di Alessandra Pierini
Anche il presidente della Provincia di Macerata ha ricevuto in questi giorni una bolletta del Consorzio di Bonifica del bacino del Musone, del Chienti, Potenza, Asola e Nera che gli chiede di pagare una tassa sulla bonifica dei fossi entro il 31 ottobre. «Normalmente – ha spiegato Pettinari, nel corso di una conferenza stampa, tenuta questa mattina in Provincia – è mia moglie ad avere il governo economico della famiglia ed è anche piuttosto puntuale, ma questa volta le ho chiesto di aspettare qualche giorno». Le cosiddette quote, a tutti gli effetti cartelle esattoriali, da pagare, mancavano dalle case dei maceratesi dal 2003, da quando cioè i Consorzi hanno mantenuto la loro funzione di gestione delle opere di natura irrigua perdendo la competenza sulla manutenzione dei fossi, riattribuita dalla Regione Marche ai Consorzi stessi. I destinatari sono circa 40.000 agricoltori e proprietari di fondi che hanno aziende o immobili.
Secondo Antonio Pettinari la questione viene da lontano e deve far riflettere sulla semplificazione e il decentramento. «Nel programma amministrativo regionale abbiamo introdotto come fondamentale la corretta applicazione del principio di sussidiarietà, eliminando quegli enti intermedi che generano confusione. Chiediamo perciò con forza alla Regione Marche di applicare questo principio. Aveva iniziato timidamente con l’Erf ma dobbiamo essere più decisi». Gli enti strumentali ai quali si riferisce Pettinari sono le Comunità Montane, gli Erap, gli Ersu, gli enti Parco, gli Ato, gli Atc e appunto i consorzi di bonifica.
«Questi istituti – ha continuato – generano sprechi di natura economica e confusione nel cittadino che non sa a chi rivolgersi». Il Presidente della Provincia ha convocato stamattina quella che lui stesso ha definito una task force, composta da dirigenti e avvocati, i quali hanno valutato la questione delle cartelle inviate dal Consorzio e hanno deciso di intervenire immediatamente: «Gli uffici invieranno una richiesta formale ai Consorzi per sospendere immediatamente l’invio dei ruoli da pagare in attesa di decisioni in merito al piano di riparto. Non si può chiedere ai cittadini di pagare tasse senza che ne abbiano effettivi benefici e in un momento tanto difficile è ingiusto creare ulteriori motivi di lontananza dai cittadini».
Pettinari ha anche spiegato cosa è avvenuto e perché ci sono anche dei dubbi sulla legittimità, oltre che sull’opportunità delle cartelle: «I fossi sono di competenza dei privati ma in caso di inerzia le pubbliche amministrazioni intervengono, valutando poi i carichi da attribuire ai singoli cittadini. Durante la legislatura Capponi,i Consorzi presentarono un piano di spese, ma allora approvammo solo ciò che riguardava la funzione irrigua e non il monitoraggio e la manutenzione dei fossi che fu poi ripresentato al Commissario che lo approvò. A questo punto, il Consorzio ha presentato un piano di riparto delle spese per uno studio di fattibilità sulla manutenzione ma non lo abbiamo approvato perché abbiamo grossi dubbi. In ogni caso il Consorzio non doveva chiedere quote prima di aver quantificato degli interventi effettivi e che comportino un effettivo beneficio per il cittadino che dovrà pagare. Quanto accaduto è emblematico della confusione generata dagli enti strumentali ».
Anche l’ex presidente della Provincia Franco Capponi, in una nota firmata congiuntamente con Francesco Massi, capogruppo del Pdl in consiglio regionale, affronta la questione chiedendo l’intervento della Provincia che « non puo’ avallare questo ulteriore balzello del Consorzio contro piu’ di 40.000 aziende agricole. Il Consorzio di Bonifica – continuano – ha inviato invece a 40.000 ditte catastali un tributo (senza alcun preavviso o comunicazione, nessuna consultazione e supponendo che la somma richiesta corrisponda a un servizio). Il tributo viene richiesto ai proprietari degli immobili di qualsiasi natura (terreno o fabbricato) che ricadano nel comprensorio di bonifica, ipotizzando che l’attività di bonifica svolte dal consorzio produca un beneficio alle aziende agricole».
