«Roma e Treja hanno in comune il mistero del nome», scrive Dolores Prato, imprimendo nella carta l’etimologia stessa della sua esistenza. Ma se per Roma parla da sé la storia millenaria, Treia, nel suo mistero personalissimo, è riuscita anch’essa in un’ardua impresa: colmare, nel suo nome, le distanze oceaniche affrontate dai suoi emigranti in Argentina.
Vicende delle quali oggi, grazie alla mostra fotografica «Nostalgia gaucha», potremo rivivere i luoghi, i sapori dispersi e lo spirito più intenso dei loro tanti volti. Promossa dalla Regione Marche e patrocinata dall’Amministrazione treiese, l’esposizione farà tappa nella città del “bracciale” dal 12 novembre (con “taglio del nastro” alle ore 17) fino al 4 dicembre,
presso il Palazzo Comunale, con la consapevolezza di saper toccare davvero le corde dell’anima del nostro territorio, le radici e le molteplici testimonianze (significativo è infatti l’aneddoto della ragazza argentina chiamata “Treia” dai suoi genitori in onore della propria terra d’origine). Una miscela di sensazioni che, grazie agli oltre cento scatti realizzati
dall’architetto Fernando Fisher Jr., il dott. Raimondo Orsetti (a sinistra nella foto), dirigente del servizio Cultura e Turismo della Regione, in accordo con il Presidente Gian Mario Spacca, ha voluto raccogliere in vista della settima edizione della «Giornata delle Marche»in programma a Fano per il prossimo 10 dicembre. «In Argentina – ha dichiarato Orsetti – vi è oltre la metà dei marchigiani. Nel corso del Novecento coloro che vi sono giunti, hanno addirittura contribuito a fondare dei paesi grazie alla loro cultura e al loro ingegno. I nostri corregionali – ha aggiunto – hanno accettato la sfida pur sapendo che lasciando l’Italia avrebbero fatto i conti con una realtà diversa e per molti aspetti più dura. Il titolo di questa
mostra – ha infine concluso il dirigente regionale – vuole mettere in evidenza il tratto nostalgico che emerge da queste foto che ritraggono gli agricoltori marchigiani molti dei quali diventati nel tempo mandriani, ovvero i cosiddetti “gauchi”»
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Ho avuto modo di visiare la mostra e devo dire che è ben allestita. Grazie Alla regione Marche che si è ricordata di Treia
Peccato che l’innagurazione della mostra sia stata fatta in maniera “carbonara” luci spente lungo le scale e sopratutto quella catasta di sedie nere all’ingresso che oscuravano e addirittura possono compromettre l’integrità dei quelle meravigliose opere che costituiscono la pinacoteca comunale.
Certo non ci facciamo belle figura. che avrà detto il sindaco di Cingoli?
I nostri attenti amministratori però non se ne sono accorti. Fortuna che la mostra è poco visitata.
pierini purtroppo la pinacoteca ha un valore poco considerato a treia
pensi che nel festival dei lavoro l’ hanno usata come aula espondendo le opere d’arte a qualsiasi manintenzionato o sbadatezza
http://www.consulentidellavoro.it/imagegallery/pictures/ANK_8210.jpg
fermo restando il valore assoluto ke la festa ha per treia e l’ ottima organizzatzione (coordinata dagli efficenti dipendenti comunali ) salvo le grandissime cadute di stile cn ordinanze pubblicate il lunedi successivo
Treia ha avuto e per fortuna ha ancora un profondo legame con i propri concittadini emigrati da decenni e ha fatto cose molto concrete. Tra il 1895 e il 1960 sono emigrati in Argentina piu’ di 8000 cittadini Treiesi che hanno il grande merito anche di aver favorito la possibilità di sopravvivenza a queli che sono restati……..Il flusso migratorio che dalla fine dell’ottocento in poi ha visto protagonista la nostra provincia, nasce fondamentalmente su basi economiche. Le Marche erano una regione estremamente povera, fatta di mezzadri, braccianti e pescatori, che prima hanno iniziato a spostarsi in piccoli gruppi verso il Lazio, la Toscana e l’Emilia Romagna, e poi hanno tentato il grande salto, alla ricerca di una Terra Promessa, verso l’Europa del Nord, gli Stati Uniti e il Sud America.
Era comunque l’Argentina la metà prediletta dai maceratesi, dove sul totale degli espatriati della provincia, giungevano in media il 50% delle persone, superando il 70% in alcuni comuni dell’alto maceratese, come Loro Piceno, Colmurano, Sant’Angelo in Pontano, Treia, San Severino, Cingoli, Ripe San Ginesio.
Nel corso del secolo appena trascorso i maceratesi sono andati per il mondo in cerca di fortuna, e a volte l’hanno persino trovata, riuscendo a distinguersi e diventando artisti affermati, scrittori, sportivi e industriali. Pensare comunque che questo sia un fenomeno del passato è sbagliato. Infatti, anche se con modalità diverse, sono molti gli italiani (nel nostro caso i maceratesi) che scelgono di fare un’esperienza di vita all’estero, che magari a volte diventa permanente.
