di Alessandra Pierini
«Sono passati 5 mesi dall’elezione del presidente della Provincia Antonio Pettinari e c’è ancora un programma di mandato». E’ questa la prima di una lunga serie di accuse della minoranza di centro destra nei confronti dell’amministrazione provinciale che ha riunito questa mattina una conferenza stampa. «Lo statuto – ha sottolineato Franco Capponi – prevede che le linee siano presentate entro 4 mesi dall’elezione invece non abbiamo ancora materiale sul quale confrontarci. Il tempo è scaduto, la Provincia viene da un anno di commissariamento perciò ha bisogno di una strategia». Capponi va avanti poi con questioni che coinvolgono anche la Regione: «Siamo contenti della regionalizzazione del Patto di Stabilità per 90 milioni di euro. Inannzitutto le Marche sono una delle ultime regioni ad applicare questa misura, inoltre se la Regione può permettersi di liberare una cifra così importante, i piagnistei fatti finora erano finti, non è così indispensabile l’accise sulla benzina e anche le polemiche sulla mancanza di fondi per gli alluvionati erano strumentali». Capponi è tornato ad affrontare anche il tema delle cartelle esattoriali inviate dal Consorzio di Bonifica: «Il Presidente ha riconosciuto che gli avvisi sono illegittimi, ora però chiediamo atti conseguenti e necessari. Tra l’altro non sentiamo più parlare dell’accordo di programma tra le Università di Macerata e Camerino e non vorremmo rischiare uno stop, non c’è programmazione per i giovani e per il settore edilizia che è in forte crisi».
Sulla stessa lunghezza d’onda Nazareno Agostini, capogruppo del Pdl: «La Provincia avrebbe bisogno di una Giunta dinamica: la nomina degli assessori si è protratta nel tempo e per lungo tempo sono stati solo virtuali, le Commissioni consiliari sono state votate in ritardo e la Conferenza delle Autonomie si è riunita per la prima volta ieri su nostro sollecito. Ci aspettavamo poi che in una situazione difficile come quella attuale i costi della politica diminuissero invece tre assessori hanno una doppia carica amministrativa e hanno scelto di percepire l’indennità provinciale mentre il Testo Unico degli Enti locali prevede che a loro spettasse metà dell’indennità comunale e metà di quella provinciale che avrebbe significato per la Provincia un risparmio di più di 33 mila euro». Incalza Capponi: «Tra l’altro questi assessori si trovano a votare su temi sensibili relativi ai propri Comuni. E’ capitato con il piano regolatore di Recanati votato da Biagiola sia in Comune che in Provincia. Tra l’altro sull’assessore Giovanni Torresi c’è una richiesta di rinvia a giudizio e in questo il modello Macerata fa eccezione visto che non si è pensato minimamente di sospenderlo». Gli fa eco Mario Lattanzi, segretario provinciale del Pdl: «Ricordo che quando Cesare Martini fu eletto sindaco si dimise dal consiglio provinciale. Tra l’altro la Giunta provinciale nasce da una coalizione che proprio per le sue caratteristiche è soggetta a un’inerzia. Oggi la Provincia ha ottenuto dalla Regione 7 milioni di euro (leggi l’articolo) e quei soldi saranno utilizzati per pagare aziende e completare opere che erano state iniziate dall’amministrazione Capponi». Parla di una Giunta che va al rallentatore anche Giovanni Giampaoli, commissario della Lega Nord: «La nostra amministrazione aveva puntato molto sulla formazione e sul lavoro, ora invece noto scarsa propensione alla formazione dei giovani e poca trasparenza dell’attività amministrativa».
Franco Capponi ha concluso parlando di temi caldi in questi giorni. Prima di tutto la scelta di abbancare i rifiuti in provincia di Ascoli: «In passato, da Presidente, io ho gestito la questione rifiuti coinvolgendo anche il Cosmari. Pettinari ha invece trattato da solo e il Cosmari dovrà pagare il 60 % in più per lo smaltimento. Fermo, per le sue caratteristiche e per la vicinanza, dovrebbe essere tenuta più in considerazione». Per quanto riguarda lo Sferisterio, Capponi parla di programma pluriennale: «L’associazione va riorganizzata, noi per una questione di tempi, non abbiamo avuto la possibilità di metterci mano. La lirica è un evento che interessa il 2% ddella popolazione mondiale per cui comunicarlo costa tantissimo. Noi puntavamo a creare una Fondazione e a sfruttare lo Sferisterio tutto l’anno. La richiesta che facevano grandi aziende che avevamo contattato come potenziali sponsor era quella di pacchetti triennali o quinquennali. Nessuno verrà a sponsorizzare se si continuerà con la strategia annuale. E’ il momento di smobilitare i carrozzoni».