« Trattandosi di un concessionario pubblico delle funzioni di difesa del suolo- precisa Capponi – le attività del consorzio vanno a vantaggio non solo dei proprietari di immobili, ma della generalità dei cittadini: di conseguenza, la tassa dovrebbe gravare su comuni e provincia, tanto più che fino ad oggi non è stato procurato alcun beneficio specifico nei confronti dei singoli immobili. Altra ragione di illegittimità riguarda la misura del tributo, che prende in considerazione la rendita catastale dei fabbricati e non gli eventuali benefici diretti di una determinata area e sarebbe auspicabile un ritiro di tutte le cartelle senza gravare le aziende di ulteriori oneri per ricorsi alla Commissione Tributaria. Pettinari potrebbe congelare in autotutela la delibera approvata dal Commissario Prefettizio che ha retto la Provincia per un anno e che ha dato avvio alla richiesta del tributo originariamente bloccata dalla Giunta da me guidata (con Pettinari assessore) con la D.G.P. 237/2010 e dare anche seguito alle sue affermazioni che il “Consorzio di Bonifica e’ un’ Ente inutile” affermazione palesemente in contrasto con quello che in Regione – rincara Massi – (dove l’UDC e’ al Governo) con il codicillo dell’articolo 18 della Legge 16 del 2010 (norma introdotta impropriamente dentro una legge di Bilancio Regionale) ha inteso ridare vigore ad un Ente commissariato da 6/7 anni e reintrodotto la ipotetica possibilità di emettere ruoli esattoriali agli inermi agricoltori per servizi non svolti dai Consorzi di Bonifica oramai abolite con diverse sentenze da più di dieci anni. Molti agricoltori inoltre aggiungono invettive ricordando al Consorzio di non essersi mai visto in occasione delle recenti calamità e che la responsabilità per i fossi non classificati (capezzagne e fossi di scolo di confine e di natura agricola) sono gia’ loro in quanto e’ oggi obbligatoria la manutenzione con le norme introdotte sulla condizionalità e gia’ a carico degli agricoltori per avere garantito il contributo PAC (Politica Agricola Comunitaria)».
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io lo gia pagata e il presidente protesta adesso
dal sito del Consorzio di Bonifica di MACERATA ho letto adesso :
IL CONSORZIO DI BONIFICA DI MACERATA E’ ATTUALMENTE COMMISSARIATO,
LA REGIONE MARCHE HA NOMINATO COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL CONSORZIO
AVV. CLAUDIO NETTI
Se non fosse per questi “cantonieri” staremo a pettinare le bambole.
Egregio signor Pettinari, se lei non avesse ricevutola cartella esattoriale avrebbe preso una posizione su questo balzello?
le vorrei dire che nonostante le ho dato il voto sono molto contentoche vengano cancellate le Provincie, perchè se personaggi politici, come Lei rappresenta, si accorgono delle tasse solo perchè gli toccano il portafoglio è meglio che stiano a casa .
Il mio più grande pentimento è stato dare un voto ad uno dell’UDC mascherato da sinistra
Cordialmente
Paolo
Anche a me è arrivata la tassa da pagare ma il fosso più vicino è a qualche chilometro da casa mia e io non ne usufruisco affatto!
Boooo…
Liana Paciaroni
@ Pettinari………………il suo intervento mi somiglia tanto a chi e’ stato preso con il dito nel barattolo della marmellata…sono giorni che sapeva e solo ora che gli agricoltori si sono inca……. e’ corso ai ripari.
Non prendiamo in giro pero’ 40.000 aziende e sospendiamo subito la delibera Provinciale n.89/2011 di approvazione del Piano di Classifica proposta dal Commissario del Consorzio di Bonifica Avv.to Netti. Non e’ stata adottata dalla giunta Pettinari va’ bene ….ma sono li’ da 5 mesi e non possono far finta di non aver saputo………
Non necessita interrompere l’invio delle cartelle, come sostiene il Presidente, perche’ le cartelle di pagamento del tributo sono gia’ arrivate….occorre sospendere la Delibera in autotutela, comunicarlo al Consorzio di Bonifica e dire a tutti gli interessati di non pagare il tributo in quanto non dovuto.
Noi chiediamo inoltre che la Provincia avvii la raccolta delle cartelle e avvii una Class Action contro la Regione Marche che scelleratamente ha reintrodotto con l’articolo 18 della legge di Bilancio ( L.R. 16/2010) il balzello, ridando fiato ad un raffazzonato riavvio delle attività di tassazione di un settore gia’ penalizzato da tante situazioni. Ci farebbe inoltre piacere conoscere le posizioni delle maggiori associazioni di categoria del settore agricolo contro tale iniziativa (apprezziamoo l’intervento di Confagricoltura e della CIA gia’ attivatesi contro) e vedere una netta presa di distanza dalla possibilità che il “Consorzio di Bonifica venga riabilitato” e che finalmente la Regione intervenga con una legge chiara e netta di trasferimento alle Provincie delle relative funzioni. E’ giusta la posizione del PDL che condanna l’atteggiamento “Bizantinistico” del Centrosinistra che guida la Regione Marche!! L’affermazione di dire oggi che l’ Ente e’ inutile o intervenire sulla stampa ( Pieroni della maggioranza che ha votato la Legge) contrasta palesemente con quello che invece ha fatto la Regione – come giustamente attacca Massi – (dove la stessa UDC e’ al Governo). Con il codicillo dell’articolo 18, approvato dal centrosinistra con la Legge di bilancio (Legge 16 del 2010) che lo ha introdotto impropriamente in una Legge che trattava tuttaltro, la legge di Bilancio Regionale, ha inteso ridare vigore ad un Ente commissariato da 6/7 anni, reintroducendo scientemente la ipotetica possibilità di emettere ruoli esattoriali agli inermi agricoltori per servizi non svolti dai Consorzi di Bonifica oramai aboliti con diverse sentenze da più di dieci anni. E’ vero inoltre che la responsabilità per i fossi non classificati (capezzagne e fossi di scolo di confine e di natura agricola) sono gia’ degli agricoltori in quanto e’ oggi obbligatoria la loro manutenzione per le giuste norme introdotte con la condizionalità, gia’ a carico degli agricoltori in quanto implicito negli impegni assunti dalle aziende stesse con la richiesta del contributo relativo alla PAC (Politica Agricola Comunitaria).
