Paola Giorgi, consigliere regionale Idv, risponde a Franco Capponi che, in un intervento relativo alla tassa sui fossi, ha accusato l’Idv di incoerenza per aver votato contro l’abrogazione dell’articolo 18 della legge regionale 16, che avrebbe evitato la tassa stessa (leggi l’articolo).
«Capponi farebbe bene ad informarsi prima di parlare – scrive la Giorgi – l’ Italia dei Valori ha intrapreso un percorso serio in merito alla questione dell’eliminazione dei consorzi di bonifica. La proposta di legge regionale è stata già depositata nei giorni scorsi. La proposta di legge intende abrogare l’ art. 18 della Legge Regionale 16/2010 con il quale erano stati conferiti ai consorzi di bonifica talune funzioni idrauliche generando tra l’ altro confusione in ordine al riparto delle competenze. In base a quella disposizione il Consorzio di bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera, unico tra quelli della Regione, ha notificato tramite Equitalia circa 40 mila cartelle di pagamento ad altrettanti contribuenti. Inoltre, questa è la novità e la maggiore efficacia dell’iniziativa, la proposta di legge Idv inserisce una norma transitoria che definisce non dovuti dai contribuenti i contributi consortili stabiliti in base al famigerato art. 18, se non fondati da un beneficio specifico e diretto ricevuto da ogni singolo immobile dall’ esecuzione delle opere di bonifica per i quali la Provincia competente non abbia approvato preventivamente il relativo piano di riparto. Quindi, sulla base di questo articolo introdotto nella nostra proposta di legge e naturalmente fondato su ampia Giurisprudenza, i contributi richiesti agli agricoltori della Provincia di Macerata non sono dovuti.
Detto questo direi Capponi, da dipendente dell’ Assemblea, poteva anche prenderne direttamente visione dal sito nell’ Assemblea Legislativa: basta cliccare sul link “consiglieri – Paola Giorgi” ed appare, in maniera chiara e trasparente, tutta l’ attività che svolgo in consiglio regionale, compresa la pdl in questione. Ricordo a Capponi che nella seduta dell’ Assemblea regionale dello scorso 8 novembre era all’ odg la nomina, di competenza consiliare, del revisore di un Consorzio di bonifica. Ho dichiarato, ed è agli atti, di non aver espresso preferenze in quanto, insieme al mio partito, l’IDV, stiamo sostenendo una battaglia per la chiusura dei Consorzi. Dopo le mie parole altri si sono affrettatati a prendere posizione, tra cui la stessa Pdl. Vedremo se la posizione sarà mantenuta al momento del voto in aula della mia proposta di legge. Ricordo inoltre a Capponi che, nonostante la legge regionale di abolizione dei consorzi approvata dalla Regione Marche nel 1997 sia stata dichiarata anticostituzionale e quindi decaduta, stiamo studiando termini legislativi tali da riproporre anche in Regione il principio senza cadere nel pericolo della incostituzionalità».
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“La Regione e il centrosinistra hanno autorizzato
il Consorzio di Bonifica a richiedere tributi non dovuti”
Questa e’ la storia consigliere Giorgi e nei giorni scorsi (precisamente un mese fa’) con il consigliere provinciale Nazareno Agostini abbiamo presentato una mozione dove si impegnava la Provincia a chiedere alla Regione Marche l’immediata revoca della previsione legislativa in tema di Bonifica o a revocare la propria delibera in autotutela relativa all’approvazione del Piano di Classifica presentato dal Consorzio di Bonifica.