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Più che una forza per cambiare soltanto le sigle (Dc, Pdl e Ppe) occorre una energia straordinaria in grado di chiudere definitivamente tutte le Province.
Preg.mo Consigliere Franco Capponi
visto che ritorna sul tema della illegittimità delle cartelle del Consorzio continuando a mal rappresentare un ente che, quando Lei amministrava il Comune di Treia ha realizzato lavori per le calamità per milioni di euro asfaltando tutte le strade del suo territorio comunale sistemando anche numerosi corsi d’acqua, vorrei chiederLe cosa è cambiato dal 14 aprile 2011 quando Lei in un Suo comunicato intitolato “Il Centrosinistra specula sulle disgrazie” parlando della alluvione che c’era stata affermava:
“Mi fà specie che un centrosinistra allo sbando continui a speculare sulle disgrazie non adempiendo, invece, alle sue responsabilità: Non è questo l’atteggiamento di chi dovrebbe sentirsi responsabile di quello che è avvenuto, visto che in questa regione per la pulizia di fiumi e torrenti sono state stanziate somme ridicole, ed è stata proprio la cattiva manutenzione a generare il disastro. La Regione, poi, ha un ulteriore responsabilità dato che sono stati disattivati i Consorzi di Bonifica che avevano la funzione di manutenzione e gestione della rete idrografica secondaria e da anni la gestione dei Consorzi è stata Commissariata espropriandola ai legittimi titolari quali erano gli agricoltori marchigiani”.
Visto che stò ripristinando la funzione che Lei ha affermato che è stata espropriata ai Consorzi, visto che per fare cessare la gestione commissariale come da Lei reclamato debbo formare gli elenchi degli aventi diritto al voto per far scegliere agli agricoltori i propri amministratori, visto che la mancanza di tutto questo ha contribuito a determinare lo stato di cattiva manutenzione che ha provocato il disastro passato, le cui immagini abbiamo rivisto in televisione oggi con la Toscana, Le rinnovo la domanda cosa è cambiato da averLe fatto cambiare opinione così radicalmente.
Ma cosa si vuole da Capponi ……. Da uno cioè che è riuscito a sostenere che il patto di stabilità permette di fare molte cose …..
Lo vada a dire in faccia agli imprenditori (anche a me !!) che non possono incassare dagli enti per i lavori fatti !!! Lo vada a dire ai dipendenti di quelle imprese che non vengono pagate. Come vede il patto permette proprio tante belle cose. Come dice lei.
Avv. Netti…….non perda tempo. Purtroppo oggi la politica è diventata il gioco del tutto e del contrario del tutto.
Cordialissimo Commisario del Consorzio di Bonifica Avv.to Netti,
rispondo volentieri alla sua osservazione dato che ha cercato di insinuare contraddizione nel mio di agire e per questo – dato che della coerenza ne ho fatto stile di vita – le ricordo innanzi tutto che il Consorzio di Bonifica era un Ente democratcamente eletto e che per questo conosceva nella sua operatività il tatto che serve nei rapporti con 40.000 o giu’ di lì ditte catastali – per lo piu’ agricoltori – soprattutto di coinvolgimento morale e nella responsabilità della gestione di un bene primario come appunto il territorio. Come Lei ben sa’ la politca cerca di monopolizzare tutto sotto il proprio dominio ed il centrosinistra – maestra di cio’ in queesta Regione – non ha risparmiato neanche il Consorzio di Bonifica commissariandolo e disattivandolo per circa 10 anni.
Ora non mi dica che tutto cio’ non e’ quantomai paradossale riattivare l’operatività del Consorzio su un Piao di Classifica che prevede la manutenzione dei Fossi non classificati senza nessun coinvolgimento degli interessati e senza nessuna loro delega – se non quella improrpia introdotta nottetempo dalla maggoranza di centrosinistra – con l’art.18 della legge 16/2010.
Converrà con me quindi che il procedimento amministrativo del Consorzio di Bonifica si basa sulla approvazione del cosiddetto “PIANO di CLASSIFICA” da parte della Provincia di Macerata ( che nella mia breve gestione avevo invece bocciato) e basa la sua esecutività su un impalcato normativo molto complesso e confuso, gia’ oggetto di mutevoli decisioni degli organi di giurisdizione e da ultimo modificato da una ulteriore variante normativa, inopinatamente introdotta proprio dalla Regione Marche nella Legge Regionale n. 16/2010 di assestamento di bilancio.
Prendo atto che la Provincia di Macerata ha ritenuto con la DGP n. 89/2011 Commissariale di poter approvare la Sezione del Piano di Classifica relativa al monitoraggio e manutenzione dei fossi di IV categoria e non classificati, ma la stessa individua delle prescrizioni che a nostro avviso non accendono la consecuzione giuridica e sempre a nostro avviso, non ridanno potesta’ al Consorzio di Bonifica della reintrodurre fittizia del balzello tributario, soparttutto relativo quello ai fossi non classificati.
