Il fittizio trasferimento della residenza all’estero di un professionista, prima a Londra, poi a Dubai, e la contestuale cessazione formale della partita iva non impediscono all’Amministrazione finanziaria di accertare l’effettivo esercizio di un’attivita’ economica all’interno del territorio nazionale. La Commissione Tributaria Provinciale di Macerata ha accolto la tesi dell’Agenzia secondo cui il contribuente, pur avendo trasferito la residenza prima in Gran Bretagna, e successivamente negli Emirati Arabi, ha di fatto continuato ad operare in Italia conseguendo redditi non dichiarati e mantenendo rapporti professionali e stretti vincoli di parentela.
Il caso – L’accertamento tributario per circa 3,7 milioni di euro tra maggiori imposte, sanzioni e interessi, si fonda sul recupero a tassazione di redditi di lavoro autonomo, determinati dall’Agenzia delle Entrate di Macerata sulla base delle rilevanti somme di denaro transitate sul conto corrente del contribuente e non giustificate. Secondo l’Ufficio le movimentazioni bancarie sono imputabili alle molteplici attivita’ professionali di consulenza e di cariche sociali da lui ricoperte nel Belpaese.
Il rifiuto a ricevere gli atti equivale comunque a notifica – L’Ufficio ha tentato piu’ volte di invitare il contribuente al contraddittorio per fornire le giustificazioni sulle movimentazioni, ma l’interessato e’ piu’ volte sfuggito al messo notificatore. Un “diversivo” messo in atto per poter successivamente invocare il difetto di notifica. Solo dopo diversi appostamenti, il messo e’ riuscito a leggere la comunicazione, nonostante il contribuente si rifiutasse di firmarla. Cio’, ad avviso dei giudici di primo grado, e’ valso come notifica nelle mani proprie del destinatario.
Il mancato riconoscimento di costi deducibili – I giudici di prime cure hanno respinto tutte le eccezioni sollevate dal ricorrente e in particolare negato la deducibilita’ di ulteriori costi in funzione della mancata dimostrazione circa la natura e l’ammontare delle spese sostenute. Il contribuente e’ stato altresi’ condannato agli oneri processuali quantificati nella misura di 11mila euro. (AGI)
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Ottimo. Bisogna distruggere questi soggetti. Sono il cancro della nostra società.
Mi piacerebbe,già nei prossimi giorni magari, leggere ancora su questo caso (il cui protagonista mi è sconosciuto e spero che tale mi resti per sempre). Leggere, per esempio, che a seguito della sanzione comminata il furbacchione rimanga definitivamente in braghe di tela per il resto dei suoi giorni. La lotta (senza tregua e senza pietà) agli evasori fiscali rappresenta, o dovrebbe rappresentare, per lo Stato e per tutti i cittadini onesti un DIRITTO/DOVERE sacrosanto e imprescindibile. Gli evasori sono la razza tra le più ripugnanti del mondo delinquenziale ! Mi auguro di vedere ancora tanti articoli analoghi.
i nomi…amici di CM..vogliamo i NOMI..di questi soggetti….!!!!!!
Vedo tante manine rosse. Saranno mica evasori?
T R E M A T E , silviuccio non c’è più, ahahahahahahahahah
@danito
@tutti
il vero problema è la struttura del nostro sistema fiscale che DEVE essere assolutamente rivisto, con forti fortissime sanzioni per chi evade e forti incentivi per i virtuosi. Ora io nn commento il singolo fatto, ma faccio un discorso generale. Qui siamo arrivati ad un punto che l’imprenditore o evade o fallisce con tutto quello che ne consegue soprattutto mandandando a casa gli operai.
Stefano Ciabattoni
Chi dice che l’evasione fiscale è un atto delinquenziale, ha ragione a metà.
Provi a mettere su un’attività sua e vedrà che nel giro di un anno, massimo due, evaderà anch’egli, in quanto COSTRETTO, a meno che non chiuda.
Inoltre bisogna distinguere tra i grandi evasori e i piccoli. Questi ultimi rientrano in quanto detto sopra e lo stato lo sa bene, ecco perchè non li incalza più di tanto.
Informarsi prima di parlare, please.
@ danito: non vedo il nesso tra la fine del governo berlusconi e presunti evasori che commentano con manine rosse …..:)
@ axel: metter su una attivita’ oggi e’ un atto di coraggio, certissimo, ma da qui a diventare evasore ce ne passa……
Una accorta gestione aziendale puo’ eviatre queste “costrizioni”, anche se a mio avviso la pressione sulle aziende e’ troppo accentuata.