Ma abbiamo fatto di piu’, in sede di approvazione del conto consuntivo abbiamo presentato un emendamento, prima del vostro ODG (un ODG alla Regione Marche non si nega a nessuno ma non risolve nulla dei problemi dei 40000 utenti interessati ad un tributo iniquo che proprio la vostra maggioranza ha riattivato approvando l’art. 18 della Legge Regionale 16/2010 – Attuale Legislatura)
Proprio il 21 Ottobre scrivemmo su cronache Maceratesi l’articolo di cui sotto:
“Nei giorni scorsi sono pervenuti, presso le abitazioni di numerosi agricoltori e privati cittadini, avvisi di pagamento del Consorzio di Bonifica Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera (di seguito indicato come Consorzio di Bonifica) dell’importo annuale compreso tra 13 e oltre 500 euro per opere di bonifica mai eseguite e fittiziamente attribuite all’esercizio 2010. In proposito i capigruppo consiliari Capponi e Agostini hanno presentato una mozione che impegna la Giunta provinciale a:
1. Verificare la possibilità di annullare in autotutela la deliberazione Commissariale n. 89/2011 della Provincia di Macerata che approva la previsione contenuta nella Sezione del Piano di Classifica relativa al monitoraggio e manutenzione dei fossi di IV categoria e non classificati, motivandola con il fatto che le opere individuate dal primo comma del citato art.1 rappresentano opere di bonifica di competenza privata (al pari di quelle di cui all’art.38 del R.D. 215/1933) che possono essere eseguite dal Consorzio di Bonifica solo nel caso in cui i proprietari omettano di eseguirle e previa autorizzazione della competente amministrazione. A tale riguardo, anchela L.R.13/1985 prevede, all’art.26, che “l’esecuzione delle opere di competenza privata avviene secondo la disciplina, in quanto applicabile, del R.D. 13 dicembre 1933, n. 215, e successive modificazioni e integrazioni, sostituendosi agli organi statali la provincia. Qualora i proprietari non eseguano le opere e i lavori cui sono obbligati a norma della legislazione vigente, le province possono provvedere con le modalità di cui all’art. 4 della presente legge, in nome e per conto dei proprietari interessati”. Conseguentemente, tali opere, nelle sole ipotesi in cui i proprietari non provvedano, possono essere eseguite, in sostituzione, dai soggetti pubblici secondo le modalità previste dall’art.4 della L.R. 13/1985 che testualmente recita che “le province provvedono alla progettazione, all’esecuzione, all’esercizio e alla manutenzione delle opere di bonifica mediante concessione ai consorzi di bonifica”;
2. Chiedere alla Regione Marche l’immediata revoca della previsione legislativa in tema di Bonifica introdotta con la legge regionale n. 16/2010, art. 18, che ha avallato il comportamento del Consorzio di Bonifica con una decisone della maggioranza di centrosinistra incomprensibile, dato il fatto che questa previsione inoltre non supera la valutazione che precedentementela Provinciaaveva espresso e cioè che gli interventi di monitoraggio e di manutenzione dei fossi di IV categoria e di quelli non classificati costituiscano opere di natura idraulica e non siano riconducibili alle opere di bonifica di natura né idraulica né irrigua. Inoltre, come molte sentenze hanno osservato, essendo il Consorzio di Bonifica un concessionario pubblico di funzioni di difesa del suolo, le attività del consorzio vanno a vantaggio non solo dei proprietari di immobili, ma della generalità dei cittadini: di conseguenza, la tassa dovrebbe gravare sulla fiscalità generale dello Stato e degli Enti locali, tanto più che fino ad oggi non è stato procurato alcun beneficio specifico nei confronti dei singoli immobili. Altra ragione di illegittimità riguarda la misura del tributo, che prende in considerazione la rendita catastale dei fabbricati e dei terreni e non gli eventuali benefici diretti di una determinata area e sarebbe auspicabile un ritiro di tutte le cartelle senza gravare le aziende di ulteriori oneri per ricorsi alla Commissione Tributaria. È inoltre contrario all’etica legislativa che un Ente commissariato da 6/7 anni e sostanzialmente senza funzioni venga rifunzionalizzato proprio mentre è allo studio la soppressione o il totale conferimento delle funzioni alle Province cosi come indicato nella PDL di riforma del Codice delle Autonomie;
