Un acceso confronto verbale tra Antonio Calafati, noto architetto che negli ultimi anni ha presentato molti innovativi progetti, tra i quali quello della metropolitana di superficie, e Romano Carancini, sindaco del Comune di Macerata, ha animato questo pomeriggio “La Valle del Potenza: organizzazione spaziale e sviluppo economico di un territorio periurbano”, convegno organizzato dalla Camera di Commercio e dalla Fondazione Carima.
Il professor Calafati, in un lungo intervento, ha presentato la complessità dell’area che è allo stesso tempo sistema agricolo, sistema insediativo a carattere residenziale ma soprattutto industriale, piattaforma della mobilità provinciale e sistema paesaggistico e ha sottolineato la necessità di un progetto di sviluppo integrato per il territorio della Valle del Potenza. L’accademico si è soffermato sulle criticità: «Sorgono nell’area centri commerciali senza che i sindaci si siano confrontati facendo una programmazione di area e le infrastrutture non bastano ad assicurare lo sviluppo».
Ad accendere la miccia, l’intervento di Romano Carancini: «Ogni volta che sento Calafati – ha detto – mi butterei sotto un ponte». Il professore non ha affatto gradito l’esternazione del primo cittadino e si è alzato in piedi esclamando: «Questa è retorica da quattro soldi – ha detto – utilizzi un linguaggio consono a questa sede». A questo punto tra i due è iniziato un battibecco che è andato avanti finchè Giuliano Bianchi non è intervenuto a sedare gli animi facendo anche appello alla saggezza degli avi: «Gli antichi, a quanto pare, capivano più di noi» ha affermato alla fine per poi ridare la parola a Carancini che, misurando i termini, ha precisato: «Non condivido la visione catastrofica di Calafati, la Valpotenza ha avuto delle ferite ma non mortali. Ritengo poi che è facile parlare ma bisogna anche confrontarsi con le nostre possibilità che sono veramente ridotte».
a.p.
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Basta con l’aria fritta! Dalla parte di Carancini senza se e senza ma!
Il problema principipale di tutta la vallata del Potenza, è rappresentato da una viabilità ferma a 50 anni fa, la quale non permette un’accesso diretto e rapido sia verso la costa direzione autostrada, sia verso Macerata. Non è un caso che la valle del Chienti sia piu’ sviluppata industrialmente e turisticamente. Giulio Silenzi aveva buttato la come idea la prosecuzione dell’attuale bretella che passa dietro il centro fiere, fino al nuovo casello autostradale di Potenza Picena e aveva anche azzardato come recuperare i soldi per tale opera, idea subito criticata a piu’ non posso di chi, magari ora, si lamenta per il sottosviluppo di quest’ area.
…presenta progetti, parla di architettura, noto è noto, ma non mi sembra che calafati sia un architetto…beninteso, non che i titoli contino un granchè…
La Camera di Commercio, Bianchi e Calafati hanno organizzato un numero imprecisato di incontri dal tema “MACERATA CITTA’ DELLA CULTURA”…..risultato?
La Stagione di Macerata Citta’ della Cultura voluto dalla Camera di Commercio(ADAM,REbis…..)è finita a Villa Potenza….!?!?La Penso come Bonifazi “Basta con l’aria fritta!” ma mai dalla parte di C.
Per non parlare di Macerata Ospitale, 25 persone dentro le case!!!!!
Preferisco mille volte che Bianchi finanzi progetti sontuosi come “Pievebovigliana in Germania” con 30.000€ ma che lasci perdere l’arte e la cultura. VILLA POTENZA CITTà DELLA CULTURA. Ridicoli
Mi chiedo se Bianchi conosca solo il Prof. Calafati, dato che in tutti gli ultimi convegni organizzati dalla Camera di Commercio è stato SEMPRE e SOLO invitato lui. Ha una convenzione??
riflessione: considerato che l’articolo non illustra i contenuti del convegno certi commenti dimostrano che delle volte su CM si interviene un po’ così, giusto per ribadire le proprie convinzioni. mica è vietato, si intende…:)
(@avit cmq hai ragione, Calafati non è architetto)
@ secarancinidecideperlosferisteriosiamofiniti
E’ evidente che tra Camera di Commercio e Fondazione Carima sia in corso una partita per altre presidenze giocata anche sul paesaggio, il periurbano e altre menate di questo genere. Pertanto vorrei sommessamente ricordare due cose che vanno al di là delle scoperte dell’acqua calda:
1) Nel 1964 Piccinato aveva ben definito nella redazione del PRG le destinazioni delle tre frazioni: Sforzacosta (artigianale), Piediripa (industriale) e Villa Potenza (agricola). Tuttavia in assenza di industrie Piediripa venne variata in commerciale. Sforzacosta ha avuto il suo sviluppo sostenibile e a Villa Potenza venne delocalizzato il Foro Boario quando i vitelli avevano già abbandonato le stalle.
2) L’idea di metropolitana di superficie è vecchia come il cucco. Infatti risale agli anni ’80 e lo prova la stazione di Villalba.
Mi riservo di ritornare sul concetto di periurbano o rururbano con il linguaggio del Fuffas di Crozza
Ascoltando l’intervista al prof. Calafati, non posso che rimarcare che la politica è oggi giustamente commissariata e il conforto mi viene dalla berlusconiana spiritosaggine del sindaco di Macerata che si distingue per eleganza e senso di responsabilità per il ruolo che ricopre, ma forse è giusto non pretendere altro, perchè pensare è un vizio antico che la cosiddetta modernità rifiuta. Quanto all’argomento trattato, credo che le risorse di un territorio devono scaturire da un progetto comune e da infrastrutture, quali la viabilità, certamente primarie, mentre il semplice affollamento di supermercati non garantisce progresso economico e sociale, anzi svilisce l’iniziativa privata di un commercio a misura umana e capace di conservare alcune tradizioni peculiari del nostro territorio, che garantisono le tanto esaltate sigle DOC o DOP assegnate ai nostri prodotti. Questo per parlare unicamente di un Centro Fiere, che stentatamente, prova ad esaltare talvolta i nostri prodotti considerati eccellenti in ogni parte del mondo. Ma forse è idea migliore spendersi per l’ampliamento di un palazzetto dello sport, trascurando magari la costruzione di un polo natatorio che giace inespresso da tempi immemorabili.
ennesimo scontro (per usare le parole del titolo)…
Il Prof. Antonio Calafati non è un noto architetto ma un economista, Professore associato di “Economia applicata” nella Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell’Università Politecnica delle Marche.