I piccioni sono un problema per molti comuni che difficilmente riescono a trovare soluzioni efficaci e definitive. Il Consigliere Enzo Marangoni (Libertà e Autonomia), ha presentato in Consiglio Regionale un mozione per stimolare l’Ente ad attivarsi per quella che sta diventando una vera e propria calamità naturale: i colombi torraioli meglio noti come piccioni di città.
«Sempre più spesso – si legge in una nota del consigliere – i vicoli e le piazze delle nostre città sono resi impraticabili dagli escrementi dei colombi torraioli; i monumenti vengono danneggiati ed i palazzi antichi sporcati. I canali di scolo e le auto sono danneggiate ma, ciò che è ancor più grave, è il fatto che i piccioni possono trasmettere malattie all’uomo, soprattutto ad anziani e bambini. Le nostre città, sempre più calde ed illuminate durante la notte sono luoghi ideali per la riproduzione di questi animali.
Alcuni sindaci hanno emanato negli anni ordinanze di vario genere che, con metodi sempre diversi e senza una linea di condotta univoca, cercavano di arginare il problema dei piccioni nei centri storici. C’è chi ha autorizzato la soppressione con veleni nei mangimi, chi l’abbattimento da parte dei cacciatori, chi li ha fatti spostare da una parte all’altra del territorio, chi ha fatto volare i falchi, notoriamente nemici dei colombi torraioli». Aggiunge Marangoni che «molti sindaci hanno fatto mettere reti per chiudere i buchi e prescritto dissuasori meccanici o acustici” ma con scarsi risultati. Le amministrazioni comunali peggiori, insiste Marangoni, «sono quelle che non hanno fatto assolutamente nulla, paurose delle reazioni delle associazioni animaliste, ignorando così le lamentele dei cittadini e i notevoli danni provocati dai piccioni. Nella nostra regione non è mai stato realizzato un progetto globale, per cui il problema sino ad oggi si è spostato da una zona ad un’altra della stessa città o da un comune ad un altro, senza essere mai stato risolto».
La proposta del Consigliere Regionale Enzo Marangoni è di tipo chimico: prevedere il contenimento delle nascite attraverso il controllo farmacologico della riproduzione tramite l’uso farmaci ad effetto antifecondativo. In pratica la pillola anticoncezionale per i colombi torraioli da somministrare miscelata ai mangimi.
«Questo metodo in molti casi si è dimostrato efficace e al tempo stesso non cruento. Limita molto le nascite e pare non abbia effetti collaterali sulla salute dell’animale. Ovviamente, saranno i competenti uffici Asur a svolgere tutte le ricerche del caso». La pillola anticoncezionale per i piccioni è sperimentata con successo da uno-due anni in alcune città di altre regioni, come Pistoia, Verona, Narni, Vasto, Cortina d’Ampezzo, Saronno, Thiene.
La mozione Marangoni prevede anche l’obbligo per i proprietari degli immobili frequentati dai piccioni di realizzare tutti i rimedi di normale dissuasione (chiusura buchi su muri, pulizia, sistemazione dissuasori di appoggio su cornicioni, balconi e sottotetti) e il divieto invece di porre in essere dissuasori sonori ad infrasuoni (fastidiosi per portatori di apparecchi acustici e per animali domestici).
Il consigliere regionale Enzo Marangoni auspica che questa mozione sia approvata e che la Regione provveda, per le competenze ad essa attribuite, a legiferare quanto prima affinchè i piccioni non diventino oggetto di intolleranza e gratuite crudeltà da parte di chi, comprensibilmente esasperato dall’eccessiva proliferazione dei piccioni in città, decida di porvi direttamente rimedio per le vie brevi.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
ahahah questa è bellissima 🙂 ahahahah..
mettiamo anche il profilattico alle zanzare 🙂
e’ un messaggio subliminale ……..provate a scambiare in questo cesso di comunicato la parola colombi torraioli o piccioni con politici.
A Recanati dove il tema c… è particolarmente caro, la gente sotto la Torre del passero si lamenta per lo sterco dei piccioni ed ora anche a Civitanova Alta, la cittadina cara a Pico …della Mirandola. Un negozio di Macerata chiuse a causa degli escrementi dei piccioni e il Comune non disse nulla sostenendo, a ragione, che il piccione terraiolo è “res nullius”. Forse perché i nostri provinciali amministratori difendono il volatile assunto a logo della Provincia (il Picus del Ver sacrum) e soggetto di un blasone popolare che definisce i maceratesi “pistacoppi”. Ma qualcuno si è mai preoccupato di censire il numero di piccioni che albergano sui vari posatoi (tetti, cornicioni, buche pontaie ecc.)? Qualcuno si è mai preoccupato di rilevare i danni che producono le deiezioni del pennuto che tuba? Amministratori di cittadine molto più piccole si sono interessate della questione come la vicina Spello che ha deliberò addirittura un “Piano comunale di controllo del piccione terraiolo per il periodo 2007/ 2010”. Un piano ben articolato che prevedeva il coinvolgimento di diversi Enti (Amministrazione della Provincia di Perugia, Ufficio Caccia e Servizio di Polizia Provinciale; ASL – Servizio Veterinario Foligno; Corpo Forestale dello Stato; ATC Perugia – Foligno; Associazioni degli Imprenditori agricoli; Associazioni venatorie ed ambientaliste del comune di Spello). Lo scopo era quello di garantire la salute pubblica attraverso: la valutazione del problema, con riferimento ai danni e agli inconvenienti esistenti; il censimento (consistenza numerica della popolazione e delle zone di maggiore aggregazione) ripetuto periodicamente, anche per valutare l’efficacia dell’eventuale piano di contenimento, utile anche al fine di individuare le zone che necessitano di interventi prioritari (scuole, servizi, ecc.); indagine sanitaria (esame clinico, autoptico, di laboratorio) fondamentale per accertare un’eventuale presenza di microrganismi patogeni, al fine di valutare l’effettivo rischio di trasmissione di malattie.
In ultima analisi ritengo che ognuno debba fare la parte sua: la Soprintendenza dovrebbe rilasciare il parere favorevole alle eventuali richieste per l’installazione di dissuasori meccanici passivi (reti di sbarramento, punte plastiche poste sui posatoi, ecc); i Sindaci dovrebbero accertarsi se i piccioni sono portatori di malattie infettive (salmonellosi eccetera) oppure no; il Presidente della Provincia dovrebbe coordinare il tutto e magari avviare la cattura o meglio una caccia selettiva.
L’allarme lanciato da diversi cittadini e commercianti dovrebbe essere recepito in quanto i piccioni potrebbero risultare portatori di infezioni.
Ma perchè non pensate ai veri problemi, invece che a queste fesserie?
per ubriacarsi tutti i giorni e darsi sempre un tono, caro Marangoni serve molto, ma molto meno di 8000 euro al mese!!!!!!
Io sarei invece per la valorizzazione del piccione terraiolo. Visto che il suo collega d’allevamento viene venduto a 15 euro la coppia, i Comuni potrebber dichiararli di loro proprietà, inventariarli ed iscriverli a patrimonio. Comunque sia, opportunamente sterilizzato attraverso adeguate temperature, e riempito di ripieno, perde tutto il suo potenziale dannoso.
P.S. Qual’è lo stipendio dei consiglieri regionali?