Ad ogni modo grandi o piccoli gli evasori danneggiano tutti, senza distinzioni !
Che poi ( e quoto Ciabattoni) e’ ora di attuare una seria politica di manette agli evasori, taglio della mano destra, ostracismo all’Asinara per 12 anni muniti di sola pala e sacco di grano, confisca di ogni bene e interdizione da ogni ufficio pubblico e privato, e’ altra cosa………..
A parte gli scherzi, magari seTUTTI pagassero le tasse, la pressione potrebbe scendere e TUTTI ne trarremmo giovamento….
Ricordiamocelo……. chiediamo scontrino e fattura, e se non ce la rilasciano …..
chiamiamo il 117!!!!!
Finchè non ci sarà il conflitto di interessi tra chi deve fattura e chi la riceve, il problema ci sarà sempre.
Mi spiego meglio: Quanti di voi versano l’iva all’idraulico e pretendono fattura? Secondo me nessuno o quasi, contribuendo perciò, all’evasione fiscale, pur se a parole, come nei commenti sopra, si è assolutamente indignati nei confronti degli evasori.
Altro esempio: Il meccanico; se vi dice che la riparazione costa 600 euro, ma senza fattura ve ne costa 500, voi che fate? Al di là del perbenismo delle vostre parole, quando siete li, a tu per tu con il lavoratore autonomo, CHE FATE???
Ripeto: facile fare i conti con i portafogli degli altri… anche se il problema esiste ed è grave.
SOLUZIONE: Dare la possibilità a TUTTI di detrarre TUTTO ciò che si compra.
SOLUZIONE 2: Una volta che in base al punto 1 si hanno maggiori entrate, diminuire la tassazione alle aziende/imprese e, in generale, a tutti, con pene severe per chi evade.
Per axel…… secondo te, la pensionata 70 enne con 400 euro al mese che non/può detrarre nulla, se l’idraulico o il dentista, gli fa 60 -80 euro di sconto per il lavoretto fatto, secondo te, quando gli presenta il conto, gli dice di no? Per la vecchietta è un risparmio altissimo, per il meccanico, l’idraulico il dentista ( gira gira sono sempre queste le categorie che si prendono come esempio) sono soldi puliti e per lo stato soldi fantasma. Quindi concordo in pieno con il tuo punto SOLUZIONE1. Ma chi evade..in parte già si sa..solo che come per la droga..sono problemi che NON si voglino risolvere.
@CM
Perchè mettere nome e cognome per tanti fatti insignificanti e non mettere questo nome che è pubblicato su tutti i giornali?
Premettendo che non vedo nessuna innovazione con questa sentenza (peraltro ultima di un orientamento già ben consolidato da anni in tutta italia) se non la necessità di cronaca.
L’evasione è una triste realtà italica, è vero, ma andrebbe ben analizzata e non basterebbe un post ad esplicarla.
Ciò che dovrebbe far riflettere è il concetto fondatissimo secondo cui una realtà economica non possa in nessun modo esistere senza un lauto margine di “nero”. In pratica un’attività ha già di per se insita l’evasione solo per il fatto di essere attiva.
Capisco quanti storcerano il muso e quanti non approveranno questa affermazione, ma si da il caso che sia proprio su questo che si basa l’accertamento fiscale.
Io credo che prima di imporre le leggi si debba acquisire il rispetto per lo stato.
Se si fanno verbali di accertamento solo per raggiungere i premi produzione (pochissimi giorni fa, il ministero delle finanze dichiarava che il 75% degli accertamenti venivano annullati dalle commissioni perchè infondati riferendosi all’impossibilità di conteggiare il sanzionato con l’evasione recuperata) o se l’agente o l’incaricato si presenta con il vestito firmato “tarocco” o con la borsetta finta gucci, o se va a comprare i cd duplicati, o non si fa fare lo scontrino, o chissà che cosa, io cittadino vedo quell’agente come un lavore come un altro che deve portare a casa la pagnotta come può.
Come il vigile urbano è passato nell’ottica comune dall’essere “la guardia”, baluardo di legalità a “li vigili” una sorta di entità che si materializza solo per prelevare soldi al cittadino, la finanza (intesa in senso lato) che prima era una realtà ben definita, ora è una delle tante flangie che vanno a scovare i meno furbi o quelli che i più furbi vogliono togliere di mezzo.
Io sono sempre della stessa opinione, quando ci saranno pene certe per i controllori, allora ci saranno molti controllati diligenti. Ma fino ad allora, il “chi controlla il controllore” porterà solo a radicare in forma sempre più irreversibile lo stato di anarchia che troppo spesso viene coperta con il “tirare avanti”.