L’Ufficio prescrive infatti che:
a) tutti gli interventi inerenti gli aspetti di natura idraulica dovranno essere preventivamente autorizzati dal Settore IX – Patrimonio ed opere idrauliche della Provincia di Macerata;
b) ai fini del riparto della spesa, resti ferma la distinzione tra opere di competenza pubblica ed opere di competenza privata di cui all’art.2 del R.D. 215/1933, in quanto, come anche affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 326/1998 “la distinzione fra opere di bonifica di competenza pubblica (già statale), caratterizzate da una preminente finalizzazione agli interessi pubblici legati alla bonifica, e opere di competenza privata, in quanto di interesse particolare dei fondi inclusi nel comprensorio di bonifica” fa “parte senza dubbio dei principi fondamentali tuttora vigenti nella materia, non derogabili ad opera del legislatore regionale nell’esercizio della potestà legislativa concorrente” a nostro avviso fanno sussistere tutte le motivazioni per cui autorevoli Commissioni Tributarie e la Cassazione hanno gia’ sentenziato.
A nostro avviso infatti la previsione contenuta nel Piano di Classifica relativa al monitoraggio e manutenzione dei fossi di IV categoria e non classificati, motivandola con il fatto che le opere individuate dal primo comma del citato art.1 rappresentano opere di bonifica di competenza privata (al pari di quelle di cui all’art.38 del R.D. 215/1933) che possono essere eseguite dal Consorzio di Bonifica solo nel caso in cui i proprietari omettano di eseguirle e previa autorizzazione della competente amministrazione. A tale riguardo, anche la L.R. 13/1985 prevede, all’art.26, che “L’esecuzione delle opere di competenza privata avviene secondo la disciplina, in quanto applicabile, del R.D. 13 dicembre 1933, n. 215, e successive modificazioni e integrazioni, sostituendosi agli organi statali la provincia. Qualora i proprietari non eseguano le opere e i lavori cui sono obbligati a norma della legislazione vigente, le province possono provvedere con le modalità di cui all’art. 4 della presente legge, in nome e per conto dei proprietari interessati.” Conseguentemente, tali opere, nelle sole ipotesi in cui i proprietari non provvedano, possono essere eseguite, in sostituzione, dai soggetti pubblici secondo le modalità previste dall’art.4 della L.R. 13/1985 che testualmente recita che “Le province provvedono alla progettazione, all’esecuzione, all’esercizio e alla manutenzione delle opere di bonifica mediante concessione ai consorzi di bonifica”;
Non riteniamo inoltre che il solo dispositivo contenuto nell’art. 18 della L.R. 16/2010 superi la valutazione che precedentemente la Provincia aveva espresso e cioe’ che gli interventi di monitoraggio e di manutenzione dei fossi di IV categoria e di quelli non classificati, costituiscano opere di natura idraulica e non siano riconducibili alle opere di bonifica di natura né idraulica né irrigua. In merito a tale aspetto, dall’analisi dei contenuti del Piano si evince che le opere afferiscono principalmente alla manutenzione degli alvei dei corsi d’acqua per cui sembra potersi propendere per la natura idraulica pubblica delle stesse (specie per i Fossi di IV° Ordine). Inoltre come molte sentenze hanno osservato, essendo il Consorzio di Bonifica un concessionario pubblico di funzioni di difesa del suolo, le attività del consorzio vanno a vantaggio non solo dei proprietari di immobili, ma della generalità dei cittadini: di conseguenza, la tassa dovrebbe gravare sulla fiscalità generale dello Stato e degli Enti locali, tanto più che fino ad oggi non è stato procurato alcun beneficio specifico nei confronti dei singoli immobili. Altra ragione di illegittimità riguarda la misura del tributo, che prende in considerazione la rendita catastale dei fabbricati e dei terreni e non gli eventuali benefici diretti di una determinata area e sarebbe auspicabile un ritiro di tutte le cartelle senza gravare le aziende di ulteriori oneri per ricorsi alla Commissione Tributaria. E’ inoltre contrario all’etica legislativa che un Ente commissariato da 6/7 anni e sostanzialmente senza funzioni, venga rifunzionalizzato proprio mentre e’ allo studio la soppressione o il totale conferimento delle funzioni alle Provincie cosi come indicato nella PDL di riforma del Codice delle Autonomie Locali.
