Il mondo dello sport, soprattutto quello italiano, è in lutto: in un tragico incidente nel corso del GP della Malesia ha perso la vita il pilota Marco Simoncelli.
Anche la A. S. Volley Lube si unisce al dolore per la scomparsa di un grande campione.
Oggi, prima del fischio d’inizio della partita Lube Banca Marche – Bre Banca Cuneo, verrà osservato un minuto di raccoglimento.
Simoncelli, 24 anni (nato a Cattolica il 20 gennaio del 1987) era giunto in arresto cardio circolatorio al centro medico della pista. Nell’incidente sono rimasti coinvolti oltre a Simoncelli (Honda), Colin Edwards (Yamaha) e Hiroshi Aoyama (Honda). A terra, senza casco e’ rimasto Simoncelli, che e’ stato letteralmente investito da Colin Edwards e da Valentino Rossi, che non e’ caduto.
***
Il presidente dell’Assemblea Legislativa Solazzi esprime in una nota il proprio cordoglio per la morte di Marco Simoncelli, il pilota di Cattolica rimasto ucciso in un incidente nel circuito di Sepang. Solazzi conosceva di persona Simoncelli, ‘molto legato alle Marche anche per l’amicizia stretta con Valentino Rossi’. ‘Di Simoncelli ricordo il sorriso aperto e gioviale che ne faceva un amico della porta accanto, un amico ideale dei nostri figli e che ho avuto il piacere di apprezzare personalmente’.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
ho la stessa identica sensazione di tristezza avuta il maledetto giorno in cui mori il grande Ayrton Senna.
riposa in pace Grande Campione ,un minuto di silenzio non basta per renderti tutto l’onore che te e i tuoi colleghi meritate ma spero che da lassu’ tu possa capire quanto ci mancherai.
Dispiace per la morte di un giovane centauro.
Ma ogni giorno in Italia, per lavoro o per incidente stradale muoiono delle persone… Persone la cui morte sembrerebbe non freghi a nessuno, perchè non sono noti, famosi e campioni….
Ciao Marco, Ciao Campione
Mi dispiace molto anche a me per questo campione di appena 24 anni…ma condivido anche quello che ha scritto Cerasi…la morte di un personaggio pubblico ci colpisce molto ma rimaniamo quasi indifferenti se muore qualcuno in un cantiere…
Perdonami Cerasi, dissento dal tuo pensiero.
Oggi si è spento un campione che regalava agli appassionati di motociclismo momenti di gioia … la stessa gioia che, sono certo, regalasse Maurizio Camillucci (l’operaio cinquantenne di Trodica di Morrovalle deceduto qualche giorno fa) ai sui familiari ed ai suoi amici.
Tutte le morti sono tristi e dolorose, alcune colpiscono campioni, altre padri di famiglia, alcune fanno più notizia per la fama delle persone coinvolte, di molte altre magari si sa poco o nulla ma tutte vanno rispettate alla stessa maniera.
Cerasi ma vergognati;!!!!!!
Ciao CAMPIONE come ha detto tuo papà :Non te lo meritavi .Non se lo merita nessuno .Personalmente mi colpiscono tutte le morti di giovani chiunque essi siano ,ma quando se ne va un campione sportivo è come se se ne andasse uno di famiglia ,uno che ti dà emozioni ,uno che rischia la vita portando il nome dell’Italia in tutto il mondo,uno che quasi conosci a furia di vederlo in tv …
povero cucciolo…vederlo lì disteso sull’asfalto mi ha dato un dolore immenso!! ricordarlo sempre allegro,solare nelle interviste e poi pensare che non lo rivedrò più….
riposa in pace. un forte abbraccio a tutta la sua famiglia specie al papà che in un momento così tragico ha comunque pensato subito di espiantare gli organi per dare speranza di vita ad altre persone che soffrono….cosa che purtroppo non si è potuta fare!!
@ Gian Nicola FERRANTI
L’emozione deriva solo dal fatto che era un giovane conosciuto: quindi l’emozione ed il cordoglio derivano solo dal fatto che era noto che, rispetto al signor nessuno morto mentre compiva il suo dovere, era solo “più popolare”
Se era un povero sconosciuto cristo padre di famiglia molto probabilmente l’emozione ed il cordoglio si sarebero fermati fuori dalla porta della sua casa.
cerasi sei ridicolo vergognati!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma vi rendete conto su cosa state facendo inutili polemiche?