Per questo l’amministrazione Provinciale che ho avuto l’onore di guidare ha creato e rafforzato le inziative di scambio culturale e di collegamento anche attraverso il sito http://www.maceratesinelmondo.it/storia-dellemigrazione-maceratese/
Allego ora un progetto felicemente realizzato dall’amministrazione di Treia e dalla Provincia di Macerata per il consolidamento dell’operatività dell’OSPEDALE ITALIANO di MONTE BUEY con la lettera che il Sindaco di Treia Luigi SantaLucia mi invio’……….Spett.le Presidente della Provincia di Macerata.
OGGETTO: Celebrazioni del Bicentenario dell’Indipendenza dell’America Latina
Celebrazione centenario Città di Monte Buey, gemellata con Treia.
In relazione al documento inviato dell’Assessore Provinciale alle attività produttive e ai rapporti con le città gemellate con l’Argentina Gagliardi Patrizio, datata 04/06/2010, si comunica che una delegazione di n.32 ns. cittadini ( molti parenti di emigrati proprio nella zona di Cordoba, Rosario e Santa Fe’) si recherà, senza alcun costo a carico della collettività treiese e dell’Ente locale comunale, nella Città di Monte Buey (Repub. Argentina), gemellata con Treia, per celebrare il prossimo 22 ottobre il primo centenario della nascita di quella comunità.
La comunità di Monte Buey nella Provincia di Cordoba, conta circa 8000 abitanti, la maggioranza di questi sono di origine Italiana e la presenza di famiglie costituite da ex emigranti della nostra Provincia di Macerata e’ larghissima.
Tale evento si colloca come consolidamento delle iniziative culturali e sociali iniziate con il gemellaggio e inoltre si pone all’interno delle celebrazioni relative all’anno dei festeggiamenti del bicentenario dell’Indipendenza dell’Argentina.
L’iniziativa di sostenere e rafforzare la rete socio-sanitaria della zona ove opera l’Ospedale Italiano di Monte Buey (eccelleza a presido medico-chirurgico di circa 200.000 cittadini) si inserisce anche all’interno dell’accordo siglato in data 7 febbraio 2006, presso il Ministero della Salute e dell’Ambiente argentino rappresentato dal Ministro Dott.D. Ginés Gonzàlez Garcìa e il Sottosegretario di Stato alla Salute italiano, Dott. Domenico Zinzi, attraverso un protocollo in materia di teleconsulto medico dell’Alleanza degli Ospedali Italiani nel Mondoche, in Argentina, vede la partecipazione degli ospedali italiani di Buenos Aires, di Cordoba, di La Plata, di Rosario, di Monte Buey e di Bahia Blanca in linea con 33 ospedali in Italia attraverso il Segretariato di Assistenza Tecnica dell’Alleanza e che si allega per opportuna conoscenza.
L’iniziativa di potenziamento delle attività di prevenzione e pronto soccorso dell’Ospedale Italiano di Monte Buey e’ stata oggetto anche di un sostegno da parte della Regione Lombardia ed inserito in un importante progetto di Cooperazione allo sviuluppo ed ammesso a finanziamento con deliberazione Regione Lombardia n. 010789 del 16/12/2009.
In tale occasione l’amministrazione Comunale di Treia, con il contributo della Provincia di Macerata verserà un contributo di € 12.000 per l’acquisto di attrezzatura medica indispensabile a completare il nuovo pronto soccorso dell’Ospedale Italiano di Montebuey, come da strumentazione sotto elencata.
Si richiede quindi, in relazione alla Vs. del 04/06/10, l’elargizione del un contributo di € 6.000. Per tale importante occasione il Sindaco di Treia ( città gemellata con Monte Buey) porterà il saluto della terra cha ha visto partire, nei primi 60 anni del 20° secolo, circa 9500 dei suoi figli proprio verso la terra Argentina.
Proprio per questo il Comune di Treia chiede di poter avere a disposizione dalla Provincia del materiale fotografico, dei testi e pubblicazioni (Orbicolare, 57 Comuni, ecc.) ai fini di una promozione turistica e conoscitiva della nostra realtà e possibilmente gadget della nostra Provincia da poter consegnare in occasione degli incontri e nell’evento dei festeggiamenti del centenario.
Grati per l’attenzione che vorrete riservare alla presente ed in attesa di Vs. comunicazioni, distintamente salutiamo.
IL SINDACO
(Luigi Santalucia)
spiegatemi una cosa . l’ amministrazione comunale di treia va piangendo perche non “ c’imo li sordi” manco per tappare le piccole buche e poi regala 6000/12000 euro ai discendenti degli emigrati argentini gente che ha abbandonato le famiglie in difficolta lasciandole in italia
ma perche ? come qualcuno diceva nell’ altro articolo , caro sindaco tifiamo tutti per te se smetterai di ascoltare le sirene esterne e scalpitanti amministratorini interni e farai solo le spese giuste per il paese non quelle inutili grosse o piccole ke siano