Contestiamo al Consorzio di Bonifica la legittimità ad introdurre un ipotetico tributo per la manutenzione dei fossi non classificati la cui responsabilità ricade sui confinanti, con motivazione ulteriormente rafforzata dal fatto che tutti gli agricoltori, proprio in merito alle operazioni di monitoraggio e manutenzione dei fossi non classificati, hanno gia’ una precisa responsabilità (per i fossi non classificati, i fossi di scolo a confine, di capezzagna e fossi di natura agricola) e una obbligatorietà di manutenzione derivante dalle norme introdotte sulla condizionalità e gia’ a carico degli agricoltori in cambio della garanzia di erogazione dei contributi PAC (La Politica Agricola Comunitaria ha introdotto tale principio nel 2003 ed e’ oggi regolamentato dal decreto ministeriale n. 10346 del 13/05/2011 e precedentemente dal decreto n. 30125 del 22 dicembre 2009 MIPAF.
Contestiamo inoltre la legittimità della contribuzione richiesta , come lamentano e denunciano la generalità dei contribuenti , verificato anche il fatto:
1) che nei territori dove operano i Consorzi di bonifica i cittadini sono tenuti al pagamento di un contributo aggiuntivo alla normale imposizione fiscale, contrariamente a quanto avviene per i cittadini residenti in aree non oggetto degli interventi dei Consorzi, dove gli interventi di difesa idrogeologica sono finanziati solamente dalla fiscalità generale.
2)che questa situazione ha creato nel tempo e creerà una disparità di trattamento per molti cittadini, a cui è necessario porre rimedio con urgenza, nei limiti delle competenze regionali in materia;
3) che, gran parte della cittadinanza tenuta al pagamento del contributi al Consorzio di bonifica, denuncia l’assenza di qualsiasi tipo di beneficio dovuto all’opera del Consorzio;
4) che le ditte ctastali a cui sono stati richiesti i tributi in molti casi risulatano cessate, trasformate o addirittura con indirizzari vetusti in quanto contemplano titolari deceduti da anni.
A parte la risposta tecnica avvocato Netti, per cultura e per responsabilità, posso dirLe che tutto il percorso delle attività del Consorzio poteva essere anche riavviato ma dopo e solo dopo aver coinvolto tutti i soci (magari con incontri tecnici per specifici Bacini e per singoli Comuni o per Ambiti Fluviali in modo che il Consorzio potesse avere una delega, magari della semplice maggioranza) e dei soggetti tenuti al tributo e in quel caso poteva essere conferito volonatriamente al Consorzio le funzioni di manutenzione dei fossi minori e interpoderali con una delega specifica dato che invece oggi rimane – anche se il Consorzio eseguisse alcuni lavori – assoluatmente a loro carico – date le norme vincolanti contenuti nei decreti relativi alla ” Condizionalità” che obbliga alla manutenzione di queste opere tutti i beneficiri della PAc ( circa il 95% della superficie coltivata oggi ne beneficia e si assunto tale obbligo). Le ricordo inoltre che il Consorzio poteva presentare in nome e per conto di un numero considerevole di agricoltori anche il fantomatico (in questa Provicnia ma non in quelle di Pesaro ed Ancona che ne hanno avuti finanziati 10 per oltre 40 milioni di euro) “accordo agroambientale d’area per la cura e la gestione delle aste fluviali” (Potenza, Chienti, Musone, ma anche per aste minori) della nostra Provincia.
Ecco spiegatoLe quindi la mia affermazione ” La Regione, poi, ha un ulteriore responsabilità dato che sono stati disattivati i Consorzi di Bonifica che avevano la funzione di manutenzione e gestione della rete idrografica secondaria e da anni la gestione dei Consorzi è stata Commissariata espropriandola ai legittimi titolari quali erano gli agricoltori marchigiani”.
In un momento di grande stravolgimento delle certezze che lo Stato e il Pubblico in generale possa adempiere ancora a tante funzioni dato lo stato della finnza pubblica, non sono i commissariamenti e le Leggi non condivise i metodi che ci responsabizzazo. Credo che anche Lei condivida questa impostazione, data anche la sua nota estrazione culturale socialista e riformista, e cioe’ che oggi e’ il tempo della rsponsabilità e della certezza delel regole. Non possiamo continuare a non sapere quali regole valgono, modificare regole comportamentali con Leggi fatte al Buio e non condivise da tutti specialmente quando questo implica un esborso di tributi non secondario rispetto ai tanti balzelli esistenti. Avrei piacere comunque poter contribuire a scrivere regole condivise responsabili, partecipate dagli interessati, perche’ solo cosi potremmo contribuire a ripristinare un corretto rapporto con il cittadino oramai stanco di essere continuamente vessato.
@ gzibibbo in particolare e a Giuseppe per smentire le solite generalizzazioni puo’ leggere quanto scritto sopra.