Spero non vi legga nessun familiare di chi subisce una tragedia così grande.
Mi spiace notare che, sull’onda dell’emozione, a molti sembra che il cervello sia andato completamente in tilt.
Poichè la morte è avvenuta in diretta è stata “spettacolarizzata”.
Commenti, dichiarazioni, interviste….
La Domenica Sportiva ci ha fatto una lunga apertura.
Se lo sfortunato centauro fosse morto in altre circostanze non ci sarebbe stata questa onda emotiva.
Se si fosse strozzato con un osso di pollo o fosse affogato sulla spiaggia di Cattolica l’impatto emotivo sarebbe stato assai minore: quattro frasi buttate li dal circo delle 2 moto, forse un sesto di pagina sul giornale, due dichiarazioni lampo e tutto si sarebbe fermato li.
Invece è morto in diretta, in pista, davanti agli occhi di migliaia di spettatori e quindi l’emotività ha avuto il sopravvento.
Mi spiace immensamente per il povero ragazzo, però non posso non pensare che se fosse stato un illustre sconosciuto che si era andato ad impastare su un albero una domenica qualsiasi nessuno (se non gli amici ed i parenti) lo avrebbe pianto pubblicamente, con articoli, interviste e lacrime gornalistiche da coccodrillo.
Mi spiace per i famigliari e gli amici, ma le stsse tragedie altri famigliari le subiscono ogni giorno senza che vi siano le luci dele televisioni accese: fa notizia perchè è famoso e perchè purtropo è morto in dretta… Ed è ovvio che tale morte fa audience ed è per questo che viene spettacolarizzata perchè si sa che suscita forti emozioni.
.
.
.
……E su tutti i canali arriva la notizia
un attentato, uno stupro
o se va bene una disgrazia
che diventa un mistero
di dimensioni colossali
quando passa dal video
a quei bordelli di pensiero
che chiamano giornali.
…..E ogni avvenimento di fatto si traduce
in tanti ‘sembrerebbe’
‘si vocifera’, ‘si dice’
con titoli d’effetto
che coinvolgono la gente
in un gioco al rialzo che riesce a dire tutto
senza dire niente…..
…….E c’è un gusto morboso
nel mestiere di informare
uno sfoggio di pensieri
senza mai l’ombra di un dolore
e le miserie umane
raccontate come film gialli
sono tragedie oscene
che soddisfano la fame
di certi avidi sciacalli.
…….I servizi aggiornati testimoniano gli eventi
con audaci filmati
e inquadrature emozionanti
di persone malate
che non possono guarire
di bambini denutriti
così ben fotografati
messi in posa per morire.
….Sarà che siete in preda
di uno strano meccanismo
intervenire se conviene forse
è una regola del giornalismo
e quando c’è una guerra
allora aumenta la richiesta
non aspettavate altro
vi sbizzarrite coi talk-show
per voi diventa una festa.
(Gaber)
Con Cerasi c’è solo una soluzione… lasciarlo perdere! Quando i discorsi sono troppo lontani dalla sua portata cerca di arrampicarsi sugli specchi… e crolla rovinosamente!
Oh Cerasi, ma tutti quelli che muoiono per droga, alcol, corse stupide, bravate varie dovrebbero meritare la stessa attenzione di un giovanissimo campione sportivo??? Ma mai e poi mai! Se tanti giovani si vogliono ammazzare, beh peggio per loro. E’ ovvio che le persone morte sul lavoro meritano tutta la nostra stima e rispetto. Sei proprio un poverino….
@cerasi: ti conosco da quasi 20anni e mi permetto di risponderti altrimenti meriteresti una totale indifferenza.
non ti riconosco sinceramente.
sei cinico, ottuso mentalmente e fai polemica su tutto.
che cavolo c’entra personaggio pubblico o non, è una morte e merita rispetto.
evita di fare polemica per favore dove ci sono decessi per qualsiasi causa.
ti consiglio, se mi permetti, di sfogare le tue frustrazioni altrove.
sinceramente mi ha infastidito leggere quanto hai scritto sopra.
