetto provinciale, garantito un processo virtuoso in materia di smaltimento, processo per altro avviato da tempo e tutelato tutti i lavoratori, sia della Smea che del Cosmari.

smea_lavoratoriGli stessi Sindaci chiedevano al Comune di Macerata di farsi carico in modo chiaro e trasparente dei superminimi di alcuni particolari contratti per motivi etici ed economici insieme e chiedeva altresì di salvaguardare il Cosmari da possibili ulteriori rivendicazioni contrattuali. Tutto questo senza neanche parlare dei possibili squilibri di bilancio certificati dalla due diligence, del valore effettivo della società e nonostante le dimissioni del Presidente Eusebi, tanta era comunque la volontà di arrivare all’acquisto ed alla fusione.
Ogni proposta di sintesi, pur concertata e discussa nella commissione ristretta, è stata o rifiutata o emendata in modo inaccettabile dal Comune di Macerata che forse non ha tenuto conto che ogni Sindaco deve rispondere ai suoi cittadini e ad essi deve render conto di ogni euro speso in più, anche nel campo dei rifiuti.
Ed anche le forze politiche hanno fatto la loro parte. Anche il PDL del quale sono responsabile. Ma tutti si sono dovuti fermare di fronte alla evidente impossibilità di giungere ad un accordo.
Macchinazioni trasversali hanno impedito l’operazione? Non mi risulta o comunque non ne sono a conoscenza. Penso che si sia operato in modo serio, da parte del CdA del Cosmari e dell’Assemblea dei Sindaci, tutti preoccupati di garantire la correttezza dell’operazione e di tutelare gli interessi dei cittadini. Ora mi sembrano assolutamente fuori posto le minacce di possibili ritorsioni. Non hanno senso e non sono accettabili. Spero invece che tutti abbiano l’interesse di tutelare il Cosmari, consorzio che raccoglie tutti i Comuni della Provincia di Macerata, e che si lavori a livello politico per il mantenimento di quella gestione unitaria che ha garantito efficienza e qualità del servizio».



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