Come Lei avra’ potuto leggere (se e’ imprenditore sig. gzibibbo l’avra’ letto di sicuro) oggi il Presidente della Provicnia dice che sisono sbloccati 7 milioni di Euro di pagamenti di opere pubbliche in corso grazie al Patto di stabuilità regionalizzato. Ebbene se Lei e’ cosi cortese di andare a leggere quello che suggerivamo al Presidente Pettinari era in primo luogo questo e cioe’ senza aumentare l’indebiatmento pubblico in generale ma regionalizzando il Patto e cioe’ passando dal Patto di ogni singolo Ente ad un Patto complessivo di tutti gli Enti tenuti al Patto ci poteva stare chi aveva disponibilità di spesa e non riusciva a coprirla o riusciva facilmente a rinviarla (il Patto e’ temparalmente delimitato oggi al 2014) poteva prestare tale capacità di spesa ad altri. Questo avevano fatto tante Regioni di Centrodestra e centrosinistra in Italia (una diecina per la precisione nel 2010) e cosi poteva fare anche la regione Marche. Il limite temporale fissato per esercitare tale opzione era il 31 ottobre 2011 e noi lo abbiamo fatto in extremis. Il Patto e’ il contrario del continuare a fare debito pubblico, una norma ferragginosa si ma con uno scopo ben preciso ed introdotta inizialmente dal centrosinistra – pi rafforzato e modificato nel tempo – dato l’obiettivo di raggiungere il pareggio di Bilancio del settotre pubblico nel 2013 – come ci impone la UE. Ci sono altre possibilità pero’ per gli Enti locali e vanno soprattutto oggi nella direzione di creare dei veri e propri fondi di garanzia che possono movimentare – con minore impegno di spesa pubblica – l’economia privata. Ci sono molti Istituti possibili, dal fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per giovani coppie, al fondo per gli investimenti delle PMI attraverso sistemi di Controgaranzia alle attività dei Confidi (nel 2010 con circa 1,2 milioni di Euro di fondo la Provincia e riuscita a controgarantire circa 2700 imprese artigiane nelle loro esposizioni finanziarie verso le Banche per un valore di circa 120 milioni di Euro). Potrei continuare ad illustrarLe decine di interventi possibili senza ricorso all’indebitamento. Vorrei solo ricordarle che ci sono tante persone che all’amministrazione pubblica hanno dato tutto quello che potevano con serietà ed onestà e che non possono accettare illazioni da parte di chi usa un nomignolo per mascherare i propri fallimenti. Qualora vorrà manifestarsi in forma reale e non virtuale le garantisco che saro’ onorato di poter controbattere alle sue osservazioni e discutere di tutto cio’ che vorrà in modo correto che non sconfini comunque nel qualunquismo e nel superficialesimo.
Pregiatissimo consigliere Franco Capponi. La ringrazio per il tono civile e garbato della Sua interlocuzione. Cosa non usuale in questi tempi piu’ simili alla corrida che ad un confronto per il raggiungimento dell’interesse generale. Lei ha la Sua opinione sull’argomento e su questo non voglio entrare nel merito visto che, come avrà dovuto constatare, ha avuto necessità di una lunga prolusione per spiegare le Sue ragioni.
Sull’argomento si avrà modo di discutere. Per me è piu’ semplice, a me compete applicare le leggi ed osservare che Toscana, Umbria, EmiliaRomagna, Veneto per quello che conosco direttamente approvano piani di bonifica sui fossi, per la verità molti Consorzi hanno in carico addirittura i fiumi ed emettono la contribuenza. Siamo ancora in Italia spero e le leggi nazionali vale la pena di applicarle come fanno gli altri.
Ad oggi mi preme sottolinearLe che il Consorzio di Bonifica di Macerata che Lei ha dichiarato di avere a cuore ed io credo a quello che dice, deve essere riconsegnato agli agricoltori e saranno questi a valutare se i loro fossi privati debbono essere gestiti da loro o dalla Provincia. Per fare questo era indispensabile attivare la contribuenza ed era necessario farlo su di un tema di grande rilievo come da Lei sottolineato della idrografia minore.
Per quanto concerne la partecipazione alle scelte le linee del piano di classifica sono state presentate nel 2006 a tutti gli agricoltori per il tramite delle loro associazioni, alla Regione, alle Province, a tutti i Comuni del territorio cui sono stati inviate tutte le cartografie che sono affisse in tutti gli uffici tecnici dei Comuni. Le riunioni sono proseguite con le associazioni per tutto il 2007 e 2008 fino alla presentazione del piano alla Provincia. Ovviamente le scelte erano tutte condivise, per una ragione semplice, perchè gli agricoltori hanno intravisto nel programma del Consorzio la centralità della figura dello Iap (Impresa agricola di Presidio) come presidio territoriale. Le Marche sono quella meravigliosa regione che tutti ci invidiano ma qualcuno dimentica che i pittori di questo quadro di insieme sono proprio gli agricoltori ai quali và riconosciuto il ruolo che meritano. Le associazioni hanno chiaramente percepito come il progetto del Consorzio potesse costituire un grande grimaldello di riscatto sociale dell’agricoltura a cui viene riconosciuto il ruolo essenziale di presidio ambientale territoriale. Ma guardi che questo, come certamente Lei sà, è la nuova scommessa della politica agricola comunitaria.