Secondo me, non è tanto una questione di chi muore per un incidente o chi “se la cerca”, ogni decesso suscita sgomento, la differenza del nostro stato d’animo tra la morte di un personaggio pubblico e di un padre di famiglia, un ragazzo o chi sia è data dal fatto che magari il primo lo conosciamo e il secondo no. Ogni giorno avvengono molte morti sul lavoro o per incidenti stradali ma della maggior parte di esse non ne verremo mai a conoscenza è per questo che magari crea più sgomento la scomparsa di Simoncelli piuttosto che quella del signor Rossi che in provincia di Sondrio è crollato dall’impalcatura, non è assolutamente una questione irrispettosa verso il signor Rossi è una questione di conoscenza e ovviamente il personaggio pubblico e conosciuto, regala emozioni, regala (perché no) compagnia, vicinanza. Tutti i decessi hanno pari dignità, su questo non si discute ma non si discute neanche sul fatto che la dipartita di un amico crea più dolore di quella di uno sconosciuto, credo sia umano!
Addio Marco!!!
@ maxkz
Si evince che quello che ho scritto non lo hai proprio capito perchè va blaterando di alcool, droga e bravate di cui io non parlavo proprio…
Lo ripeto per l’ennesima volta: mi spiace per il centauro e rispetto il dolore della famiglia.
Ma proprio perchè il dolore dovrebbe meritare rispetto ci sarebbe da evitare le spettacolarizzazioni.
Ti ho fatto l’esempio cretino: fosse accidentalmente morto, lontano dai campi di gara, l’impatto emotivo sarebbe stato molto minore e quindi (visto che non c’era la morte in diretta che fa audience) meno attenzione, meno lacrime di coccodrillo su TV e giornali, meno interesse.
Fosse morto, in contemporanea con una tragedia più grande successa in Italia, sarebbe comunque finito in ottava pagina (senza grosse interviste, senza grosso interessamento dei media) poichè l’audience veniva catturata dalla tragedia assai più grande.
Quindi lo ripeto: per rispettare il dolore dei famigliari sarebbe stato il caso di evitare la spettacolarizzazione, l’aperture televisive (ipocrite e ruffiane) del “ci guardi dal cielo”, le interviste con i lacrimoni di coccodrillo…
@ marika
Vale per te lo stesso discorso fatto sopra.
Rispetto per il dolore dei famigliari…
Ma se nella stessa corsa (al posto dello sfortunato centauro italiano), fosse morto in un identico incidente uno sconosciuto motociclista filippinio i nostrti giornalsiti ci avrebbero perso (IN CHIUSURA del TG), forse 10 secondi: “purtroppo nel GP della Malesia in un incidente è morto Kim Pin Hong Vattelappesca…. La corsa è stata sospesa…. il TG è finito, buonasera”
Non ci sarebero starti special, aperture straordinarfie, interviste.
E la DS non ci avrebbe speso nemmeno una lacrimuccia…
@Gianfranco Cerasi
..nelle filippine ci sarebbe lo stesso dolore se venisse a mancare un loro campione…. ma vedo che sei duro di comprendonio , spiace…!!!!!!!!!
il dolore nel nostro paese e’ grande perche e’ un connazionale ed e’ giusto che sia cosi….ciao
@ x tutti gli amici
Che ne dite di smetterla di “ciancicare” su questa penosa polemica … mi ci metto anch’io che forse l’ho involontariamente innescata … è morto un ragazzo, rispettiamolo!
Cerasi non e’ ne’ stupido ne cinico credo,tutt’altro.
dopo aver letto i suoi interventi su questa discussione e aver deciso di non rispondere penso che la sua sia una domanda ovvero si chiede se abbiamo bisogno di eroi,che nell’immaginario spesso muoiono giovani e belli.
se cosi fosse credo che il grande Simoncelli non lo era,ma un esempio sicuramente si.per me gli eroi sono tutt’altro(Alekos Panagulis e’ uno di questi per esempio)
oggi ero in mensa tra muratori,operai e camionisti,tutti adulti e vaccinati e “duri” e non ce ne era uno dicasi uno che non aveva gli occhi lucidi,si parlava solo di quello come se fosse morto un amico caro.