Ciò, tuttavia, è soltanto una mia opinione
Premesso che l’evasione è un reato (anche morale), vorrei puntualizzare che spesso l’evasione è l’unica salvezza per tante famiglie.
Ovviamente non mi riferisco al signore in questione ma si pensi a tutte le ripetizioni date dagli insegnanti ( e mai denunciate), ai lavoretti fatti dagli operai telecom o enel fuori dal loro orario di lavoro, alle assenze per false malattie dei dipendenti pubblici ( eh sì anche questa è evasione visto che il loro stipendio arriva dallo Stato).
a realtà è che in Italia la pressione fiscale è paurosa non solo per le aziende ma anche (e soprattutto ) per la gente comune.
Al prelievo in busta paga pari al 30% circa vanno aggiunte le vare tasse che vengono pagate “extra” e che sugli stipendi più bassi incidono notevolmente di più: Tarsu, Bollo auto, Tassa sul possesso di televisione (più noto come canone Rai), l’Iva su ogni acquisto, forse ancora l’ICI, tutte le accise sul carburante e molte altre ancora. Fatevi un conto e alla fine rimarrete a bocca aperta.
Ma per piacere..basta con questi distinguo..c’è una legge ( che piaccia o meno ) che prevede degli obblighi che se non rispettati comportano conseguenze civili e/o penali. Chi non adempie è sostanzialmente un criminale che danneggia l’intera comunità e l’economia nazionale. Io lavoro con la partita iva e pago tutto ciò che mi viene chiesto anche se spesso mi converrebbe non farlo ma verrei meno ai miei obblighi di cittadino e non voglio essere considerato un disonesto agli occhi della comunità, ho una dignità.
Il sistema sanzionatorio se non applicato con giustizia ed equità ma in modo ferreo non sortisce l’effetto disincentivante di pratiche elusive e/o evasive, a ciò si aggiunga che in questo ultimo decennio politiche “condonistiche” incentivano l’evasione..tanto poi si transa con l’agenzia delle entrate e spesso conviene.
Mi auguro che chi viene “pizzicato” nn solo paghi caro e paghi tutto ma venga esposto al pubblico ludibrio e additato come truffatore e ladro, che gli sia fatto divieto di continuare nella propria attività professionale.. così magari si libera qualche posto nel mercato del lavoro per più giovani e onesti professionisti.
Beh sono due i post con i quali mi trovo interamente d’accordo: di Renzo Serrani (del quale condivido
anche il suo pensiero…..pallavolistico) e Tommi Gun al quale dico che basta acquistare “Il Messaggero”
di oggi per avere notizie più dettagliate.
L’evasione fiscale è il male che anno dopo anno in un crescendo “Rossiniano” (forse sarebbe più cor-
retto dire …..”berlusconiano”), unito a tutti gli altri mali che affliggono l’Italia ci ha portato a questo collas-
so economico. Stiamo parlando di cifre forse superiori ai 130 miliardi di euro annui di evasione e da
quanti anni? Sono cifre enormi che invece di tradursi in risorse per tutti confluiscono nei patrimoni
privati e personali piccoli o grandi che siano.Aggiungo poi che la figura professionale di “commercia-
lista” è una aggravante e non di poco conto. Se questi professionisti rischiano per il proprio tornacon-
to laddove sanno che potrebbero essere scoperti e condannati, figuratevi che spirale si innesca con
un congruo giro di Clienti laddove le probabilità di essere coinvolti responsabilmente sono pressochè
inesistenti! Allora anche io mi aggiungo al coro di persone che credono che l’etica e l’onestà
siano ancora valori recuperabili: non assistiamo inerti e impassibili a questi fatti, optiamo sempre
per la legalità, scontrini fatture e ricevute, sono soldi…..nostri! Poi se c’è bisogno….si passa al 117!!
Cordialmente.
Antonio Oro.
Sono sicuro che era un fans del Berlusca, gli ha insegnato lui e Tremontana a fare sti giochetti. Alla fine si accordera’ per il decimo di quanto dovuto, mettendocela comunque in quel posto.
Mi permetto di copiaincollare un link e lo dedico a tutti i perbenisti dell’ultim’ora gli accusatori i fautori della lettera scarlatta meditate o popolo meditate con la Vs. testa lasciando stare quello che i Vs. capi vi dicono MEDITATE
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/19-novembre-2011/azienda-crisi-impresario-si-uccide-1902229044593.shtml
NEL 2010 I CASI ANALOGHI SONO STATI CIRCA 7.000
Stefano Ciabattoni