Per quanto riguarda l’uso delle risorse, La invito al Consorzio dove avrà la piu’ completa informazione sulle decine di segnalazioni ricevute, sui numerosi interventi già in corso, sui sopralluoghi effettuati, sui rapporti che con numerosi Comuni si sono già instaurati per dare il nostro contributo a ridurre il rischio di esondazione con i conseguenti danni.
L’invito non è formale ma vero ritengo anzi che sia necessario che venga esteso a tutti coloro che si interessano a vario titolo dell’argomento.
non capisco perchè Capponi si immaginava assessori veloci e poco costosi… io sapevo che sarebbero stati così…
Capponi come sempre sei molto preparato molte cose sono condivise.Sul patto di stabilità però spiegalo bene all’amministrazione treiese che non ci pare brilli di efficienza mi pare che anche Treia disponga di n° 6 assessori di cui uno esterno più tre consiglieri con delega. Dovrebbero fare le scintille; invece ………..
Per cui incomincia a sistemare la tua città.
Franco Capponi
“La lirica è un evento che interessa il 2% della popolazione mondiale per cui comunicarlo costa tantissimo. ”
Caro Franco, permittimi , perchè non può passare un concetto come questo che hai scritto.
Da un punto di vista di marketing, è proprio fuori orbita l’impostazione che ne dai, per cui è errata la conclusione che ne trai, cioè che i costi promozionali , pubblicitari, siano elevati in funzione del basso dato di domanda di mercato: solo il 2% della popolazione mondiale.
Quale mercato misuri, con la tua analisi?
Da come ti sei espresso,risulta chiaro che ti riferisci a un mercato totale, mondiale, globale, che detto in termini di marketing, va ridefinito come “potenziale o teorico ” e allora non è questa l’impostazione corretta ai fini di un investimento e di un piano di marketing. Interessa molto più sapere infatti, qual’è il mercato reale, cioè il mercato disponibile, quello servito e quello cosidetto penetrato ( per questi, serve conoscere la serie storica relativa agli investimenti sulle Stagioni liriche dello Sferisterio , da periodo x ad oggi, per poter fare un’analisi come si deve) .
Il 2%, non rileva altro che il livello d’interesse complessivo rispetto una data offerta di mercato , la lirica in questo caso, e rappresenta il limite massimo a cui tende la domanda per questo settore,ovvero il potenziale di mercato., che non corrisponde alla previsione di mercato che determina l’investimento di marketing. Es.:
Fatta 100 la popolazione mondiale, il mercato potenziale nel caso specifico è del 2%: dato che non mi dice niente ai fini dell’investimento da attuare in vista degli obiettivi.
Se invece io assumo il 2% e lo traduco poi in cifre, e attribuisco anch’esso per comodità d’esempio, valore 100 come mercato potenziale , allora dovrò fare una stima dell’investimento rispetto alle seguenti mie domande:
quanta è la quota di mercato disponibile?
quanto è il mercato servito?
quanto quello penetrato?
e allora sì che posso fare una pianificazione di marketing e un investimento mirato per segmenti di mercato, attraverso un’azione alternativa a quella attuale della mia risposta d’impresa e quindi vedere da questi dati, a quale livello agire, se voler raggiungere un numero maggiore di persone ( ho un mercato servito x, posso aumentare quello, posso fare politiche di prezzo ecc.).
In sostanza , la domanda di mercato totale non è un numero fisso, ma una variabile che dipende dal tener presente le tre caratteristiche determinanti di un bene sul mercato, sulle quali poter intervenire con le dovute leve :
-interesse ( posso aumentare l’interesse nel medio lungo periodo con una promozione mirata a più fasi e più livelli)
-reddito
-accesso ( abbattere il muro del “vorrei ma non posso” ovvero rimuovere quelle resistenze culturali o economiche, che impediscono a un più vasto pubblico interessato la fruizione dell’Opera Lirica).