3. Contestare al Consorzio di Bonifica la illegittimità ad introdurre un ipotetico tributo per la manutenzione dei fossi non classificati la cui responsabilità ricade sui confinanti, con motivazione ulteriormente rafforzata dal fatto che tutti gli agricoltori, proprio in merito alle operazioni di monitoraggio e manutenzione dei fossi non classificati, hanno già una precisa responsabilità (per i fossi non classificati, i fossi di scolo a confine, di capezzagna e fossi di natura agricola) e una obbligatorietà di manutenzione derivante dalle norme introdotte sulla condizionalità e già a carico degli agricoltori in cambio della garanzia di erogazione dei contributi PAC (la Politica AgricolaComunitaria ha introdotto nel 2003 tale principio, oggi regolamentato dal decreto ministeriale n. 10346 del 13/05/2011 e precedentemente dal decreto n. 30125 del 22 dicembre 2009 MIPAF);
4. Contestare inoltre la legittimità della contribuzione richiesta, come la generalità dei contribuenti denunciano, verificato anche che:
– nei territori dove operano i Consorzi di bonifica i cittadini sono tenuti al pagamento di un contributo aggiuntivo alla normale imposizione fiscale, contrariamente a quanto avviene per i cittadini residenti in aree non oggetto degli interventi dei Consorzi, dove gli interventi di difesa idrogeologica sono finanziati solamente dalla fiscalità generale;
– questa situazione ha creato nel tempo una disparità di trattamento per molti cittadini, a cui è necessario porre rimedio con urgenza, nei limiti delle competenze regionali in materia;
– gran parte della cittadinanza tenuta al pagamento dei contributi al Consorzio di Bonifica denuncia l’assenza di qualsiasi tipo di beneficio dovuto all’opera del Consorzio e quantomeno l’inesistenza di interventi nell’anno2010 a cui sembra riferirsi la contribuzione richiesta”
Tutto qui Consigliere ed in provincia i partiti della sua maggioranza hanno rinviato il punto (potevano anche sospendere il Piano di Classifica approvato con delibera del Commissario o avevano potuto ottenere la vostra attenzione e si poteva cassare l’art.18 della L.R. 16/2010) perche’ i suoi “avevano le macchine al parcheggio coperto” . Era una validissima giustificazione per lasciare in balia di Equitalia 4000 agricoltori e proprietari di piccoli appezzamenti di terreno che non sanno cosa debbona fare?????
Vorrei sommessamente inserirmi nel dibattito.
Il consigliere Capponi il 14 aprile 2011 in occasione della sua campagna elettorale scriveva sul problema delle alluvioni che avevano colpito anche Macerata:
” La Regione, poi, (sulla calamità) ha un ulteriore responsabilità dato che sono stati disattivati i Consorzi di Bonifica che avevano la manutenzione e gestione della rete idrografica secondaria”.
Questo vuol dire che Capponi imputava alla Regione di aver sottratto competenze ai Consorzi, ma, quando affermava questo non conosceva che la Regione, ben prima dell’avvento delle calamità con l’art. 18 aveva reintrodotto tale funzione.
Ben diverso è il discorso della consigliera Giorgi che in sostanza vuole la assoluta garanzia che al pagamento del contributo corrisponda un reale beneficio da parte dei contribuenti.
Ebbene, quella garanzia richiesta è sacrosanta, ed invito la consigliera Giorgi, la quale ha mostrato sensibilità verso l’argomento con critica costruttiva, a visitare il Consorzio di Macerata per rendersi conto di quello che il Consorzio stà facendo. Tenga conto che è in dirittura d’arrivo una legge regionale
che sopprime numerosi Consorzi andando verso quella semplificazione delle amministrazioni che da piu’ parti, ed anche dall’ IDV, si reclama.
Il consigliere Capponi conosce bene il Consorzio di Macerata ma invito anche lui ad una chiacchierata al Consorzio perchè voglio risvegliare in lui quella attenzione che nel passato ha riservato e che, opportunamente, aveva riproposto con il suo comunicato dell’aprile 2011.
NON E’ CHE QUALCUNO PUO’ ANDARE PER FOSSI DURANTE L’EMERGENZA E TORNARE PER LA CAMPAGNA… ELETTORALE.