Nominato il presidente dell’Apm
E’ il commercialista Francesco Pallotta

Entrano a far parte del Cda Gabriele Micarelli e Aldo Tiburzi. Resta vuota la casella dei Comunisti che avevano richiesto la presidenza. Pieroni: "Restiamo in maggioranza ma appoggeremo il sindaco solo se rispetterà il programma elettorale"

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Francesco Pallotta

 

di Matteo Zallocco

Francesco Pallotta, 45 anni, commercialista dello studio associato Sogesa di Corridonia, è il nuovo presidente dell’Apm. La nomina è arrivata stasera al termine dell’assemblea dei soci. Si tratta di una nomina tecnica, visto che Pallotta non fa parte di nessun partito. Entrano a far parte del consiglio di amministrazione Gabriele Micarelli, in quota Pensare Macerata, e Aldo Tiburzi (Pd) presidente della Pro Loco di Macerata, mentre la terza casella resta vuota in attesa della decisione dei Comunisti Italiani che avevano richiesto la presidenza della Società Partecipata e che di sicuro non sono rimasti soddisfatti. Francesco Pallotta succede a Rolando Angeletti che si è dimesso a fine giugno dopo la vicenda della consulenza affidata alla Focus Gestioni Sgr di cui lo stesso Angeletti è vice-presidente. Con Angeletti si erano dimessi anche i componenti del Cda, Daniela Meschini (Pensare Macerata), Vladimiro Cerquetti (Pd) e Mauro Proietti Pannunzi (Pdci). Si parla comunque di una scelta condivisa  a differenza di quella di Angeletti che era stato nominato in piena autonomia dal sindaco Carancini. L’anno scorso Francesco Pallotta aveva rifiutato la nomina di consigliere dell’Ircr e nel dicembre 2010 è stato incaricato della redazione della perizia di valutazione del valore di Smea.

Per quanto riguarda l’esito della verifica, i Comunisti Italiani non sono niente affatto soddisfatti. Mentre il Pd ha ritrovato, almeno apparentemente, la quadratura del cerchio e Pensare Macerata ha avuto rassicurazioni da parte del sindaco sul rimescolamento delle deleghe con maggiore potere all’assessore Federica Curzi (leggi l’articolo), i Comunisti non si sentono rappresentati da nessun assessore e, insoddisfatti in più occasioni dalle scelte amministrative della Giunta, hanno manifestato il loro malessere sin dai primi mesi dopo l’elezione di Romano Carancini.

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Giuseppe Pieroni

«Non possiamo essere contenti – ci dice Giuseppe Pieroni, segretario del partito – di una verifica durata quattro mesi che ha lasciato le cose esattamente come stavano prima. Non c’è apertura nè sotto il profilo metodologico nè dal punto di vista delle priorità». Dopo il direttivo di ieri sera, il partito ha deciso di restare in maggioranza ma, tenendo come punto di riferimento il programma amministrativo presentato alle elezioni, deciderà di volta in volta che posizione prendere sulle proposte dell’amministrazione».



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