Quindi, se il mercato della lirica può definirsi ” non espandibile”, il fatto che tu dica ” per cui costa tantissimo” – bisognerebbe quantificare questo” tantissimo “, intanto, dato che nel caso dello Sferisterio non sappiamo nello specifico a quanto ammonta, anche se circolano voci di cifre astronomiche per l’investimento pubblicitario ( senza ritorno, questo è il peggio) – è una conclusione falsata dalla tua impostazione scorretta ,perchè se io metto in rapporto su grafico:
-” Il minimo di mercato”, cioè quella quota di pubblico, quel volume di vendita, che avrei anche senza alcun sforzo di marketing,
– la “Previsione di Mercato” ( obiettivo) per cui intervengo in sua funzione con investimenti in pubblicità e comunicazione
– e il ” Potenziale di mercato”
otterei una curva che mi dice che, oltre un certo limite, ogni investimento economico ulteriore risulta inefficace, non determina cioè ulteriore aumento di domanda.
Per cui – chiudo- pur essendo un mercato quello della lirica “non espandibile”, non va assunto come elemento negativo, perchè ho per contro una sua dimensione garantita e quindi posso concentrare le mie risorse verso la c.d. “quota di mercato desiderata”, dove per raggiungerla entrano in gioco anche altri fattori su cui posso intervenire :concorrenza, qualità del prodotto, attrattive , pacchetti turistici etc, fino a voler perseguire la fidelizzazione nel lungo periodo, come per ogni altra impresa di mercato.
Fidelizzazione che , grazie anche alla trasformazione completa d’immagine in SOF, è andata in buona parte perduta.
C’è da riconquistare pubblico, questo è oggi. C’è da ricollocarsi sul mercato, dopo che per anni Macerata e lo Sferisterio hanno rappresentato una rinomata tradizione per il pubblico della lirica.
Per questo sono intervenuta in prima persona parlando di rilancio, di riposizionamento, ma la realtà supera sempre il sogno e la fantasia, ed ecco che arriva come risposta degli amministratori alla domanda generale di un Teatro che si vorrebbe riprendesse il suo appeal al più presto, la stagione traghettatrice. Peccato, se non hanno capito il valore ereditato di quel monumento e peccato mortale se lo sanno, ma la loro intenzione è diminuire quest’anno gli investimenti, per poter avere l’alibi di accorparlo successivamente a qualche altro teatro della regione.
E così, mentre continuo a leggere di puntare tutto sul Direttore Artistico io continuo sempre a dire, inascoltata, che la sua parte è importante per metà, quella artistica appunto, ma l’altra metà è data da tutti ( alcuni) i discorsi fatti sopra: marketing & pubblicità , a ognuno il suo campo, e che basta con l’esternalizzazione del servizio affidata ad agenzia pubblicitaria: non ha reso, via tagliare, costa più di quanto rende.
Si può benissimo gestire dall’interno con competenza e maggior gioco di squadra .
E continuo a leggere anche di commenti di chi ancora dubita che la Stagione Lirica e lo Sferisterio non sono problemi rispetto ad altro ( tipico ragionamento italiano,i problemi sono sempre ” altri” ) si sopprime e via, tanto è un carrozzone, non dà lavoro, solo debiti e così “cornuti e mazziati”, dopo che l’hanno spolpato fino all’osso, vi hanno convinti che la ciccia non era neanche un granchè.
Ma sapete quanto è il ritorno per ogni investimento sul mercato culturale? Del 120% .
Però, certo, se ben gestito.
Franco Capponi, aspetto una tua replica nella concretezza dell’argomento. Grazie
Anche chiunque altrio voglia intervenire nel MERITO, e nello SPECIFICO, naturalmente.
Adesso avete una bella opportunità di attaccarmi sugli argomenti, senza dovermi insultare per il gusto di sminuire, denigrare, minimizzare, offendere e senza che vi scomodiate per andare a cercare nessun curriculum, dato anagrifico, precedente organizzativo ,gesta miracolanti, risultati elettorali ( a proposito, quanti ne ha presi l’assessore Monteverde alle comunali ,Tex , nella Lista La Sinistra per Macerata, per essere presentata al sindaco come loro assessore?? E quanti ne ha presi Stefano Casulli invece? Parli come se la meritocrazia passasse dai voti., come se le capacità e le competenze si acquisissero per carriera politico-partitica, semmai è vero il contrario: la politica investe di competenze chi spesso non ne ha, non faccio volontariamente esempi, ma ne avrei e se ne avrei! )
e sospettare di visibilità gratuita su CM,
( che poi , curioso, detto da un nick… presentati e che vuoi? Cm non nega a nessuno un po’ di popolarità/impopolarità; che vuoi ,di quale visibilità parli proprio tu, nei confronti di chi si presenta con proprio, nome, cognome e fotografia, se tu non hai il coraggio di dire apertamente quello che pensi e ti nascondi dietro un fumetto? ) .
Ognuno di noi avrebbe dei buoni motivi per esprimersi servendosi di un nick, ma qui sta la differenza tra un uomo libero e uno no, tra chi ha il coraggio di sostenere le proprie idee, con la propria faccia e chi no.