mi ha fatto molta impressione oltre che piacere vedere tanta sensibilita’ verso una tragedia sportiva e umana.
odio nel vero senso della parola la velocita’ e chi sgarra sulle strade,non ho mai posseduto una moto e mai l’avro’ perche’ conosco i miei limiti,ma ho sempre avuto il massimo rispetto per i corridori in genere.
poi mi e’ venuto in mente un pensiero stupido e cinico perche’ no.
nella prima guerra mondiale i combattimenti aerei erano visti come veri e propri duelli tra grandi cavalieri senza ombra e senza peccato,dei veri galantuomini,e nei primi anni di guerra i fanti a terra che si ammazzavano come cani non si sognavano neanche piu’ lontanamente di abbaterli e se un pilota avversario cadeva gli rendevano il massimo dell’onore.
non e’ poi un caso che il cavallino rampante della Ferrari era il simbolo di Francesco Baracca.
vedere dal vivo un gran premio di moto,specie la moto gp o 500 come dir si voglia,mi ha fatto capire ancor di piu’ cosa vuol dire fare un mestiere simile,le moto sono come proiettili e i piloti fanno cose assolutamente incredibili che in tv spesso sfugge.
ecco forse il punto della questione.la stragrande maggioranza delle persone queste cose non le sa fare al contrario di questi campioni
si rubano,si invidiano o si ammirano le cose che non si hanno,in questo caso specifico si ammira e si rispetta una professione per gente con palle come si suol dire.
non e’ poi un caso che le donne vanno matte per i piloti in cui riconoscono il livello massimo di coraggio.
gente che vive con il massimo dell’adrenalina in corpo per tantissimo tempo quando personalmente questa sensazione in vita mia l’ho provata poche volte,come la nascita di un figlio per esempio.
“meglio vivere 5 minuti sopra a una di queste moto che fare la vita di tante persone” diceva Simoncelli.
non e’ una farse felice se la recepisce male un giovane centauro “di citta'” ma e’ una pure e semplice verita’ a mio avviso.
la gente non e’ poi cosi televisionata Cerasi come crede,se non abbiamo bisogno di eroi forse abbiamo bisogno di brave persone che ci fanno divertire e sognare e il povero Simoncelli ne era piu’ che capace e dava gioia a tante persone “normali” che quando muoiono non fanno notizia,non perche ‘non se lo meritano ma forse per il semplice motivo che ahime(o per fortuna) non sono tutti uguali.
e da ieri una bravissimo ragazzo non c’e’ piu’ e tantissime persone da tutto il mondo gli stanno rendendo il giusto dovuto onore,non solo in Italia mi creda.
Ma siete matti? Io non vedo niente di male in quello che ha detto Cesari e lo condivido in pieno.
Ha detto che gli dispiace per Simoncelli che volete di più?
Le altre cose che ha detto sono vere…quante persone morte e nessuno se ne è fregato? Era uno sportivo italiano famoso e se ne fa “un gran baccano” spettacolizzando la sua morte. è giusto dedicare attenzione a questo fatto ma glie se ne sta dando troppa…inoltre quando è morto un cuoco italiano all’estero non se l’è cagato “nessuno” e vedendo certi comportamenti mi fa schifo.
Veder attaccare in quel modo Cerasi da parte di alcune persone dopo che non ha offeso nessuno, rispettato la morte di Simoncelli, espresso il suo parere civilmente e spiegando in maniera molto chiara quello che aveva da dire è vergognoso.
Spero non mi riserviate lo stesso trattamento :).
quando muore una pesona famosa, simpatica, giovane, amata da milioni di persone è inevitabile non dimostrare affetto verso questa persona sfortunata. Come diceva qualcun è come se lo conoscevi di prsona pur non avendolo mai conosciuto. E, restando in tema MOTO, se avete fatto caso nella recente estate, quotidianamante morivano ragazzi in incidenti con le moto sulle nostre strade marchigiane e maceratesi. Tanti..Troppi morti con le moto. Ma il dolore del papà di Simoncelli o il dolore di quel papà di quel n° xx centauro sconosciuto deceduto, sarano identici. Cambia solo il contorno ma la sostanza del dolore resta uguale per tutti.