ora tocca a lui pagare ha riunito tutti per vedere cosa si puo fare per nnon pagare o eliminare, altrimenti i 40000 agricoltori che dovevano fare? perchè non si occupa di vedere come sono stati spesi i soldi per la strada alternativa di villa potenza che divenuta un opera incompiuta, è rimasta abbandonata?
Vorrei sapere quando i nostri politici si decidono di abolire tutta la miriade di “Enti inutili” che non fanno altro che sperperare danaro senza nessun ritorno per i cittadini. Se il Consorzio Bonifica di Macerata è commissariato come ha fatto l’Avvocato Netti ha inventarsi questo balzello? Presidente Pettinari, Presidente Spacca se ci siete batte un colpo, ma che sia sentito da tutti! E’ ora di farla finita con tutte queste “congregazioni” volte solo ad assicurare un lauto e sicuro stipendio a qualche amico “parvenu” non diversamente autosufficiente.
è arrivata anche a papà
Buon giorno…questa storia è molto vecchia, e rispecchia totalmente il dissesto del sistema Italia.
Ricordo benissimo quando io che abito molto lontano dal musone pagavo una balzello ridicolo per la bonifica di questo, lire 5500, molto sorpreso per tale ridicola cosa mi recai presso l’ufficio competente di Macerata per avere spiegazioni in merito, mi ritrovai in uno squallido appartamento dove si capiva lontano un miglio che la stanchezza degli impiegati presenti, rispecchiava ampiamente il pensiero di essere in un posto che apparteneva al passato, qualcosa che non aveva più necessità di esistere, vecchi scrivanie, vecchie carte e penne, fogli ingialliti e ragnatele di ormai morti ragni, appese in pareti dal colore sbiadito se non quasi unto dal tempo trascorso.
Mi recai presso uno degli impiegati, non certo per non pagare , ma per capire dove si trovasse quel fiume musone che, anche con tanta ma tanta fantasia, non riuscivo a scorgere dalla mia casa, un giorno arrivai in cima alla collina, dove con il sereno a volte si riesce a scorgere la costa, ma anche li niente, nessun musone in vista.
Sopresa….uno degli impiegati era un mio conoscente, niente di più semplice pensai, avrò facilmente una risposta da lui, una risposta che appagasse la mia curiosità senza il pensiero di essere rimandato in altra sede statale per avere ciò che ritenevo un mio diritto. Avere chiarezza.
Non persi tempo, e dopo un breve scambiuo di saluti e lievi ricordi del passato che giustificavano la nostra conoscenza..chiesi……Mi fai capire per favore perchè questa tassa ridicola…?
Con un mezzo sorriso ironico espresso più per lo stupore che io non avessi ancora capito, certo poichè la risposta era molto semplice, mi disse….Se non esistesse questa tassa e voi non la pagaste, io non potevo essere qui….e poi aggiunse.ti fai un problema per 5000 lire….Risposi..ma cosa fate qui tutto l’anno?Risposta ..è questo il problema, ci facciamo due p….parole testuali.
Finale… noi siamo pieni di balzelli ridicoli che servono per giustificare la nascita e il mantenimento di enti statali che hanno dell’ignobile solo nel pensare che esistono, ma il tutto serve per creare posti di lavoro se cosi vogliamo chiamarlo, poi ci meravigliamo del nostro debito pubblico ..spero almeno che si abbia la consapevolezza che siamo un paese ormai senza futuro, il clientelismo politico ha portato lo sfascio del sistema economico e vi sono ancora italiani che quando vedono un politico sono li a battere le mani per applaudire le idiozie che dicono per non chiamarle menzogne..ma credo e sono convinto che questi italiani sono parte di quelli che sperano di far entrere qualche loro figflio in un ente statale, magari sostenuto da una tassa per nuova bonifica..quella del GANGE..saluti