Mi aspetto molto da voi, lapidatori quindi in questa replica….spero che non vi siate finiti le pietre proprio adesso, perchè no, così vinco facile, non mi piace.
Massacratemi su questo adesso, nello stretto merito e nello specifico, come sollecitato dalla direzione di Cm, per un proficuo rapporto di scambio di opinioni.
,E tenete presente, la differenza tra soggetto pubblico e privato cittadino, quando dal vostro anonimato o meno, attaccate qualcuno a ruota libera. Io, non tollero più alcun sconfinamento sul personale, da nessuno; non avverto più come ho fatto finora , come è avvenuto con due taroccati dietro un nick, parte subito la denuncia.
Per me ci possono stare tutti i nick che si vuole qui, ma tenete a freno la lingua, perchè anche se si può ricorrere alla polizia postale per risalire all’identità e poi denunciare, il reato di parola, si consuma nello stesso momento in cui si legge e quindi arreca danno a chi si espone con nome e cognome, rispetto a chi protegge la propria privacy nell’anonimato, verso cui non può esserci cioè un’ immediata rivalsa verbale: dimmi chi sei, così possiamo pareggiare il conto subito pubblicamente. Vuoi che non abbia da dire anche io su di te, se so chi sei?
Forza dunque ” amici miei” , non limitate la vostra intelligenza nello spolliciare col rosso soltanto, scrivete anche, in modo garbato e pertinente.
Allora? Sto aspettando lezioni di marketing dai mie lapidatori di due o tre settimane fa. sotto il mio comunicato che ha fatto tanto scalpore in provincia.
Forza dove siete tutti…Giuseppe, normajeanbaker, Rinaldi, Ninni Biagiola, Tex Willer, chi si loda si sbroda, ovvero kaimano……….forza, sto aspettando! Non bastano i pollici rossi che vi fornisce CM, ci vuole del vostro per affossare certi argomenti, non è mica facile, no no, come attaccare le persone… tanto così, per …!
Su su, forza ,! Dove siete finiti?
Ah , Franco.
voglio aggiungere, che se nel piano di marketing che ho inviato al Sindaco, al primo posto colloco di dover andare in streaming con l’Opera dallo Sferisterio, ( entro un cartellone di alta offerta artistica) non è per raggiungere quel 2% mondiale di interessati alla lirica che dici tu, è secondario come beneficio, è di ricaduta quanto più pubblico si potrà contattare, che poi solo dal feedback si potrà quantificare.
Il primo obiettivo, è aumentare in modo esponenziale la visibilità e il prestigio degli sponsor coi nuovi strumenti di rete, a costo zero di servizio e con tanto ingegno per tenere anche bassi i costi di promozione dell’evento in rete.
Non metto bocca sul fatto che le aziende da te interpellate a suo tempo, chiedano una programmazione pluriennale, vanno ascoltati sempre gli imprenditori, ma il punto è, come veicolare la loro immagine, con quali canali, come amplificare il loro investimento, accanto a una buona qualità degli spettacoli ?
Non certo con i poster giganti e un nasino di donna di profilo, con accanto la scritta ” Senti che aria” , oltretutto perchè non siamo a 2000 metri , ma neanche a 700 s.l.m. e quindi, manca il doppio senso del messaggio pubblicitario che lega lo sfondo del Teatro Lirico con lo slogan o pay off.
Quale altra aria, oltre la romanza lirica, senza scadere nel ridicolo?
Manca l’idea pubblicitaria.’ E’ L’ABC del creativo, che manca proprio qui. E siccome tutto, anche la pubblicità viene fatta coi soldi pubblici , e tanti da quel che trapela, presumibilmente una cifra intorno ai 500,000 euro, tutti abbiamo diritto di sapere come vengono investiti, che rientro producono, e quindi esercitare anche il sano diritto di critica, specialmente se fatta con un certo grado di giudizio in materia.
E allora dico che per me, no, non ci siamo proprio con questa inquadratura.Spero con ciò, con quanto ho tentato di comunicare due commenti sopra, che non veniate più a dire con leggerezza , voi politici, che pubblicizzare la lirica costa tanto , perchè va raggiunta la popolazione mondiale che è molto contenuta nel target,: è una blasfemia inascoltabile per chi un po’ s’intende di comunicazione
. Preoccupatevi di spendere meno e investire meglio, piuttosto , che trovare argomenti risibili.
@ Tamara.
Se tu fai un analisi sul mercato, su come si faccia pianificazine e marketing, su come si analizza tale mercato, peetrazione, ecc. ecc. e ti aspetti la risposta da un politico avrai un bell’aspettare….
Cara Tamara,
aspetta e spera che già l’ora (delle elezione) si avvicina..